Ricordo_di_joy

Ricordo di Joy

Produttore: Cadillac Ranch

Genere: Thriller

Regia: Nick Cave

Cast: Zach Grenier, Nick Cave, Joely Richardson, Vincent D’Onofrio, Joe Pantoliano, Polly Jean Harvey

Data di uscita: 06/01/2001

Incasso totale: 173.954.595

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Recensione (Davide della Fantàsia Pictures)

Cesare Cesare… a quando una bella commedia allegra e solare? Scherzi a parte il nuovo film della Cadillac Ranch tenta una carta inusitata: perché non approfittare dell’apparente revival del musical (vedi Moulin Rouge) per lanciare il musical-dark? Abbandonato momentaneamente Springsteen stavolta lo sceneggiatore Cesare Carugi ha scelto una canzone di Nick Cave per un piccolo film, diretto dallo stesso cantautore, che senza nomi di richiamo nel cast racconta una storia di amore e di morte, un apparente thriller senza colpi di scena (credo che chiunque individui subito la conclusione) caratterizzato da una ricerca costante dell’eleganza, della raffinatezza e delle poesia. Tutto, dall’atmosfera nevosa che sottrae ogni colore alle struggenti ballate cantate dallo stesso regista, dai flashback idilliaci della famiglia felice allo straniamento del protagonista (un attonito e – crediamo – volutamente inespressivo Zach Grenier), è perfettamente finalizzato alla costruzione di una opprimente atmosfera di tristezza e di disagio. Il neo-regista appare insospettabilmente sicuro dietro la macchina da presa, anche se forse c’è un eccessivo autocompiacimento nella ricerca ossessiva dell’immagine “bella” e ricercata. Autocompiacimento che costituisce anche il limite principale del film, che appare girare e rigirare su se stesso, senza riuscire a coinvolgere più di tanto lo spettatore più smaliziato, come invece era riuscito a Sleep of the dead, altro film sceneggiato da Carugi, per certi versi imparentato con questo. Equilibrato il cast, cui non vengono offerte occasioni per brillare particolarmente, e molto curata (ovviamente) la colonna sonora.

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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