Nemesi

Nemesi

Produttore: Clint94

Genere: Drammatico

Regia: Clint Eastwood

Cast: Ryan Gosling, Mary Elizabeth Winstead, Richard Jenkins, Michael Stuhlbarg, Richard Kind, J.K. Simmons, Cameron Bright, Pauline Collins, Logan Marshall Green, Alex Ferris, Gary Cole, Mark Boone Junior

Data di uscita: 15/06/2013

Incasso totale: 499.833.174

Trama: Estate 1944. Eugene “Bucky” Cantor è un animatore di campo giochi vigoroso e solerte che si dedica anima e corpo ai suoi ragazzi e vive con frustrazione l’esclusione dal teatro bellico a fianco dei suoi contemporanei a causa di un difetto della vista. Ma un’epidemia di polio comincia a falcidiare il suo quartiere, provocando negli abitanti della zona paura, panico, rabbia, confusione, sofferenza e dolore. Spostandosi fra le strade torride e maleodoranti di una Newark sotto assedio e l’immacolato campo estivo per ragazzi di Indian Hill, sulle vette delle Pocono Mountains, “Nemesi” mette in scena un uomo di polso e sani principi che, armato delle migliori intenzioni, combatte la sua guerra privata contro l’epidemia.

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Recensione (Chimera Films)

Tanta curiosità nei confronti di questo progetto di Clint, perchè era una storia che – secondo il mio modesto parere – metteva finalmente il suo idolo Eastwood in condizione di esprimere il meglio di sè, in maniera abbastanza verosimile e in linea con il tipo di film che il regista fa nella realtà. E a fine visione posso confermare ciò, la scelta registica è molto adatta.
La storia parla di un ragazzo che non potendo andare in guerra, è rimasto nella sua città e lavora come animatore di un campo estivo, ma in città si sta disseminando la poliomielite e lui dovrà fare i conti con questa piaga che ha quasi un qualcosa di orrorifico, dato che nessuno di loro sapeva come si contaggiava e chi sarebbe stato il prossimo a morire. Bucky porterà avanti una lotta che in realtà è inutile perchè lui stesso diventerà portatore della malattia e la trasformazione più grande avverrà nella sua anima, disillusa, arrabbiata con Dio e con se stesso per quel destino tanto crudele che gli è stato riservato.
Il finale è insomma abbastanza triste, vedere lui da vecchio sconfitto dalla malattia, che ha perso tutto ciò che amava, è un colpo duro da digerire. E non bastano le ultime scene dove lo rivediamo da giovane e felice, per toglierci l’amaro di bocca.
Sembra che Clint negli ultimi tempi stia diventando sempre più bravo nella descrizione delle scene e nell’inserire particolari movimenti di macchina. Il film è infatti pieno di rallenty, piani sequenza, inquadrature particolari, flashback, insomma è impreziosito di dettagli che donano alla pellicola un qualcosa di poetico e sognante.
E forse sono stati proprio questi elementi a innalzare un film che altrimenti non sarebbe stato particolarmente memorabile. Perchè la storia, bisogna ammetterlo, è quasi assente. Durante tutta la prima parte in particolare (ma anche nella seconda) assistiamo a lunghe passeggiate, agli scorci della città, a qualche discussione, senza però che avvenga qualcosa di sostanziale. Il risultato è stato quello di rischiare di annoiare lo spettatore, perchè pur apprezzando lo stile, in molte occasioni ho pensato che una sforbiciata a discorsi troppo lunghi e ripetitivi o alle scene delle passeggiate infinite avrebbero giovato sicuramente. Faccio un esempio che vale per tutti: il discorso del capo villaggio riguardo gli indiani, quando Bucky è arrivato al lago. Troppo lungo e del tutto inutile ai fini della storia.

Come ho detto prima, Eastwood ce l’ho visto bene. Ho pensato anche che un Malick non avrebbe sfigurato considerando tutti quei momenti di riflessione, ma in fondo come tematiche e stile, Eastwood va più che bene.
Nel cast spicca su tutti Ryan Gosling che fa una bella prova, memorabile e papabile di nominations.
La colonna sonora è perfetta, poco altro da dire.
La locandina è presa dal libro ma sembra riflettere bene lo stile del film.

