RICORDO DI JOY

Sceneggiatura di Cesare Carugi

Basata sulla canzone “Song Of Joy” di Nick Cave

E sul LP “Murder Ballads” di Nick Cave & The Bad Seeds

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Schermo Nero

Appaiono le seguenti parole:

 

 

“Addio campi felici

dove la gioia in eterno dimora

Benvenuti orrori, benvenuti”

 

John Milton – “Paradiso Perduto”

 

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Schermo Nero

 

Voce Fuori Campo:

Permettetemi di disturbarvi… il mio nome è Henry Lee Ripper… Ho 44 anni… Fino a 11 mesi fa vivevo alla periferia di Boston… Poi successe qualcosa… Così ho lasciato la mia casa… Vago di paese in paese… Fuori volteggiano gli avvoltoi, ululano i lupi, sibilano i serpenti e vedermi concesso un piccolo favore varrebbe per me tutte le beatitudini terrene… Mi considerate un amico?… Il sole per me è scuro… e silente come la luna!

 

Sottofondo: Gracchiare di corvi, ululare di lupi, suoni di serpenti a sonagli…

 

Titoli di testa:

Cesare Carugi presenta

 

Una Produzione CADILLAC RANCH PRODUCTION INC.

 

Ricordo Di Joy

 

Un film di Nick Cave

 

ZACH GRENIER

NICK CAVE

JOELY RICHARDSON

VINCENT D’ONOFRIO

JOE PANTOLIANO

POLLY JEAN HARVEY

 

Scritto da Cesare Carugi

 

Fotografia di Jeff Cronenweth

 

Musiche di Nick Cave & The Bad Seeds

 

Basato sui testi di “Murder Ballads” di Nick Cave

 

Prodotto da Cesare Carugi

Per CADILLAC RANCH PRODUCTIONS INC.

 

Diretto da Nick Cave

 

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1: EST. STRADA – NOTTE

Un Pick-Up nero a gran velocità percorre una strada desertica nella notte. La Mdp è posta in alto perpendicolarmente al Pick-Up e lo riprende dal di sopra a una decina di metri d’altezza. Poi la Mdp smette di seguire il Pick-Up. L’auto prosegue per la strada, mentre la Mdp lo riprende al rovescio.

Schermo Nero

Voce Fuori Campo:

Lo chiamai Stagger… era una presenza melodica che mi accompagnava e raccontava le cose al posto mio, ma forse era solo immaginazione… lui era me, e io ero lui, da 11 mesi ormai… ero un dottore una volta, un bravo dottore… una volta…

 

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2: EST. APERTA CAMPAGNA – NOTTE

La Mdp riprende una casa di legno a due piani, in mezzo alla campagna. Nient’altro attorno. Un piccolo lucernario sulla veranda, la fa apparire tetra e misteriosa. In sottofondo sentiamo un leggero vento, che fa cigolare un’insegna appesa all’entrata della veranda, con su scritto “Rooms” (Camere). La porta della casa è una misera porta a rete che sbatte leggermente.

Si vedono due fanali di auto. Poi riusciamo a distinguere l’auto: è il Pick-Up visto poco prima. Il Pick-Up parcheggia nel prato a fianco della casa. La Mdp stacca dietro la porta a rete che sta sbattendo. Un uomo sale le scalette della veranda e si presenta alla porta. La Mdp se lo ritrova proprio davanti. E’ Henry Lee Ripper, 44 anni, stempiato, con un cappotto nero addosso. Sembra piuttosto pallido. Si guarda un po’ intorno, poi bussa nel legno che circonda la porta a rete. Nessuno risponde. Bussa di nuovo. Vediamo accendersi una luce da dentro casa. La scena si sposta nuovamente sulla veranda. Dalla porta a rete vediamo la faccia di un uomo. E’Andy Redright, 42 anni, calvo, padrone di casa. E’ un ometto di bassa statura, piuttosto assonnato, con una camicia e un paio di pantaloni indossati alla rinfusa. I due si guardano in faccia. Henry Lee sembra un po’ intimidito. Si continuano a squadrare, divisi dalla porta a rete.

Andy:

Desiderate?

Henry Lee:

Avete una stanza, signore?

Andy rimane dubbioso sulla porta. Ci sono alcuni secondi di silenzio. Henry Lee abbassa il capo come se avesse già intuito la risposta di Andy.

Andy (Dubbioso):

Beh… a quest’ora… di notte…

Henry Lee:

Avete ragione…

 

Henry Lee fa per tornare al suo Pick-Up. Andy lo osserva da dietro la porta a rete.

Andy:

Che avete fatto amico?… Siete pallido… Vi sentite male?

Henry Lee (Voltato):

Mi sento male da 11 mesi…

 

Henry Lee scende le scalette della veranda. Andy si infila velocemente una giacchetta e apre la porta a rete.

Andy:

Aspettate… Sedetevi un attimo…

 

Henry Lee si volta verso Andy e osserva un tavolino con attorno tre sedie in vimini poste sotto la veranda, a destra della porta. Poi Henry Lee volge lo sguardo di nuovo su Andy.

Henry Lee:

Non sono un tipo pericoloso… sto solo cercando una stanza…

 

Andy, sorridente, si siede su una delle due sedie di vimini.

Andy:

Fate come me… sedetevi, rilassatevi…

 

Henry Lee risale le scalette e si siede accanto a Andy. C’è qualche secondo di silenzio.

Andy:

Avete qualcosa che non va… si vede lontano un miglio… volete confidarvi?… volete confessare i vostri peccati?… Quando avevo 22 anni studiavo da prete, poi ho smesso perché stavo più dietro alle ragazze che ai testi sacri…

 

Henry Lee accenna un sorriso.

