Oren Productions
buona visione
Appare sullo schermo il logo della casa di produzione
L’oceano in un istante
SCENA 1 – MATTINA ESTERNO
Dissolvenza in apertura. Con una ripresa aerea sorvoliamo
Milano, vediamo all’inizio pochi complessi di case sparsi
in mezzo ad enormi campi verdi. Le case diventano sempre più
numerose fino a che non vediamo più verde. La ripresa
continua fino a trovarci sopra al centro della città. La MDP
scende avvicinandosi verso l’ospedale, si avvicina sempre
più, fino ad inquadrare un’ enorme vetrata al terzo piano.
Attraverso il vetro vediamo un uomo intento a parlare al
cellulare.
SCENA 2 – INTERNO OSPEDALE
L’uomo cammina nervosamente avanti e indietro in un grosso
corridoio, tutte le pareti sono di un bianco candido,
proprio come le divise delle infermiere che si muovono
indaffarate da una camera all’altra. L’uomo le osserva
mentre parla al telefono.
UOMO
(voce nervosa)
Non so niente cazzo, qui nessuno mi
dice nulla. Ti chiamo io appena so
qualcosa.
VOCE AL TEL
Ok Mattia, mi raccomando, aspetto
qualche notizia, non fare come al
tuo solito che non ti fai sentire.
UOMO
(nervoso e alterato)
Sì sì tranquilla, se ti ho detto
che ti faccio sapere, vuol dire che
ti faccio sapere.
Sentiamo ancora la vocina stridula al telefono che continua
a parlare, vediamo il viso di Mattia che annuisce con fare
nervoso, stufo di continuare la conversazione.
MATTIA
Sì sì, ok… va… va bene.
Richiude nervosamente lo slyde del cellulare mettendosi le
mani sui capelli. Dettaglio di quattro sedie attaccate al
muro. Mattia le guarda per un istante e si siede. Si china
in avanti, appoggia i gomiti sulle ginocchia portandosi le
mani al volto. Sentiamo il rumore di tacchi che battono sul
pavimento, sempre più vicini e fastidiosi. Mattia si volta,
vediamo una dottoressa con una cartellina in mano camminare
molto rapidamente. Mattia si alza avvicinandosi a lei mentre
gli sta passando vicino.
MATTIA
Mi scusi Dott…
La donna lo interrompe alzando le mani.
DOTTORESSA
(con aria contrariata)
Signor Lorenzoni, la prego. Come le
ho già detto, le ripeto per la
quarta volta che non so nulla,
quando arriveranno notizie, lei
sarà il primo ad averle.
MATTIA
(con aria dispiaciuta)
Mi scusi, è che veramente l’attesa
è avvilente.
Allarga le braccia, come per scusarsi del suo comportamento
DOTTORESSA
(con aria comprensiva)
Non si preoccupi, la capisco, ma
adesso lei si sieda e stia calmo.
Ok? Non risolverà nulla
comportandosi in questo modo.
Mattia annuisce con fare di arresa davanti al volto
comprensivo e sorridente della dottoressa. Quest’ultima si
allontana. Mattia ricomincia a camminare nel corridoio
avvicinandosi nuovamente alla vetrata. Sentiamo il rumore di
tacchi della dottoressa allontanarsi. Mattia distende le
braccia appoggiando le mani sulla vetrata.
MATTIA
(tra se e se)
Si rilassi, si calmi. Facile a
dirlo per lei.
Con volto nervoso lo vediamo alzare gli occhi verso la
vetrata. In sua soggettiva, vediamo un bellissimo panorama
della città di Milano. La Mdp riprende da quella soggettiva,
la ripresa aerea riparte velocemente verso l’orizzonte.
Lentamente le case iniziano a diradarsi sempre di più,
finché, la città non lascia il posto ai campi che si
estendono a perdita d’occhio. La MDP si alza puntando verso
il cielo, poi torna ad inquadrare la superficie, il panorama
è cambiato, dove prima vedevamo campi ingrigiti dalle
atmosfere cupe della città, adesso vediamo enormi distese di
grano in ampie pianure. Sentiamo la voce di Mattia in
fuoricampo mentre la ripresa aerea continua.
VFC MATTIA
Mai avrei immaginato che saremmo
arrivati qui, così. Mai avrei
pensato potesse accadere. E
pensare, che tutto è iniziato da
quel giorno, da quella vacanza che
mai potrò cancellare dalla mia
mente.
SCENA 3 – MATTINA ESTERNO.
La MDP continua a scendere verso i campi, vediamo una strada
che li attraversa e una macchina che la percorre.