Voto: 73

E’ un film che si fa apprezzare per uno stile molto particolare, attento alla psicologia del personaggio che viene enfatizzata da una regia molto precisa, ricercata, poetica. Al tempo stesso però esagera da questo punto di vista e il film risulta quindi più pesante del previsto, più lungo di quanto ce ne fosse bisogno. In fondo è una storia abbastanza semplice, accadono poche cose, quindi diverse sforbiciate avrebbero solo fatto bene. In ogni caso è riuscito a trasmettere qualche emozione, cosa più importante, sentimenti abbastanza amari, ma che alla fine hanno fatto breccia.
Non sarà il miglior film di Clint (che a questo punto non credo dovrà preoccuparsi della concorrenza interna, secondo me Il sospettato X è migliore) ma è di sicuro un’operazione molto interessante.

Discussione sul forum

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

2 pensiero su “Nemesi (CK)”
  1. Per me uno dei film più belli della ultradecennale storia del fantacinema…. merito sicuramente del romanzo alla base, ma Clint nella scelta di un soggetto simile ha dimostrato coraggio e bravura.

    La mia recensione all’epoca:

    Leggo che qualcuno parla di Giobbe, e forse c’ha preso in pieno: Roth, scrittore ebreo, con questo film (ehm, libro?) fa una riflessione sul bene e sul male, una cosa molto coeniana, non a caso il profeta biblico era citato in A simple Man, che come titolo si sposava bene anche a questo Nemesi (che però di significati, dal latino, ne prende diversi altri).

    Dico subito che al sondaggio questo è l’unico film del semestre che si è meritato un mio 8, ma in firma vale il 7.5 che lo mette al pari degli altri 3-4 film riusciti(ssimi) del semestre. Ai Ck Awards in cinquina non c’è quindi non mi farò scrupoli di coscienza. Lo avessi letto prima, avessi fatto in tempo a votarlo… lo avessero fatto soprattutto tutti gli altri cinematikini dato che io sono tornato da poco, Clint non avrebbe avuto da recriminare ma ce lo ricorderemo comunque come uno dei suoi migliori film (IL migliore? Non ho letto Millennion).

    Spagellata flash:

    Regia: 8 (solo una domanda: hai mai pensato di invertire Haggis ed Eastwood per i film che hai portato in sala?)
    Sceneggiatura: 8 (pesante la prima parte, in realtà è tutto il film che ha un andamento lento, da libro appunto… ma se ci dici che certe invenzioni registiche sono tue, che hai comunque dovuto tagliare/accorciare/rielaborare, i meriti sono tutti tuoi e non di Roth)
    Soggetto: 8 (mi aveva affascinato appena l’hai annunciato, infatti volevo leggerlo prima de Il sospettato X, che invece s’è rivelato molto più lungo ma molto più facile da leggere, mentre qui bisognava prestare doppia attenzione anche se non c’era nessun giallo da districare… insomma per me tra i due film – e tra i due personaggi principali – non c’è gara, anche se una certa assonanza di intenti è palese)
    Cast: 7 (Gosling su tutti: unica tua scelta? gli altri fanno da contorno, tutti bravi, ma di sicuro non posso dare di più per il casting)
    Locandina: sv
    Musiche: sv
    Sito: sv
    Voto complessivo: 7,5 un film che fa molto riflettere, che mi ha ricordato Il cacciatore di Cimino (uno dei film che più amo) e in generale sei riuscito sul serio a ricreare atmosfere eastwoodiane ma ancor di più da cinema “classico”, in bianco e nero… un eroe d’altri tempi che convive col senso di colpa di essere l’inconsapevole untore della sua adorata comunità di allievi, la visione tutta americana di un rapporto con Dio che non troverà mai senso e giustizia (la guerra in Europa e la sua guerra personale negli States, gli ebrei massacrati in Germania, gli ebrei azzoppati dalla polio), scena finale che per me ha un diretto richiamo con la leggenda indiana narrata poco prima, sul demonio che scaglia le frecce e Bucky che scaglia il giavellotto dopo averlo fatto toccare a tutti, strumento di morte scelto dal Male proprio perchè soggetto meritevole ed esemplare. Brividi.

  2. Gran film, vincitore morale del Ck Awards, obiettivo non raggiunto perché uscito nell’ultima data disponibile e visto solo da pochissimo giurati.
    È uno di quei film che nella realtà, a distanza di anni, vengono portati come esempio di pellicole che inspiegabilmente non vennero premiate con il più ambito dei premi, poi Clint vinse cmq il semestre successivo con L’Ultimo Sguardo, film altrettanto meritevole. Peccato che dopo due capolavori simili sia scomparso da Ck per dedicare, comprensibilmente, più tempo ad attività più “reali”. Ci manca e, con l’avvento dei summary e quindi di una minore impegno necessario per il gioco, lo invito a tornare in attività.

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