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Diamond Dogs – Parte I

Chimera Films

(Drammatico)

Regia: Giuseppe Tornatore

Cast: Cameron Boyce, Cameron Monaghan, Bailee Madison, Anna Popplewell, Chandler Frantz, Marisa Tomei, Helena Bonham Carter, Mickey Rourke , Geoffrey Rush, Dylan Sprayberry, Harvey Keitel, David Duchovny, Joshua Logan Moore.

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Seconda parte

Trama: Ellis Island, 1909: da uno dei tanti transatlantici in arrivo sbarcano una giovane donna e il suo bambino. Provengono dall’Italia, dall’Aspromonte più arcaico e violento. I loro nomi sono Cetta e Natale: ma il bimbo viene subito chiamato, dagli addetti dell’Immigrazione, “Christmas”. Natale-Christmas: nella trasformazione di questo nome è racchiuso tutto il sogno della giovane, indomita Cetta, che affronta con coraggio le difficoltà della vita nel ghetto italiano del Lower East Side di New York con un solo desiderio: che il suo bambino diventi un vero americano, libero di essere felice ma ancor prima libero di essere se stesso. Essere “americani” nei sobborghi di New York ai primi del Novecento, però, significa anche confrontarsi con una società di immigrati provenienti da ogni dove, nella quale a dettare legge sono i gangster. Per Christmas, diventare uomo significa affrontare una realtà in cui non conta tanto la rettitudine quanto la spregiudicatezza e la forza. Una realtà nella quale, se si vuole sopravvivere, le regole non possono essere cambiate. A meno che… non si abbia un dono speciale. E Christmas può contare sulla sua fantasia vivissima, e sulla capacità di renderla concreta attraverso storie che fanno sognare chiunque lo ascolti. È così che nasce la gang immaginaria dei Diamond Dogs, composta solo da due ragazzini ma capace di diventare padrona di New York.

Recensione di Hermes
Diamond Dogs è il film con cui Andrew inaugura la nuova stagione di Ck; dopo un semestre in cui il produttore ha preferito sperimentare con film quasi “ di nicchia”, oggi Andrew ritorna prepotentemente a fare sul serio con la prima parte di una storia che ha tutte le carte in regola per mettere d’accordo tutti e raccogliere quindi un consenso unanime.
Il film, dietro la facciata da gangster story, non è altro che un racconto di formazione ambientata ai primi del Novecento. Seguiamo le avventure di Christmas un ragazzino figlio di immigrati italiani, che decide di creare la gang dei Diamond Dogs emulando così le gesta dei gangster che controllano i quartieri di New York. Ma Christmas capirà presto che giocare a fare il gangster è ben diverso dal diventarlo davvero.
Il film riesce perfettamente a descriverci un mondo (spesso spietato) attraverso gli occhi via via sempre più disincantati del protagonista. E non ci vengono risparmiati numerosi pugni allo stomaco che ci ricordano quanto fosse selvaggia l’America di quegli anni. Molte le scene toccanti e da pelle d’oca, a cominciare dal tremendo stupro della povera Ruth, per continuare con i dolci momenti di tenerezza fra i due innamorati, senza dimenticare l’esecuzione del piccolo Chicky che segnerà per sempre la vita di Christmas e fungerà da punto di non ritorno, per finire poi con l’addio dei due giovani alla stazione.
Ho apprezzato anche questa sorta di scontro di civiltà, tra gli immigrati italiani (spesso povera gente) e gli ebrei (solitamente ricchi e benestanti). Christmas lotta fino all’ultimo, spesso prendendo anche strade sbagliate, pur di affermare la sua identità di americano, mentre dall’altra parte c’è l’odioso Billy che ripudia le sue origini fino a sviluppare un odio profondo verso gli ebrei che sfocia nella sua personale ossessione per Ruth.
Il film poi ha un ritmo invidiabile, scorre via molto velocemente (forse a volte un po’ troppo, in particolare nel rapporto tra Ruth e Christmas e nello stacco brusco tra fanciullezza e adolescenza) e si arriva alla fine senza neanche accorgersene. E’ vero, alcuni personaggi sono piuttosto in disparte (ad esempio i genitori di Ruth o Joey), ma non è detto che alcuni di loro non avranno poi, nella seconda parte, maggior importanza. I protagonisti sono comunque molto ben tratteggiati, in particolare Ruth che con il suo gesto finale di emancipazione si rende sicuramente il personaggio più riuscito del film. Christmas è più difficile da inquadrare, in perenne bilico tra l’innocenza e la scaltrezza, il sogno e il disincanto. E’ difficile per ora capire quale strada abbia deciso di intraprendere, il suo è un personaggio ancora in divenire.
Essendo però solo il primo capitolo di una storia, il film soffre dei difetti tipici delle opere divise in due episodi. Il finale è un po’ anticlimatico, seppur ben fatto, e non può certo essere paragonato all’intensità di altri momenti sparsi per la pellicola. Mi aspettavo qualcosa di più ma è ovvio che tutto è stato rimandato al secondo capitolo. In questa prima parte poi (non sapendo come continua la storia), tutta la vicenda di Billy, eccezion fatta per lo stupro, sembra un po’ slegata dal resto. Andrew comunque ci ha provato a chiudere il cerchio, e in parte ci è riuscito soprattutto con Ruth.
Bella al regia di Tornatore, che trovo molto adatto al film soprattutto per le sue atmosfere e per la sensibilità dimostrata in diverse scene. Bravi anche gli interpreti anche se per ora non c’è qualcuno che mi abbia particolarmente impressionato. Anna Popplewell e Bailee Madison però le ho trovate una spanna sopra gli altri. Un po’ sprecati la Carter e Duchovny, ma immagino avranno un importanza maggiore nella seconda parte. Dylan Sprayberry non ha una faccia un po’ troppo pulita per interpretare un mostro del genere?
Bellissime le musiche, ma d’altronde Morricone non delude mai.
Bella la locandina, in particolare l’immagine usata. Sito semplice ma curato; il link del cast però mi fa scaricare il pdf di White hole.
Diamond Dogs è un gran bel film di formazione, spesso anche piuttosto crudo. Ha due bei protagonisti e già nella sola prima parte regala parecchie emozioni, nonostante un finale un po’ sottotono. Le potenzialità per un secondo episodio a dir poco esplosivo e ricco di pathos ci sono tutte. Andrew è ritornato alla grande, con un film apparentemente semplice ma efficace e toccante. Per ora mi tengo basso con il voto, perché il racconto non è completo, am se la seconda parte manterrà le promesse ci troveremo davanti a un gioiello epico e avvincente come ad esempio quel Millennion di qualche semestre fa.

VOTO: 7,5

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Di Merlino

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