The Raven

Genere: Fantastico

Produttore: Gruppo Fraludada

Regista: Robert Zemeckis

Cast: Gary Oldman, Geoffrey Rush, Ian McKellen, Natalie Dormer, Holliday Grainger, Kit Harington, Alexander Ludwig, Bruce Greenwood, Dougray Scott, Imelda Staunton

Trama: Remake dell’omonimo film di Roger Corman (1963). Nell’Inghilterra del 1461, in piena Guerra delle Due Rose, il dott. Erasmus Craven (G. Oldman), figlio del defunto presidente della Confraternita dei Maghi, si è ritirato in un paesino a fare l’erborista, deciso a non farsi coinvolgere in simili questioni. Ma il collega Bedlo (G. Rush) giunge da lui trasformato in corvo, per chiedergli aiuto contro Scarabus (I. McKellen), nuovo capo della Confraternita e nemico di famiglia. Craven è riluttante, ma accetta quando Bedlo lo informa di aver visto sua moglie Lenore (N. Dormer) al castello di Scarabus…

il trailer

Il film

Recensione:

Non ero molto convinta di questa operazione di remake ma allo stesso tempo speravo che si riuscisse nell’impresa di rendere più attuale una pellicola che pur non essendo ritenuta un capolavoro è entrata comunque a pieno merito nella storia del cinema e dell’immaginario collettivo degli amanti dell’horror. L’operazione si può considerare riuscita perché mantiene l’atmosfera divertita e irriverente dell’originale e aggiorna alcune parti che al giorno d’oggi potrebbero altrimenti essere sopportate solo da cinefili nostalgici. Oltre a questo va dato atto al produttore di avere avuto il coraggio di effettuare qualche rischioso cambiamento portando la pellicola, anche grazie alla scelta di farlo dirigere da Robert Zemeckis, sui binari di un film per famiglia apprezzabile da un ampio pubblico di figli e genitori orfani di Harry Potter. Sia chiaro, The Raven non ha nulla in comune con il maghetto ormai cresciuto, eppure l’operazione dal punto di vista commerciale è riuscita in pieno e ho visto con piacere il cinema pieno persone di ogni età che ridevano alle battute dei personaggi e rimanevano affascinati dalle bellissime immagini dei duelli di magia. Per gli attori non deve essere stato facile competere con le ombre dei loro predecessori ma per loro (e nostra) fortuna il paragone non è fattibile in quanto le due pellicole appartengono ad epoche troppo diverse tra loro. Sicuramente nel primo film – complici anche le limitate possibilità tecniche – tutto era affidato al carisma degli attori che con il loro muoversi, parlare, fare le giuste pause costruivano la pellicola comunicando direttamente con lo spettatore, mentre ora Oldman (non male ma nemmeno eccelso), Rush (centrato a perfezione nella parte) e McKellen (che ho osservato con attenzione e che mi è apparso come sempre bravissimo e, mi perdonino gli altri, forse il migliore dei tre) più di una volta appaiono al servizio degli effetti speciali.
Un bel film che mi sono goduta dall’inizio alla fine e che, complice un innegabile effetto nostalgia per qualcosa che mi è impossibile non sentire familiare, si merita un 7.5 e anche qualcosa in più.
Sara, 83 anni, San Diego. (22 Giugno 2013)

Discussione sul film e altre recensioni

Di andrew

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