Henry Lee:

Le mie confessioni sono di Stagger… è lui che confessa i miei peccati…

 

Andy rimane quasi impassibile. La Mdp stacca sul volto di un uomo che si avvicina alla veranda. Comincia un angosciante sottofondo musicale. Poi il volto dell’uomo, sotto la luce della veranda si schiarisce. E’ Stagger, lo spirito guida di Henry Lee. Il sottofondo musicale cresce piano piano. Poi Stagger accenna la prima strofa di “Song Of Joy“. Henry Lee e Andy si guardano tra di loro, ignari della sua presenza. Stagger si siede sulla terza sedia accanto a Andy.

Have mercy on me, Sir

Allow me to impose on you

I have no place to stay

And my bones are cold right through

I will tell you a story

Of a man and his family

And I swear that it is trueAbbiate pietà di me, signore

Permettetevi di disturbarvi

Non ho un posto dove stare

E il freddo mi penetra le ossa

Vi racconterò una storia

Di un uomo e della sua famiglia

E giuro che è una storia vera

Stagger si alza nuovamente dalla sedia e scende le scale scomparendo nell’oscurità.

Silenzio assoluto. Solo il suono dei grilli che echeggia.

Stacco nuovamente su Andy e Henry Lee. I due si guardano.

Andy:

Chi è l’uomo?… Qual è la famiglia?… State parlando di voi?… Non vi capisco…

Henry Lee:

L’uomo che ero un tempo, signore…

Andy:

Come vi chiamate?

Henry Lee:

Un tempo ero Henry Lee Ripper… non so se adesso ho sempre quel nome…

Andy:

Potete chiamarmi Andy…

Henry Lee:

Non ho la coscienza per chiamarvi col vostro nome… conosco i “signore” e i “signora”…

Andy:

Avete una storia da raccontare, Henry… La volete dire a me?

La Mdp zooma sul volto affranto di Henry Lee. Inizia nuovamente il sottofondo musicale di “Song Of Joy“. Vediamo un flash. Poi la figura di Stagger, avvolto da una luce diffusa. Ha il capo chino. Il sottofondo musicale continua. Primo piano di Stagger che comincia a cantare la seconda strofa di “Song Of Joy“.

Ten years ago

I met a girl named Joy

She was a sweet and happy thing

Her eyes were bright blue jewels

And we were married in the spring

I had no idea what happiness

A little love could bring

Or what life had in store

But all things move toward their end

All things move toward their end

On that you can be sureDieci anni fa

Incontrai una ragazza di nome Gioia

Era una personcina dolce e felice

I suoi occhi erano gioielli d’un blu scintillante

E a primavera ci sposammo

Non immaginavo quale felicità

Quel po’ di amore avrebbe recato

O cosa la vita avesse in serbo

Ma tutte le cose prima o poi finiscono

Tutte le cose prima o poi finiscono

Di questo si può star sicuri

La scena dissolve.

Schermo Nero

3: EST. STRADA DI PERIFERIA – NOTTE

Lo schermo comincia a schiarirsi. Distinguiamo una strada periferica completamente deserta dove dai lati vediamo una serie di villette a schiera con un piccolo giardinetto davanti. Ci sono alcune auto parcheggiate ai lati della strada. La Mdp da un’altezza di una decina di metri scende in piano sequenza fino ad avvicinarsi ad una delle villette.

Stacco

4: INT. VILLETTA (CASA DI HENRY LEE) – NOTTE

Henry Lee sta leggendo tranquillamente un giornale seduto su una poltrona. La stanza è permeata di un bagliore diffuso, un’atmosfera quasi surreale. C’è un televisore davanti a lui che sta trasmettendo un notiziario. La Mdp fa un primo piano di Henry Lee, poi allarga il campo e si nota una sagoma che si avvicina a lui. Henry Lee se ne accorge e si volta, fa un sorriso. Poi la Mdp stacca su un primo piano di Joy, la moglie di Henry Lee, 34 anni, bionda, occhi azzurri. Henry Lee mette via il giornale. Joy si siede sulle ginocchia di Henry Lee.

Joy:

E’ da molto tempo che non siedo sulle tue ginocchia…

Henry Lee:

Le bambine stanno dormendo?

Joy:

Come angeli

Henry Lee (Fissando Joy negli occhi):
Hanno i tuoi occhi… gioielli d’un blu scintillante

Joy:

Sono stanca… andiamo a dormire…

Il telefono comincia a squillare. Henry Lee appare quasi scocciato. Joy, rassegnata, si alza dalle sue ginocchia. Henry Lee si alza dalla poltrona e va a rispondere. Henry Lee alza la cornetta.

Stacco

5: EST. VERANDA DI ANDY REDRIGHT – NOTTE

Primo piano del lucernario della veranda. Fuori campo sentiamo la voce di Andy, mentre la Mdp si sposta verso sinistra andando orizzontalmente verso Andy e Henry Lee, sempre seduti sotto la veranda.

Andy:

Un telefono che squilla?… Chi era al telefono?

 

La Mdp arriva ad inquadrare Andy e Henry Lee e si ferma.

Henry Lee:

Un amico… un amico malato… ero un dottore una volta, un bravo dottore…

Andy:

…E mi avete parlato di bambine… avevate delle figlie?

Henry Lee:
Tre figlie… nacquero a distanza di cinque anni, una ogni due anni…

Andy:

E’ bello avere una famiglia… è bello avere dei figli…

Henry Lee:

Perché?

Andy:

Non lo so… forse perché li vedi che un giorno faranno ciò che fai tu… o perché vai avanti pensando di farti il culo perché siano qualcuno un giorno…

Henry Lee:

Non ci ho mai pensato… figlie… perché tre figlie?… Se poi tutto è finito così… Perché tre figlie?

Andy (Stranito):
Ehi… state andando come un razzo… non riesco a seguirvi… siete strano amico, ma la vostra storia mi interessa, e voglio darvi una mano se posso… ricominciate dall’amico malato…

 

La Mdp riprende un primissimo piano del volto pallido di Henry Lee, poi si sposta verso l’esterno della veranda e della casa, puntando in alto nel cielo tenebroso e senza stelle, inquadrando il buio pesto. Parte il sottofondo di “Song Of Joy”. Si comincia a sentire la voce di Stagger, senza che la Mdp lo inquadri. Parte la terza strofa di “Song Of Joy”.

