Martedì 7 aprile, Iris, ore 21.00.
Prosegue la saga della famiglia Corleone, col capitolo forse più riuscito della trilogia, prima volta sullo schermo nello stesso film De Niro e Pacino (anche se non condividono nessuna scena).
IL PADRINO: PARTE II
(The Godfather: Part II, 1974, USA)
Drammatico
Diretto da Francis Ford Coppola
Con:
Al Pacino
Robert Duvall
Diane Keaton
Robert De Niro
Talia Shire
Lee Strasberg
Michael V. Gazzo
Durata: 200 minuti
Trama:
La saga della famiglia Corleone continua: in parallelo scorrono la storia del giovane Vito Corleone, del suo arrivo in America negli anni ’10 e della sua presa del potere criminale a New York, e quella del figlio Michael che negli anni ’50 cerca di allargare gli affari della famiglia a Las Vegas, Hollywood e Cuba.
CURIOSITA’
Per tre decenni, il film è stato l’unico sequel ad aver vinto l’Oscar come miglior film (fino al terzo capitolo del Signore degli Anelli). “Il padrino parte II” ha ottenuto anche altre quattro statuette (regia, sceneggiatura non originale, De Niro come non protagonista e Nino Rota per le musiche), oltre a cinque nomination (per i costumi, Pacino come protagonista, Strasberg, Gazzo e la Shire come non protagonisti).
De Niro è uno dei tre attori, con Sophia Loren e Roberto Benigni, ad aver vinto l’Oscar con un ruolo recitato in italiano. Per prepararsi al ruolo di Vito Corleone, Robert De Niro visse in Sicilia.
Lee Strasberg faceva parte del Group Theatre e fu direttore artistico dell’Actor’s Studio, il cui metodo di insegnamento si richiamava a Stanislavskij: tra i suoi allievi vi furono anche Marlon Brando, Paul Newman, Marilyn Monroe e James Dean.
Fanucci, il boss che viene ucciso dal giovane Vito Corleone, è interpretato da Gastone Moschin.
Merle Johnson è interpretato da Troy Donahue, il cui vero nome è proprio Merle
Johnson.
Le arance sono presenti come simbolo di morte anche nel sequel: il senatore (G. D. Spradlin) viene accusato di omicidio dopo aver giocato con un’arancia nella casa dei Corleone; successivamente Johnny Ola porta un arancia nell’ufficio di Michael prima che lui subisca l’attentato.
Coppola e Mario Puzo erano in disaccordo su come Michael avrebbe fatto uccidere Fredo (John Cazale). Puzo era d’accordo solo sul fatto che Michael avrebbe aspettato fino alla morte della madre.
Il film è stato l’ultimo stampato negli Stati Uniti col processo “d’imbibizione” Technicolor. Il laboratorio rimase aperto per tre settimane per permettere al film di essere stampato, e poi fu smantellato.
L’hotel all’Havana in cui alloggia Michael è il “Capri”, mentre il nightclub dove lui, Fredo e il senatore Geary passano il Capodanno, è il “Tropicana”.