UNA SCRITTA APPARE SULLO SCHERMO:
TOSCANA ESTATE DEL 1984.
La MDP scende inquadrando una Fiat 127 bianca che percorre
la strada, vediamo qualcuno sbracciarsi dal finestrino.
Stacco all’interno dell’auto, vediamo tre ragazzi.
Riconosciamo il guidatore, è Mattia da giovane. Afferra per
la maglietta il ragazzo seduto sul lato passeggero che si
trova mezzo fuori dal finestrino.
MATTIA
Dai Gian, cazzo, piantala di fare
il coglione e guarda piuttosto sta
cartina. Va a finire che ci
perdiamo in sta valle sperduta.
Il ragazzo rientra immediatamente. Si siede in modo composto
voltandosi a osservare l’amico. Ha un sorriso sul volto a
trentadue denti.
GIAN
Ti stai affidando a me? Vi state
affidando a me? (si volta verso i
sedili posteriori) No tu dormi,
non ti affidi a nessuno.
MATTIA
Dai lascia dormire Pier.
GIAN
Ok, ok. Allora, tu ti affidi a me.
Ricevuto, tranquillo, non è
difficile farmi entrare le cose in
testa.
Afferra una grossa cartina dal cassetto, la apre.
GIAN
Amico non ci crederai ma la Toscana
è veramente grande, ci vorrà un
pezzo prima che io capisca dove ci
troviamo.(ride)
Lo sentiamo sghignazzare, mentre la MDP fa un primo piano su
Mattia, che è serio e concentrato alla guida.
MATTIA
(borbottando)
Sinceramente, mi sono già pentito
di essermi affidato a te.
GIAN
(continuando ad osservare la
cartina)
Sei simpatico, no dico, sei uno
spasso. Tu guidi e non dici una
parola. Il fenomeno dietro si è
addormentato appena usciti dalla
via di casa sua, no sai com’è, si
preannunciano le vacanze più noiose
della storia. Yuppi!
Abbassa un attimo la cartina, con volto nuovamente
sorridente si volta verso Mattia avvicinandosi a lui.
GIAN
Ma se fai guidare me, vi perdono
tutto.
Mattia senza togliere gli occhi dalla strada e continuando
ad osservare tutti i cartelli che vede.
MATTIA
Macchina nuova di mio padre, una
sola riga ed al ritorno mi
toccherebbe cambiare cognome, mio
padre mi disconosce.
GIAN
Che problema c’è? Senti questo,
Mattia Stendardi…(osserva l’amico
attendendo una sua risposta) allora
che mi dici? Ehh…ehhh… Suona
bene o no?
MATTIA
(ridendo)
Non ti conviene, i tuoi, se possono
scegliere un altro figlio,
abbandonano te.
PIER
(Assonnato con gli occhi
ancora chiusi)
Confermo, non aspettano altro.
GIAN
(girandosi verso i sedili
posteriori)
Qualcuno ti ha interpellato?
Continua a dormire, non si sa mai
che consumi troppe energie.
PIER
(occhi ancora chiusi)
Fanculo Gian!
Vediamo Mattia illuminarsi. Primo piano di un segnale con
scritto: Camping Stella.
MATTIA
Eccolo eccolo, trovato.
Vediamo Gian arrotolare la cartina e girarsi verso Pier.
Cominciando a colpirlo.
GIAN
(colpendolo ripetutamente)
Sveglia animale sveglia (urla)
MATTIA
Ricordatemi di passare in stazione
uno di questi giorni.
GIAN
Stazione? Perché? Dove andiamo di
bello?
MATTIA
Decidete voi, se non volete tornare
a Milano potete anche cambiare
nazione. L’importante è che non mi
faccia il viaggio di ritorno con
voi.
Gian si butta sul sedile incrociando le braccia con fare
imbronciato. Pier sghignazza sul sedile posteriore. Vediamo
la 127 addentrarsi in un corso alberato all’interno di un
boschetto. Alla fine del viale notiamo un cancelletto
aperto. La MDP posizionata a terra inquadra l’auto
allontanarsi fino ad entrare nel cancello. Stacco.
SCENA 4 – MATTINA CAMPEGGIO
I tre ragazzi scendono dall’auto, si guardano intorno. Il
campeggio è molto grande e silenzioso. C’è un vasto prato ma
vediamo spuntare solo pochissime tende. Un’anziana signora
si avvicina a loro.
SIGNORA
Ragazzi ci vorrà un attimino prima
che vi assegni il posto aspettate
pure al bar se volete.
Vediamo Gian abbassare gli occhiali da sole per guardare
meglio il bar.
GIAN
Renzo & Lucio Cafè? Cos’è, un
romanzo o cosa?