Then one morning I awoke to find her weeping

And for many days to follow

She grew so sad and lonely

Became Joy in name only

Within her breast

There launched an unnamed sorrow

And a dark and grim force set sail

FAREWELL HAPPY FIELDS

WHERE JOY FOREVER DWELLS

HAIL HORRORS, HAIL!Poi un mattino mi svegliai e la trovai in lacrime

E per molti giorni a seguire

Si fece triste e malinconica

E di Gioia le rimase solo il nome

Dal suo petto

Era scaturito un dolore senza nome

E una forza oscura e truce aveva alzato le vele

ADDIO CAMPI FELICI

DOVE LA GIOIA ETERNAMENTE DIMORA

BENVENUTI ORRORI, BENVENUTI!

Stacco. Il sottofondo musicale continua.

6: INT. CASA DI HENRY LEE – NOTTE

Il sottofondo musicale continua. Il buio del cielo diventa la pupilla sbattente di Henry Lee. La Mdp allarga il campo e riprende il primissimo piano di Henry Lee al telefono, silente e dallo sguardo angosciante. Entra nel campo di ripresa anche Stagger, che si piazza accanto a Henry Lee, guardandolo in faccia con uno sguardo piuttosto truce. Stagger continua a cantare (Quarta strofa di “Song Of Joy”).

Was it an act of contrition

Or some awful premoniton

As if she saw into her heart

Of her final blood soaked night

Those lunatic eyes

That hungry kitchen knife

Ah, I see, sir, that I have your attention

Well, could it be?

How often have I asked that question

Well, then in quick succession

We had babies, one, two, threeForse fu un atto di contrizione

O un’orribile premonizione

Come se già vedesse in fondo al cuore

Quell’ultima notte di sangue

Quegli occhi folli

Quel famelico coltello da cucina

Ah, signore, vedo che ora siete attento!

E dunque, come poté accadere?

Quante volte mi sono posto questa domanda

Bene, in rapida successione

Ci nacquero tre figlie, una, due, tre

L’immagine stacca e vediamo le immagini di tre bambine (di 2, 4 e 6 anni) che giocano in un prato fiorito. Le immagini sono sgranate, come se provenissero da una telecamera 8mm. La voce di Stagger è in sottofondo.

We called them Hilda, Hattie and Holly

They were their mother’s childrenLe chiamammo Hilda, Hattie e Holly

Erano il ritratto della loro madre

La telecamera 8mm punta su Joy, che sta guardando felice le bambine che giocano. Poi si volta verso la telecamera, sorridente, mostrando i suoi bellissimi occhi blu. Continua la voce di Stagger in sottofondo. Joy ride.

Their eyes were bright blue jewels

And they were quiet as a mouseI loro occhi erano d’un blu scintillante

Ed erano mansuete come topolini

Joy mette una mano davanti all’obbiettivo della telecamera 8mm. Stacco. Il sottofondo musicale continua.

7: EST. CASA DI HENRY LEE – NOTTE

Il sottofondo musicale continua. Stagger esce dalla porta della casa di Henry Lee percorrendo il vialetto e finendo di cantare la quinta strofa. Sta piovendo.

There was no laughter in the house

No not from Hilda, Hattie or Holly

“No wonder” people said

“Poor mother Joy’s so melancholy”Non c’erano risate nella casa

Né da Hilda, né da Hattie, né da Holly

“Nulla di strano”, diceva la gente

“La povera mamma Gioia è così malinconica”

Stacco. La Mdp inquadra la sagoma di spalle di un uomo con un impermeabile nero lucido e il cappuccio. Continua a piovere. La Mdp allarga il campo spostandosi in alto e si capisce che l’uomo è davanti alla casa di Henry Lee. Non vediamo Stagger, ma sentiamo la sua voce fuori campo, che termina la quinta strofa di “Song Of Joy”.
Well one night there came a visitor

To our little home

I was visiting a sick friend

I was a doctor then

Joy and the girls were on their ownUna notte arrivò un viaggiatore

Alla nostra piccola casa

Io ero a visitare un amico malato

Facevo il dottore allora

Gioia e le bambine erano sole

Il sottofondo musicale dissolve. Vediamo ancora l’uomo di spalle, sotto la pioggia, davanti alla casa di Henry Lee. La scena dissolve.

Schermo Nero

 

8: INT. CASA DI HENRY LEE – NOTTE

Ritroviamo Henry Lee in casa con il telefono alzato. Poi mette giù la cornetta. E’ pensoso per alcuni secondi. Joy lo osserva dubbiosa.

Joy:

Chi era?

Henry Lee:

Tom Wydler…

Joy:

Non lo conosco…

Henry Lee:

E’ un mio paziente

Joy:

Che ha?

Henry Lee:

Si è sentito male… devo andare a casa sua…

Joy:

Adesso?… Ma sono le 11…

Henry Lee:

Non farò tardi… non sta molto lontano…

 

Henry Lee si mette una giacca nera impermeabile. Joy lo osserva. Henry Lee apre la porta e si accorge che sta piovendo. Si ritira subito indietro.

Henry Lee:

O cazzo… sta piovendo…

Joy:

Non te ne eri accorto?

Henry Lee:

Sinceramente no…

 

Henry Lee si volta verso Joy. La guarda con uno sguardo di compassione. Lei appare malinconica. Poi lui va da lei e la bacia sulla bocca. Joy fa un sorriso leggero.

Joy:

Fai presto… io e le ragazze siamo sole…

Henry Lee:

Perché ti preoccupi così tanto?

Joy:

Andiamo… lo sai… anche tre giorni fa hanno trovato il cadavere di un uomo vicino a Mulligan Street in un sacco della spazzatura…

Henry Lee:

Ah… ti preoccupi di quell’infelice che semina vittime da un mese… ma lui, solitamente agisce in città… e poi perché proprio noi?…

Henry Lee accarezza Joy. Le dà un altro bacio.

