Anno 1932, viene pubblicato il romanzo “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley. Si parte da questo elemento per capire e comprendere il film “The Giver”. Il riferimento, benchè lontano nel tempo, non è casuale. Da quel romanzo (e da altri che l’han preceduto e seguito) derivano molti punti in comune con tutti i romanzi del filone distopico e, soprattutto con il film (e il libro) in questione.

The-Giver-MovieDistopìa quindi, in pratica una rappresentazione di una società futura fittizia indesiderabile quasi sempre post-apocalittica. L’argomento è talmente vasto che meriterebbe una trattazione a parte e che vede rientrare in questo filone film come “Metropolis”, “Atto di Forza”, “Il pianeta delle scimmie”, “Oblivion”, “Robocop”, “Nirvana”, “L’esercito delle 12 scimmie”, “Minority Report”, “The Island”, “Snowpiercer” e molti altri solo per non citare il più ovvio: “Blade runner”.

Ritornando al film “The Giver”, questo è tratto anch’esso da un libro, non “Il mondo nuovo” ma “The Giver – il donatore” di Lois Lowry. Scritto nel 1993, il romanzo è antecedente agli scritti di Suzanne Collins (“Hungher Games”) e Veronica Roth (“Divergent”). L’adattamento di “The Giver”, seppur nato prima arriva dopo la trasposizione cinematografica di queste due altre collane e ne ricalca il mix di elementi puntando su un pubblico di teenagers e ripercorrendo marketing e lancio che han fatto la fortuna dei predecessori.

The-Giver-Movie-Cameron-Monaghan-Asher-Odeya-Rush-FionaLa trama è facilmente riassumibile presentando un mondo post-apocalittico nel quale ogni sorta di lavoro, azione, composizione della famiglia e aspetto quotidiano della vita è regolamentato senza lasciare spazio nè a sentimenti nè a slanci di umore, persino il colore non è percepito e l’amore non è “buona proprietà di linguaggio”. E’ il prezzo che Jonas e gli abitanti di questa “terra ideale” devono pagare per aver un mondo in ordine, senza disoccupazione, senza guerre, senza fame, senza dolore e ogni sorta di elemento disturbante della vita quotidiana. Tutto viene deciso fin dalla nascita, ogni bambino viene creato e destinato a una famiglia che diventa tale secondo elementi scientifici. Sempre grazie alla scienza a 16 anni (nel libro 12) vi è il passaggio alla vita adulta con l’attribuzione di un lavoro.

Jonas (Brenton Thwaites) sarà il “raccoglitore” e dovrà prendere istruzioni dal Donatore (Jeff Bridges). L’unico al mondo che ha il compito di custodire la memoria di ciò che è successo prima di questa dell’era di pace e di assenza di contatto fisico e di sentimenti. Ben presto il Donatore farà scoprire a Jonas sensazioni e farà provare sentimenti mai provati prima e inibiti da una droga che tutti gli abitanti devono somministrarsi giornalmente. Jonas si innamorerà di Fiona (Odeya Rush), entrerà in conflitto con la madre (Katie Holmes), sfiderà il capo Elder (Meryl Streep) e cercherà in tutti i modi di salvare il piccolo Gabe per il futuro (e il passato) del suo mondo.

The-Giver-Movie-PhotosContrariamente a quanto di profondo e simbolico avviene nel libro di Lowry, il film non riesce quasi mai a infondere nello spettatore un certo fascino. Malgrado un impatto visivo ben riuscito grazie a una buona fotografia, una ricostruzione di una città futura impeccabile e a un gioco tra il bianco e nero che tutti vedono e i colori che pian piano vede Jonas (tecnica già vista in Pleasantville), il film manca di mordente, di azione e di una voglia del regista di approfondire certi temi. Purtroppo il film sembra incompleto, superficiale, legato molto al bianco e nero anche nella realizzazione, quando invece avrebbe avuto bisogno di molta più audacia e molta più colorazione. I sentimenti nello spettatore riaffiorano solo con i flashback di (vere) immagini di repertorio ma tutto finisce lì.

In pratica un film volutamente destinato al mondo dei teenagers ma che poteva ambire a qualcosa di più, nemmeno il marketing sulla scia dei sopra citati film “Hunger Games” e “Divergent” purtroppo riescono a salvare un prodotto appena sufficiente.

Voto 6

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

Un pensiero su “The Giver : il mondo di Jonas”

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