MATTIA
(ridendo) Sì è la versione da
bar che Manzoni scrisse poco
prima dei Promessi Sposi.
PIER
Qualsiasi cosa sia, io ho fame.
Si allontana velocemente verso il bar. Mattia e Gian lo
seguono
GIAN
(rivolto a Mattia)
E’ incredibile, pensa solo a
mangiare e dormire. Cos’è? Non è
umano, è più un animale o qualcosa
di molto vicino!
MATTIA
(ridendo)
Parecchio vicino direi, parecchio
vicino.
I due ragazzi fanno il loro ingresso nel bar
GIAN
Sì perché è impensabile che…
Gian resta immobile ed in silenzio, Mattia lo osserva
perplesso!
MATTIA
Gian? Stai bene?… Gian?
Mattia si volta seguendo lo sguardo di Gian.
MATTIA
Ecco perché? (ride di gusto) Che
aspetti bello, è il tuo campo
quello.
Gian si volta verso l’amico, un sorriso stampato in volto.
GIAN
Perdonatemi ragazzi, entro in
servizio.
Allarga le braccia come a farsi spazio e si avvicina al
bancone. Lo vediamo dirigersi dritto verso la barista.
GIAN
Ciao. Io mi chiamo Gianpiero…
La MDP si allontana da Gian che porge la mano verso la
ragazza e comincia a chiacchierare tranquillamente.
PIER
(rivolgendosi a Mattia)
Ma come fa? Io non capisco.
MATTIA
(ride)
Lo sai come è fatto, per lui è
naturale. Tu comunque vedi di
svegliarti, queste ferie dobbiamo
acchiappare tutti.
La MDP inquadra un uomo dietro al bancone intento ad
asciugare dei bicchieri. Di tanto in tanto butta un occhio
verso Gian che parla con la barista.
La MDP inquadra il profilo di Gian e la barista. Parlano
amabilmente, lei sorride un po’ imbarazzata e Gian continua
a chiacchierare tranquillo e sicuro di sé.
GIAN
Adesso però ti tocca bella. Devi
dirmelo. Dai, solo il nome, non
chiedo molto.
BARISTA
Perché mai dovrei?
GIAN
Ascolta, Sarò sincero, so che può
sembrare infantile, ma se torno dai
miei amici senza sapere neanche il
tuo nome ho chiuso, ho finito, la
mia vacanza sarà rovinata.
BARISTA
(con tono sarcastico)
No, ma dici? Infantile? Noooo.
Comunque è semplice, inventane uno.
Che ci vuole?
GIAN
(ridendo)Sei perfida.
Non sarebbe cattiva come idea, ma
non è da me, mi piace essere onesto
con gli amici.
La MDP torna nuovamente sull’uomo che asciuga i bicchieri,
alle sue spalle, dalla tenda, vediamo spuntare un’ altra
persona, che si ferma dietro di lui. PP sull’uomo appena
arrivato che aggrotta la fronte spostando continuamente lo
sguardo da quello che pulisce i bicchieri a Gian e la
barista che parlano.
UOMO
(con faccia sdegnata)
Lucio, compà, certo che sei
veramente inaffidabile.
LUCIO
Ou Renzo, quante volte ti ho già
detto che non mi devi spuntare alle
spalle? L’ansia mi fai venire.
RENZO
Ah ti faccio venire l’ansia?
(spintona sulla spalla Lucio) Ma
come, non lo vedi, non vedi quello
che sta parlando con Manuela?
LUCIO
Certo che lo vedo, non sono mica
cieco?
RENZO
E non gli dici niente?
LUCIO
E che gli devo dire?
RENZO
Ma come, non vedi che ci sta
provando con tua nipote? Che è
anche mia figlia, che è ancora
giovane per parlare da sola con un
ragazzo!
Lucio lo osserva, il suo sguardo scandalizzato, deglutisce e
prende fiato per rispondere al fratello.
LUCIO
Manuela… ha diciotto anni.
Deglutisce nuovamente tornando a guardare Renzo.
Quest’ultimo resta pensieroso un istante, poi torna a
concentrarsi su Lucio.
RENZO
E va beh compà… Fuori ha diciotto
anni, dentro è ancora bambina.
Lucio lo osserva allontanarsi. Renzo scuote la testa come
per rendere ovvia la sua affermazione. Si avvicina verso i
ragazzi, Manuela vedendolo avvicinare alza gli occhi al
cielo. Gian si accorge dell’espressione della ragazza.
GIAN
Ops, ti ho creato problemi col tuo
capo!
MANUELA
(sottovoce)
Tranquillo, non è il mio capo. O
meglio, lo è, ma è anche mio
padre.