 

Joy:

Ho paura…

Henry Lee:

Non avere paura… sarò presto a casa… mezz’ora al massimo…

Joy:
D’accordo…

Henry Lee si mette il cappuccio dell’impermeabile ed esce di casa. Joy rimane in casa e gira più volte intorno al divano con fare nervoso. Poi qualcuno suona alla porta. Joy ansimante va ad aprire. E’ di nuovo Henry Lee. Ha l’impermeabile bagnato. Entra in casa in fretta e furia.

Henry Lee:

Mi sono dimenticato le chiavi… così se vuoi andare a dormire non ti disturbi ad alzarti di nuovo…

Joy:

Credo che ti aspetterò comunque…

 

Henry Lee entra in una stanza. Si sente il rumore di un mazzo di chiavi. Poi Henry Lee si ferma sulla porta della stanza e osserva Joy. Joy lo osserva a sua volta.

Stacco

9: EST. VERANDA DI ANDY REDRIGHT – NOTTE

La Mdp riprende il paesaggio. Comincia a nevicare. Andy si ripara dal freddo stringendosi bene la giacca. Henry Lee è silenzioso, sembra non patire il freddo. Ansima.

Andy:

Un goccio di whisky… che ne dici?

Henry Lee:

No

Andy:

Brandy

Henry Lee:

No, niente

Andy:

Per riscaldarsi un po’

Henry Lee:

No, grazie…

Andy:

Qualcuno arrivò alla casa… una specie di commesso viaggiatore, giusto?

Henry Lee:

Era notte… niente era previsto… un coltello da cucina e tutto finì lì…

Andy:

Sto cercando di starti dietro in questa tua storia amico mio, ma tu cerchi sempre di sviarmi, di tenermi fuori…

Henry Lee:

Sta nevicando…

Andy:

Ah già… hai visto?… tempo due ore e sarà tutto bianco… In questo posto la neve si attacca al suolo come un ferro ad una calamita

Henry Lee:

Mi piace la neve… mi ricorda… la vita

Andy:

Ah si? Bè, a me ormai non ricorda più niente… Gli inverni qui sono sempre così, mi ci sono abituato…

Henry Lee:

Da me solo pioggia… pioggia e sangue, sangue e pioggia…

Andy:

E così c’era una serial killer a Boston?

Henry Lee:
Citava John Milton col sangue delle vittime

Andy:

Cosa era? Uno di quei killer spirituali?…

Henry Lee:

Forse…

 

La Mdp fa un vorticoso carrello a ritroso come se fosse un rewind, allontanandosi da Andy e Henry Lee in maniera scattante. Lo schermo diventa improvvisamente nero.

Schermo Nero

 

 

10: EST. CASA DI HENRY LEE – NOTTE

Dallo schermo nero distinguiamo le nuvole cariche di pioggia e lampi. Piove. La Mdp, puntata in alto, si abbassa e riprende la strada di periferia, dove notiamo la villetta di Henry Lee. Henry Lee sta rientrando a casa sotto la pioggia. Ha un impermeabile nero e si copre col cappuccio. Arriva davanti alla porta. Apre. Entra.

Stacco

11: INT. CASA DI HENRY LEE – NOTTE

Appena entra Henry Lee si blocca, sconvolto, sulla porta. Chiude velocemente con gli occhi sbarrati al pavimento. Stacco. La Mdp inquadra una grossa macchia di sangue sul pavimento. In piano sequenza, la Mdp inquadra Henry Lee che entra in salotto dove si scopre la macabra scena: sangue dappertutto, sui muri, sulle poltrone, sui pavimenti e una grossa scritta col sangue sulla parete:

LA MANO DESTRA COLOR ROSSO

Al centro della stanza c’è un sacco a pelo verde completamente imbrattato di sangue. Sembra che ci sia qualcuno dentro. Lentamente Henry Lee, angosciato, si china ed apre il sacco a pelo. Sbarra gli occhi. Dentro c’è Joy, con uno straccio in bocca, intriso di sangue e gli occhi sbarrati dal terrore. La Mdp stacca in una ripresa perpendicolare al terreno e inquadra dall’alto. Henry Lee apre l’intero sacco a pelo. La Mdp inquadra il resto del corpo di Joy, legata con del cavo elettrico e con la vestaglia bianca completamente coperta di sangue e tagli nel tessuto. Stacco. Henry Lee si allontana. Corre in un angolo e vomita, con le lacrime agli occhi. Cerca di gridare ma non ci riesce. E’ disperato. Poi si ferma e corre nella stanzina delle figlie. Stacco.

Henry Lee accende la luce. Le sue figlie sono morte, accoltellate e legate ognuna nel suo letto e tutte con gli occhi sbarrati ed uno straccio in bocca. Henry Lee è disperato, suda. Da dietro entra in scena Stagger che gli poggia una mano sulla spalla e comincia a riprendere “Song Of Joy”. La scena si sposta nuovamente in salotto. Henry Lee si appoggia rassegnato alla poltrona sanguinosa, mentre al centro della stanza, accanto al cadavere di Joy, Stagger comincia a cantare.

Joy had been bound with electrical tape

In her mouth a gag

She’d been stabbed repeatedly

And stuffed into a sleeping bag

In their very cots

My girls were robbed of their lives

Method of murder

Much the same as my wife’s

Method of murder

Much the same as my wife’s

It was midnight when I arrived home

Said the police on the telephone

Someone’s taken four innocent livesGioia era stata legata con del cavo elettrico

Nella sua bocca uno straccio

E’ stata accoltellata ripetutamente

E ficcata in un sacco a pelo

Nei loro lettini

Alle mie bambine è stata tolta la vita

Uccise

Quasi alla stessa maniera di mia moglie

Uccise

Quasi alla stessa maniera di mia moglie

Era mezzanotte quando arrivai a casa

Telefonai alla polizia dicendo

Che qualcuno si era preso quattro vite innocenti

Sul sottofondo musicale del ritornello orchestrale di “Song Of Joy” scorrono dei disegni animati di omicidi. Sono disegni a carboncino animati in bianco e nero di un uomo che accoltella ripetutamente una donna, tutto in modo molto confuso. Nel disegno poi l’assassino si volta (è come se guardasse noi) e pianta una coltellata dritto a noi. All’improvviso lo schermo diventa nero.

