Raitre, lunedì 13 aprile, ore 21.00.

A pochi giorni dall’uscita in sala del nuovo film Mia madre, occasione giusta per vedere (o rivedere) il precedente e profetico film del regista romano.

locandina

Habemus Papam

(id, 2011, ITA-FRA)

Drammatico

Regia di Nanni Moretti

Con

Nanni Moretti

Michel Piccoli

Margherita Buy

Renato Scarpa

Jerry Stuhr

Durata: 104 minuti

Trama:

A Roma si riunisce il conclave per l’elezione del nuovo pontefice. Dopo alcune fumate nere, i voti si concentrano a sorpresa sul cardinale francese Melville, che ha una crisi di panico proprio quando il suo nome sta per essere annunciato ai fedeli riuniti a Piazza San Pietro.

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RECENSIONE

Sono d’accordo con chi ha parlato di “Habemus Papam” come opera dall’anima sdoppiata, che vive proprio nella sua contraddizione e che trova in Michel Piccoli un perfetto e umanissimo interprete.
E’ l’ennesimo film di Moretti sullo stato di “crisi”, attraverso quello che dovrebbe essere un personaggio fuori dall’ordinario, cioè il Papa. Melville è infatti stato prescelto da Dio (o da un caso fortuito) tra tanti cardinali che temevano di diventare pontefici: il deficit di accudimento, come lo chiama la Buy, o tanta insoddisfazione repressa, emerge all’improvviso mettendolo in uno stato di depressione. all’arrivo dello psicanalista il film si spezza in due: da una parte il laico Moretti che conduce i cardinali come bambini; i momenti migliori sono quelli stranianti tipici dell’autore romano, che sfodera alcune battute stupende tra cui quella in cui dice “eh me lo dicono tutti! anche mia moglie me lo diceva: tu sei il più bravo di tutti! Infatti non reggeva il confronto e mi ha lasciato”, che sembra un po’ il prosieguo della battuta egocentrica di “Ecce Bombo” (“Perchè piangi? perchè sono un grande artista?”) ma anche la partita a scopone, quando ubriaca di discussioni i cardinali, oppure la divisione in continenti per il torneo di pallavolo, e ancora l’entrata a mo’ di commando dei cardinali a teatro, possiedono tutti i tic del Moretti che conta; dall’altra lato troviamo Melville alla scoperta del mondo e soprattutto a confronto, grazie al teatro di Cechov, di se stesso e dei limiti umani. “Habemus Papam” è un film profondamente amaro, proprio perchè alla fine un Papa non c’è: Melville anima gentile e sincera preferisce lasciare tanto potere a chi è capace non di sopportarlo ma di gestirlo.

Un’opera davvero buona che però mostra anche un Moretti meno attento alla regia e che forse avrebbe potuto insistere di più sul dialogo a distanza tra il suo personaggio (che è quello che rimane in Vaticano) e quello di Melville: mi sarebbe piaciuto dopo la sequenza finale vedere proprio lo psicanalista che osserva da lontano il Papa.
In soldoni, Nanni mostra però di avere molto da dire e che quando decide a parlare non lo fa in maniera banale. (Giuseppe Gangi alias Noodles)

CURIOSITA’

Il film è stato messo al primo posto della relativa stagione dai Cahiers du Cinema. Questa la classifica completa:

1. Habemus Papam – Nanni Moretti
2. L’Étrange Affaire Angélica – Manoel de Oliveira
The Tree of Life – Terrence Malick
4. Hors Satan  – Bruno Dumont
Essential Killing – Jerzy Skolimowski
6. Melancholia – Lars Von Trier
Un été brûlant – Philippe Garrel
8. Super 8 – J.J. Abrams
L’Apollonide – Bertrand Bonello
La Dernière Piste – Kelly Reichardt

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