Renzo si affianca alla ragazza, poggia le mani sul bancone.
Osserva Gian con sguardo indagatore.
RENZO
(rivolgendosi a Manuela.)
Il ragazzo vuole qualcosa? Un
bicchiere d’acqua? Una Coca Cola?
Un toast?
MANUELA
(con voce scocciata)
No Papà stai tranquillo.
RENZO
Io sono tranquillo, ho solo
chiesto.
Sentiamo Lucio borbottare dall’altro lato del bar.
LUCIO
No tu non sei tranquillo!
RENZO
Tu pulisci i bicchieri e fatti gli
affari tuoi.
Gian osserva la scena di Renzo e Lucio che battibeccano, poi
si avvicina a Manuela.
GIAN
(sottovoce)Penso sia meglio
che torni al tavolo con i miei
amici, anche senza aver saputo
il tuo nome.
La ragazza gli risponde muovendo le labbra, capiamo che gli
dice OK. Gian le fa l’occhiolino, poi con un sorriso si
volta verso gli amici.
MANUELA
(con un colpo di tosse)
Manuela…
Gian si volta con un sorriso stampato in faccia e le fa un
inchino reverenziale. Renzo si accorge del gesto del
ragazzo.
RENZO
(contrariato in volto)
Allora giovanotto, pensi che siamo
nel 900? lo sai che non vanno più
di moda queste cose
Manuela non riesce a trattenere un sorriso, china la testa
per non farsi vedere dal padre.
RENZO
Ci trovi qualcosa di divertente tu?
No perché io non rido, io non mi
diverto.
Lucio dall’altra parte del bar.
LUCIO
Perché tu sei noioso.
RENZO
E rieccolo che si intromette. Non
ti ascolto neanche, non ti sento.
LUCIO
(senza guardarlo continuando a
lavorare)
Tanto anche da sordo, noioso
comunque resti.
MANUELA
(esasperata)
Dai papà, mollami un po’!
RENZO
Ma che mollare e mollare. Avanti,
torna di là che c’è un sacco di
lavoro da fare.
Indica alla ragazza la tenda dalla quale lui era uscito poco
prima. Manuela sbuffa, camminando dietro al bancone, si
avvia verso la tenda. Lucio osserva contrariato il cognato
RENZO
Tu non guardarmi cosi, è solo colpa
tua che non dici niente a sti
ragazzi.
LUCIO
Ma sei di un antico, un antico…
Tristezza, l’unica emozione che
provo è questa, tristezza.
Renzo fa un cenno di disapprovazione scuotendo la testa.
Gian torna al tavolo dagli amici che non la smettono più di
ridere per le scene viste.
GIAN
(sorridente)
Qui sarà dura, non tanto per lei ma
per il padre.
PIER
Quello mi sembra tosto Gian, non te
ne liberi cosi facilmente
MATTIA
(sottovoce)
Schh…Zitti arriva!
Vediamo Renzo passare molto lentamente di fianco al tavolo
dei ragazzi. Ha un vassoio vuoto in mano e passa tenendo
visibilmente la testa leggermente spostata verso il tavolo,
come per sentire meglio cosa si dicono i ragazzi.
Questi scoppiano a ridere.
MATTIA
(sottovoce)
Ha ragione Pier, qui te la sei
scelta tosta la cosa! (ride)
Vediamo entrare nel bar la signora che aveva accolto i
ragazzi al campeggio.
SIGNORA
Ragazzi, venite pure! Tutto
sistemato, vi ho assegnato una
bella piazzola.
Mattia e Gian sembrano entusiasti, mentre Pier un po meno.
MATTIA
Pronti belli, si lavora!
GIAN
Già, dobbiamo anche muoverci prima
che faccia buio. Su!
Gian alzandosi da una pacca sulla spalla a Pier che si china
sul tavolino battendo la fronte. Stacco
SCENA 5 – MATTINA ESTERNO CAMPEGGIO
Assistiamo ad una serie di scene in dissolvenza.
Le ombre degli alberi danno riparo alle tende dal sole
cocente. Gian e Pier indaffarati con dei tubi metallici in
mano, li girano e rigirano senza riuscire a capirci
qualcosa. Vediamo Mattia, seduto sul cofano della Fiat
intento a leggere qualcosa, sembra un libretto di
istruzioni. Vediamo Gian e Pier sorridenti, il primo si
toglie una scarpa e la lancia verso Mattia. Quest’ultimo
concentrato sulla lettura non si accorge che gli passa sulla
testa, ma sente bene quando sbatte sul parabrezza dell’auto.