Schermo Nero

12: EST. VERANDA DI ANDY REDRIGHT – NOTTE

C’è silenzio. La neve continua a cadere leggiadra e soffice. Il Pick-Up di Henry Lee è coperto di neve. La Mdp stacca su due tazze di caffè calde appoggiate sul tavolino della veranda. Andy fissa Henry Lee che appare stranito e osserva le tazze di caffè.

Andy:

Una di quelle due tazze è per te, Henry

Henry Lee:

Sto cercando di ricordare che gusto ha il caffè…

Andy:

Diciamo che in questo caso la cosa importante non è se è buono o cattivo, ma se riesce a scaldarti dal freddo…

Henry Lee:
Non ho freddo…

Andy:

Già… l’ho notato

Henry Lee:
Non ho freddo adesso…

Andy:

Che ne è stato di quel serial killer?

Henry Lee:

Non l’hanno mai preso… è ancora a piede libero… sembra che l’abbia fatto molte altre volte…

Andy:

Se ne conosce l’identità?

Henry Lee:

Io si… o meglio, gliene ho data una…

 

Fotogramma improvviso di un uomo robusto con sguardo arcigno e inquietante, sulla quarantina, stempiato.

Andy:

Cioè, tu hai dato un volto all’assassino?… E a che ti serve?

Henry Lee:
Non lo so… mi aiuta a capire la malvagità che soffoca questo mondo… è un volto cattivo, che però dà il senso di una notevole saggezza… di uno che sa cosa fare insomma… Gli ho dato anche un nome: Joe Il Viaggiatore

Andy:

E’ una cosa curiosa…

Henry Lee:

Potrei rivedere tutta la scena, dall’inizio alla fine… nella pioggia…

 

La Mdp si sposta fuori dalla veranda. Per effetto del montaggio la neve diventa pioggia.

Stacco

13: EST. CASA DI HENRY LEE – NOTTE

La Mdp inquadra la pioggia puntando verso l’alto. Poi si abbassa. Ci rendiamo conto di essere tornati nella via di periferia dove c’è la casa di Henry Lee. La Mdp stacca su un uomo di spalle. Ha in dosso un impermeabile nero. Al vederlo sembra un uomo robusto. E’ immobile, davanti alla casa di Henry Lee. Ha il capo coperto da un cappuccio. Si volta. E’ Joe Il Viaggiatore, l’uomo che abbiamo visto nel fotogramma nella scena precedente. Ha uno sguardo quasi tormentato e inquietante. Il rumore della pioggia copre il tutto. Joe si volta nuovamente verso la casa. La Mdp continua a riprenderlo di spalle. Poi la Mdp a mano lo segue mentre si reca verso la porta della casa di Henry Lee. Si ferma sotto il portico. Suona il campanello. Attende alcuni secondi. Vediamo Joy che apre la porta (la scena è sempre all’esterno). Joe entra di prepotenza tappando la bocca di Joy con la mano. La porta si richiude subito. Sentiamo qualche oggetto che si rompe. La Mdp si allontana dalla porta con un carrello verticale a ritroso. Un tuono irrompe nella scena. C’è un improvviso black out di alcuni secondi. Poi la luce ritorna. La Mdp continua il suo carrello verticale a ritroso, poi stacca ad inquadrare una macchina color panna. Vediamo che stanno piovendo alcune gocce di sangue dal cielo, poi sempre più, piove sangue. La Mdp inquadra la macchina diventata ormai rossa dal sangue che piove dal cielo.

La Mdp continua un carrello a ritroso lungo la strada mentre continua a piovere sangue. Irrompe in campo Stagger che comincia a cantare la penultima strofa di “Song Of Joy” con lo sguardo fisso sulla telecamera e la pioggia di sangue che lo bagna. Il volto e i vestiti si macchiano di rosso.

They never caught the man

He’s still on the loose

It seems he has done many many more

Quotes John Milton on the walls

In the victim’s blood

The police are investigating at tremendous cost

In my house he wrote “Red Right Hand

That I’m told is from Paradise LostNon l’hanno ancora catturato

Gira ancora libero

Dicono che lo abbia fatto molte altre volte

Sulle pareti cita John Milton

Con il sangue delle vittime

Le indagini della polizia sono molto costose

A casa mia ha scritto “La mano destra color rosso

Sono parole, mi hanno detto, del Paradiso Perduto

Appare un fotogramma improvviso della scritta sulla parete:

LA MANO DESTRA COLOR ROSSO

Mentre la musica continua cambia la location.

Stacco

14: EST. VERANDA DI ANDY REDRIGHT – NOTTE

Stagger continua a cantare, ma ci troviamo sotto la neve, all’esterno della casa di Andy. Dietro di Stagger notiamo il Pick-Up di Henry Lee.

The wind around here gets wicked cold

But my story is nearly told

I fear the morning will bring quite a frostIl vento da queste parti è freddo e crudele

Ma la mia storia è quasi finita

Temo che la mattina porterà con sé una gran gelata

Per effetto del computer la Mdp fa un carrello a ritroso velocissimo finendo in pochi secondi sotto la veranda, davanti a Henry Lee e ad Andy.

Andy:

Hai ragione, Henry… il vento è freddo e crudele, andiamo in casa…

 

Andy si alza dalla sedia di vimini. Henry Lee rimane seduto. Ha uno sguardo stranito.

Henry Lee (Sorpreso):

Avete una stanza, signore?

Andy:

Chiamare me “Signore” è come mettere un ascensore in una stalla…

 

Andy fa cenno a Henry Lee di seguirlo. Henry Lee rimane sorpreso.

