Recensione – Nuovo reboot di un film sui supereroi. 20th Century Fox però, complice la fretta di sfruttare appieno i diritti Marvel su questi “Fantastici 4” prima della scadenza crea un pastrocchio svogliato e vuoto.

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I Fantastici Quattro, moderna re-interpretazione del team di supereroi più longevo della Marvel, è la storia di quattro giovani che vengono teletrasportati in un pericoloso universo alternativo, che altera la loro forma fisica in un modo sconvolgente. Le loro vite vengono inequivocabilmente stravolte, il team dovrà imparare a controllare le loro nuove abilità e a lavorare insieme per salvare la Terra da un loro vecchio amico diventato nemico.

Dopo diversi giorni dalla visione in sala, son (quasi) pronto a parlare di questo ennesimo film su “I fantastici 4”. Reboot della serie dopo i due capitoli abbastanza scialbi dello scorso decennio che brillavano solo per la presenza di Jessica Alba, praticamente quasi mai visto che lei era la donna invisibile. Dopo le polemiche sulla scelta degli attori, dopo le dichiarazioni del regista Josh Trank che, in pratica disconosce il montaggio finale del film, “Fantastic 4” ovvero “I fantastici 4” arriva in Italia con un misero incasso raccolto negli USA. Attualmente anche in Italia dove il film è in sala da qualche giorno, la pellicola non può essere annoverata tra i successi di stagione, anzi.

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Diversi sono i difetti di un film dalla produzione travagliata e dalla realizzazione che denota un’ambiente lavorativo sfuggito di mano ai produttori. Un’ora e quaranta di film che non dicono nulla semplicemente perché si passa più di metà tempo spiegando (poco) l’adolescenza dei due protagonisti: Reed e Ben con qualche aggiunta qua e là della giovinezza di Michael e Kate. Incontri, compreso quello con Victor Von Doom/Dottor Destino privi di spessore e di coinvolgimento per lo spettatore. In pratica per quasi un’ora si ha l’impressione di essere capitati nella sala in cui si sta proiettando un normalissimo (scontato e banale) film adolescenziale.

Ad un certo punto il film cambia, diventa azione, scienza, fantascienza e qualche pizzico di mistero. Tutto buttato un po’ lì a caso, senza avere però un’idea d’insieme e scivolando anche in banali errori logici. Una sceneggiatura poco accattivante completano la visione di qualcosa che si può definire film ma con la consapevolezza di essere davanti a un’opera oltremodo incompiuta, limitata, fumosa e che in pratica non lascia nulla allo spettatore, né al fan né al non fan.

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Il finale telefonato, i personaggi che improvvisamente cambiano atteggiamento, il poco spessore del cattivo di turno concludono un’opera della quale non si sentiva il bisogno e che conferma, tutto o quasi  quanto di brutto era trapelato dalle visioni d’oltreoceano.

Voto: 4,8

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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