Henry Lee:

Quel cenno significa che posso entrare?

Andy:

Esatto…

 

Henry Lee si alza dalla sedia di vimini e segue Andy. Andy apre la porta a rete, Henry Lee lo segue. La porta si chiude. La Mdp rimane in esterno, si volta leggermente a destra e riprende Stagger che sale le scalette della veranda. In piano sequenza, la Mdp riprende Stagger che va a sedersi su una delle sedie di vimini. C’è silenzio. Stagger nota le tazze di caffè. Quella di Henry Lee è sempre piena. La prende e la beve. Fa una smorfia visto che il caffè ormai è freddo. Getta la tazza fuori della veranda, poi punta lo sguardo verso la Mdp. Comincia un sottofondo musicale. Stagger guardando fisso l’obbiettivo comincia ad intonare l’ultima strofa di “Song Of Joy”.

So I’ve left my home

I drift from land to land

I am upon your step

And you are a family man

Outside the vultures wheelE così ho lasciato la mia casa

Vago di paese in paese

Ora sono sulla tua soglia

E vedo che hai famiglia

Fuori volteggiano gli avvoltoi

Fotogramma di un avvoltoio che vola sotto la neve.

The wolves howl I lupi ululano

Fotogramma di un lupo che ulula sotto la neve

The serpents hiss I serpenti sibilano

Fotogramma di un serpente che scatta verso la Mdp. Poi la scena ritorna su Stagger.

And to extend this small favour, friend

Would be the sum of earthly bliss

Do you reckon me a friend?

The sun to me is dark

And silent as the moonE vedermi concesso questo favore, amico

Varrebbe per me tutte le beatitudini terrene

Mi considerate un amico?

Il sole per me è scuro

E silente come la luna

Fotogramma di una luna rosso sangue nel cielo mentre intorno, stranamente, continua a nevicare.

Poi la Mdp stacca sulla porta a rete della casa di Andy, facendo uno zoom verso di essa.

Do you sir have a room?

Are you beconing me in?Avete una stanza signore?

Quel cenno significa che posso entrare?

Stacco.

Sul ritornello orchestrale di “Song Of Joy” la Mdp stacca su un colle deserto, ma fiorito, con un carrello verticale velocissimo in avanti. Siamo in una giornata di sole. La Mdp va in avanti fino in cima al colle. Continua il ritornello strumentale di “Song Of Joy”. Alla fine del ritornello, quindi della canzone, La Mdp si abbassa e in cima al colle riprende quattro lapidi una accanto all’altra, messe in ordine di altezza. Diventa improvvisamente notte. La Mdp con un carrello orizzontale inquadra i nomi sulle lapidi.

JOY SAMANTHA RIPPER

1963-1997HILDA

RIPPER

 

1992-1997HATTIE

RIPPER

 

1994-1997HOLLY

RIPPER

 

1996-1997

Stacco.

Schermo Nero

 

15: INT. CASA DI ANDY – NOTTE

Nel buio vediamo accendere una candela. Notiamo il volto di Andy, che porta la candela su un supporto e la appoggia ad un tavolino. Si siede ad un lato. All’altro c’è Henry Lee, anch’egli seduto.

Andy:

Dobbiamo risparmiare la corrente elettrica con le nevicate. Non si sa mai…… E’ troppo buio?

Henry Lee:

No

Andy:

E cosa hai fatto prima di arrivare in casa mia?

Henry Lee:

Quando?

Andy:

Non lo so… per esempio… ieri… dove sei andato ieri?

Henry Lee:

Ero a trentanove miglia da qui…

Andy:

In che direzione?

Henry Lee:

Non lo so

Andy:

Continua…

Henry Lee:

E poi non ricordo… Non ricordo benissimo… ero in prossimità di un fiume… e c’era una donna…

 

Comincia un sottofondo musicale di violino. E’ “Where The Wild Roses Grow”.

Stacco.

16: EST. FIUME – GIORNO

Siamo in prossimità di un fiume. C’è una strana atmosfera, come se ci fosse un bagliore diffuso in tutta la scena. Notiamo Henry Lee a piedi nudi, con l’acqua fino alle caviglie. E’ un posto quasi angelico, con rami e fiori dappertutto. Henry Lee è solo. Ad un tratto sente una voce di donna che canta sotto la musica di sottofondo.

They call me the Wild Rose

But my name was Elisa Day

Why the call me it I do not know

For my name was Elisa DayMi chiamano Rosa Selvatica

Ma il mio nome era Elisa Day

Non so perché mi chiamino così

Il mio nome era Elisa Day

La musica sfuma. Dai rami appare una donna, non particolarmente bellissima, ma affascinante. Sembra che sia appena uscita dal fiume, ha i vestiti bagnati. E’ Elisa Day, 31 anni, capelli lunghi e occhi scuri. Henry Lee la osserva stranito. Lei si accorge di lui e lo guarda a sua volta.

Elisa:

E tu chi sei?… Nessuno viene da queste parti tranne me…

Henry Lee (Intimidito):

Mi dispiace… non volevo disturbare…

Elisa (Avvicinandosi a lui):

Non mi stai disturbando… è solo che non mi aspettavo di vedere nessuno in un posto come questo…

Henry Lee:

E che ci vieni a fare in un posto come questo?

Elisa:

A scacciare la paura e la tristezza… e a cantare…

Henry Lee:

Ti sentivo… canti molto bene…

Elisa:

Canto storie tristi… le storie di tutti i giorni

Henry Lee:

E perché sei così triste?

Elisa:

Perché mi sento così brutta…

Henry Lee:

E chi l’ha detto?

Elisa:

Me lo dicono tutti…

 

Elisa scoppia a piangere. Ha il volto di una trentenne, ma i modi di fare di una bambina. A Henry Lee fa compassione.

Henry Lee:

Vieni qui…

 

Henry Lee abbraccia Elisa. Elisa continua a piangere tra le sue braccia. Henry Lee è sorpreso. Si volta verso il fiume e vede le rose selvatiche a galla sull’acqua.

Henry Lee:

Hai visto le rose selvatiche?… Hai visto come sono belle?

Elisa (Singhiozzando):

Si… sono bellissime…

Henry Lee:

Dove siamo qui?

Elisa:

Tu dove vorresti essere?

 

All’improvviso Elisa bacia Henry Lee. La Mdp fa un carrello continuo a 360° su Henry Lee ed Elisa mentre si baciano. In campo, osservando i due baciarsi, appare Stagger che comincia a cantare una strofa di “Where The Wild Roses Grow”. Parte il sottofondo musicale.

On the last day I took her

Where the wild roses grow

And she lay on the bank

The wind light as a thief

As i kissed her goodbye

Said “All beauty must die”

And lent down and planted

A rose between her teethL’ultimo giorno la portai

Dove crescevano le rose selvatiche

Si distese vicino all’acqua

Il vento era lieve come un ladro

E con un bacio d’addio

Dissi “La bellezza muore sempre”

Poi mi curvai e le piantai

Una rosa fra i denti

La musica sfuma. Henry Lee ed Elisa smettono di baciarsi. Lui dice qualcosa nell’orecchio di lei. Lei sembra quasi spaventata. Si allontana da lui.

Stacco

17: INT. CASA DI ANDY REDRIGHT – NOTTE

Siamo tornati in casa di Andy. Henry Lee è silente, mentre la candela è quasi finita.

Henry Lee:

La candela è quasi finita… sarà il caso di accenderne un’altra…

 

C’è silenzio. La Mdp stacca sul volto di Andy, scosso e quasi impaurito. Faticosamente comincia a parlare.

Andy (Scosso):

Con che disinvoltura mi dici questo, figlio di puttana?…

Henry Lee (Stranito):

Cosa?

Andy:

Tu l’hai uccisa…

 

Comincia un sottofondo musicale molto incalzante

Henry Lee (Scosso):

Cosa?

 

INSERTO DA SCENA 16 (Flashback):

Sulla sponda del fiumiciattolo, Henry Lee dà una forte spinta ad Elisa che cade all’indietro, finendo per terra.

RITORNO A SCENA 17:

Andy è quasi terrorizzato.

Andy:

Tu l’hai uccisa…

Henry Lee (Stranito, scotendo la testa):

No, non ho ucciso nessuno…

 

INSERTO DA SCENA 16 (Flashback):

Vediamo Henry Lee che raccoglie un sasso grosso quanto una mano, sulla sponda del fiume. Elisa grida proteggendosi il volto. Henry Lee si china su di lei, alza il braccio con il sasso in mano. Il braccio velocemente si abbassa. Il sasso è puntato verso la testa di Elisa.

RITORNO A SCENA 17:

 

Andy lo guarda con gli occhi sbarrati.

Fotogrammi di una pagina di giornale che riporta un articolo della morte di Elisa Day, con la foto di lei in bella vista.

Andy:

E hai ucciso anche tua moglie, stronzo…

 

La Mdp punta vorticosa su Henry Lee, stranito e senza parole. Henry Lee continua a scuotere la testa.

Andy:

Finirai sulla sedia elettrica per questo…

 

Henry Lee è ancora stranito. Il sottofondo musicale cresce.

Fotogramma che si crea nella mente di Henry Lee, che riprende Henry Lee sulla sedia elettrica e un prete che gli fa il segno della croce sulla fronte.

Andy si alza dalla sedia.

Andy:

Vattene da casa mia…

Henry Lee:

No, non l’ho uccisa io…

Andy:

Ti ho detto di andartene…

 

Con un balzo felino, Henry Lee si getta su Andy, tappandogli la bocca. Il sottofondo musicale cessa all’improvviso. La Mdp inquadra il primo piano degli occhi di Henry Lee e Andy, l’uno davanti all’altro. Tanto impaurito e sconvolto è lo sguardo di Andy, quanto rabbioso e folle è quello di Henry Lee. Nel silenzio della casa, la candela finisce di consumarsi. Si spegne.

Schermo Nero

 

Nel buio della stanza possiamo vedere solo il riflesso degli occhi folli di Henry Lee.

Henry Lee:

Non l’ho uccisa…

 

Stacco

18: EST. FIUME – GIORNO

Lo schermo nero si schiarisce. Siamo di nuovo al fiume. Vediamo Henry Lee in ginocchio davanti al corpo di Elisa, con la testa sanguinante. Henry Lee si allontana verso un roseto, stacca una rosa e torna verso Elisa. Si china nuovamente. Le apre la bocca e le pianta la rosa fra i denti. Poi riprende le scarpe e se ne va. La Mdp in piano sequenza torna sul corpo di Elisa Day inquadrandolo. Sentiamo un sottofondo musicale di violino. Poi in scena entra un’altra Elisa Day che si ferma davanti al cadavere di sé stessa. Comincia a cantare un’altra strofa di “Where The Wild Roses Grow”.

On the third day

He took me to river

He showed me the roses

And we kissed

And the last thing I heard

Was a muttered word

As he stood smiling above me

With a rock in his fistIl terzo giorno

Mi portò al fiume

Mi mostrò le rose

E ci baciammo

E l’ultima cosa che sentii

Fu una parola sussurrata

E lo vidi sopra di me

Con un sasso nel pugno

L’altra Elisa Day esce di scena, mentre la Mdp torna sul cadavere, con la testa fracassata e una rosa tra i denti.

Stacco

19: EST. CASA DI ANDY REDRIGHT – NOTTE

Primo piano dello sguardo allucinato di un uomo, nei cui occhi vediamo qualcosa che brucia. Notiamo che è lo sguardo di Joe Il Viaggiatore. Poi la Mdp lo riprende di spalle mentre vediamo la casa di Andy che brucia. L’uomo è immobile in mezzo alla neve, che ha smesso di cadere. La casa continua a bruciare. L’uomo continua ad osservarla. La Mdp fa un carrello verticale a ritroso. La casa e l’uomo si allontanano nell’obbiettivo. Poi la Mdp si ferma.

Stacco

20: EST. CASA DI ANDY REDRIGHT – GIORNO

Per effetto del montaggio, troviamo la stessa inquadratura di giorno. La casa ha smesso di bruciare ed è un ammasso di cenere in mezzo alla neve. La Mdp stacca sullo sguardo di soddisfazione di Joe che osserva la casa bruciata. La neve tappezza il panorama. C’è un leggero vento che soffia. Metà campo visivo della scena è coperto dal mezzo busto di Joe. Da lontano, fuori fuoco, vediamo la sagoma di una persona indistinguibile. Comincia a cantare. Capiamo che è Stagger. Stagger comincia a cantare lentamente a cappella, il ritornello di “Henry Lee”.

And the wind did howl E il vento ululava

Anche Joe comincia a canticchiare la canzone a cappella.

And the wind did blow

La la la la la

La la la la lee

A little bird lit down on Henry LeeE il vento soffiava

La la la la la

La la la la lee

Un uccellino si posò su Henry Lee

Un passerotto si posa sulla spalla di Joe. Joe si volta e lo vede. Il passerotto sembra guardarlo negli occhi, poi vola via nuovamente. Joe lo guarda volare via. Il passerotto si allontana nel paesaggio innevato. La Mdp stacca nuovamente sul primo piano di Joe. Joe si volta e torna verso il Pick-Up. Notiamo che la figura di Stagger è sparita. Joe continua a camminare verso il Pick-Up. Arriva alla portiera, si volta verso la Mdp e vediamo che ha il volto di Henry Lee. Henry Lee fa un ghigno di soddisfazione e sale a bordo, chiudendo la portiera. La Mdp zooma verso di lui, immobile nel Pick-Up, con lo sguardo perso nel vuoto, mentre comincia il sottofondo musicale di “Henry Lee”, cantato da Nick Cave e P.J. Harvey.

Dissolvenza.

Schermo Nero

 

Titoli di Coda

 

LA CADILLAC RANCH HA PRESENTATO

UN FILM DI NICK CAVE

“RICORDO DI JOY”

SCRITTO DA CESARE CARUGI

BASATO SULLA CANZONE “SONG OF JOY” DI NICK CAVE

FOTOGRAFIA DI JEFF CRONENWETH

TESTI DI NICK CAVE

MUSICHE DI NICK CAVE & THE BAD SEEDS

PRODUZIONE ESECUTIVA DI CESARE CARUGI

PER CADILLAC RANCH PRODUCTIONS INC.

REGIA DI NICK CAVE

CAST AND CHARACTERS

ZACH GRENIER Þ HENRY LEE RIPPER

JOE PANTOLIANO Þ ANDY REDRIGHT

NICK CAVE Þ STAGGER

JOELY RICHARDSON Þ JOY

P.J. HARVEY Þ ELISA DAY

VINCENT D’ONOFRIO Þ JOE “THE VISITOR”

SONGLIST:

“SONG OF JOY”

WRITTEN BY NICK CAVE

PERFORMED BY NICK CAVE & THE BAD SEEDS

“WHERE THE WILD ROSES GROW”

WRITTEN BY NICK CAVE

PERFORMED BY NICK CAVE & KYLIE MINOGUE

“HENRY LEE”

WRITTEN BY NICK CAVE

PERFORMED BY NICK CAVE & P.J. HARVEY

“THE MERCY SEAT”

WRITTEN BY NICK CAVE & MICK HARVEY

PERFORMED BY NICK CAVE & THE BAD SEEDS

“DEATH IS NOT THE END”

WRITTEN BY BOB DYLAN

PERFORMED BY NICK CAVE, SHANE MCGOWAN, P.J. HARVEY, ANITA LANE, KYLIE MINOGUE, THOMAS WYDLER & BLIXA BARGELD

“GREEN EYES”

WRITTEN AND PERFORMED BY NICK CAVE

“STAGGER LEE”

WRITTEN BY NICK CAVE

PERFORMED BY NICK CAVE & THE BAD SEEDS

“PAPA WON’T LEAVE YOU, HENRY”

WRITTEN BY NICK CAVE

PERFORMED BY NICK CAVE & THE BAD SEEDS

“I HAD A DREAM, JOE”

WRITTEN BY NICK CAVE

PERFORMED BY NICK CAVE & THE BAD SEEDS

“FIFTEEN FEET OF PURE WHITE SNOW”

WRITTEN BY NICK CAVE

PERFORMED BY NICK CAVE & THE BAD SEEDS

“JACK THE RIPPER”

WRITTEN BY NICK CAVE

PERFORMED BY NICK CAVE & THE BAD SEEDS

“RED RIGHT HAND”

WRITTEN BY NICK CAVE

PERFORMED BY NICK CAVE & THE BAD SEEDS

ALBUMS:

“FROM HER TO ETERNITY” (STUMM17)

“THE FIRST BORN IS DEAD” (STUMM21)

“KICKING AGAINST THE PRICKS” (STUMM28)

“YOUR FUNERAL… MY TRIAL” (STUMM34)

“TENDER PREY” (STUMM52)

“THE GOOD SON” (STUMM76)

“HENRY’S DREAM” (STUMM92)

“LIVE SEEDS” (STUMM122)

“LET LOVE IN” (STUMM123)

“MURDER BALLADS” (STUMM138)

“THE BOATMAN’S CALL” (STUMM142)

“THE BEST OF NICK CAVE & THE BAD SEEDS” (MUTE14)

“NO MORE SHALL WE PART” (MUTE72)

THIS MOVIE IS DEDICATED TO FERDINAND RAMOS, BETTER KNOWN AS PIXOTE

RICORDO DI JOY™

THE END

© 2001 CADILLAC RANCH PRODUCTIONS INC.

® ALL RIGHTS RESERVED

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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