La musica si stoppa improvvisamente.
Mattia osserva serio ed impassibile i due amici, entrambi
seri ed ammutoliti, non ridono più, osservano Mattia
preoccupati. Mattia scende dal cofano si gira osservando il
parabrezza. Primo piano sul suo volto che si volta verso gli
amici. Dettaglio degli occhi del ragazzo che si riducono ad
una fessura. La MDP a turno, inquadra in primo piano i volti
dei tre ragazzi. Si ferma nuovamente sul volto di Mattia,
dettaglio sulla sua bocca, si piega in un ghigno che dopo
qualche secondo si trasforma in un sorriso.
MATTIA
(urlando)
Siete morti!
Mattia si lancia correndo verso gli amici, arrivato davanti
a Pier gli salta addosso scaraventandolo a terra.
PIER
(con voce soffocata)
Noo, perché? Non sono stato io.
Vediamo Gian sorridente fare un cenno con la testa e
buttarsi anche lui sui ragazzi.
La musica riparte nuovamente da dove si era interrotta.
Ricominciamo a vederli intenti a montare la tenda, questa
volta anche Mattia si mette all’opera. Gian butta per terra
il libretto che Mattia leggeva poco prima. Pier comincia a
saltarci sopra. La MDP poggiata per terra sempre sullo
stesso punto, inquadra la tenda prendere forma,ed i ragazzi
girarci in torno continuamente. In poche scene è quasi
completa. l’ombra degli alberi è diventata più lunga,
vediamo il sole quasi al tramonto lasciando un cielo estivo
con delle meravigliose sfumature arancioni.
Pier e Gian osservano la tenda finalmente montata. Con una
scena al rallentatore Mattia passa davanti alla tenda. Con
uno stacco della MDP vediamo una ragazza uscire da una tenda
non molto lontana da quella dei ragazzi. La ragazza si volta
osservando Mattia, dettaglio degli occhi di quest’ultimo che
si accendono alla visione della ragazza, lei si accorge
dello sguardo del ragazzo ricambiandolo con un sorriso.
Anche Mattia sorride.
La musica si stoppa e la scena torna a velocità normale,
vediamo Mattia inciampare in uno dei tiranti della tenda e
cadere a terra. La ragazza e gli amici di Mattia scoppiano a
ridere. Mattia imbarazzato si alza tenendo la testa bassa,
si volta verso la tenda della ragazza ma lei non c’è più.
Gian e Pier continuano a ridere.
GIAN
(avviandosi verso l’interno
della tenda)
Che figura di merda Mattì!
Pier sghignazza, Mattia da un calcio ad un sasso.
Stacco.
SCENA 6 – SERA ESTERNO.
Si è fatta sera, le tende sono quasi tutte vuote, tranne
quella dei tre amici. Gian e Mattia escono dalla loro, sono
molto eleganti e visibilmente su di giri.
GIAN
Dai Pier, cazzo, manchi solo tu!
PIER
(dall’interno tenda)
Arrivo, arrivo un minuto.
Gian allarga le braccia spazientito, Mattia nota
l’atteggiamento dell’amico. Si avvicina a lui dandogli una
pacca sulla spalla.
MATTIA
E dai su, non essere cosi cattivo
con Pier, non ti fa pena?
PIER
(dall’interno tenda)
Non sono un cucciolo di foca
abbandonato, non voglio far pena a
nessuno.
I due ragazzi all’esterno scoppiano a ridere.
GIAN
Dai Pier ti prego, fai in fretta.
Pier sbuca finalmente dalla tenda, si mette ancora apposto
la cintura. Gian lo afferra trascinandolo verso l’auto
PIER
(sbuffando)
Gian, un attimo.
GIAN
Su, finisci di sistemarti in auto,
tanto avrai circa tre minuti di
tempo prima di addormentarti.
Mattia sorridente entra in auto con i due amici che
battibeccano ancora. Vediamo l’auto partire e muoversi
attraverso il vialetto del campeggio. Passa davanti al bar
di Renzo e Lucio, dopo il passaggio della 127 vediamo due
fari accendersi, un Alfa Giulia esce dal piccolo parcheggio
del bar e si avvia lentamente mantenendo una certa distanza
dall’auto dei ragazzi.
Con uno stacco all’interno dell’Alfa, vi vediamo dentro
Renzo e Lucio. Renzo aggrotta la fronte, ha uno sguardo
concentrato e indagatore. Lucio invece sembra quasi
scocciato.
LUCIO
Compà, la dobbiamo finire con ste
cose, non è possibile che ogni
estate ci si deve trasformare in
agenti speciali.
RENZO
Il problema sai qual’è?
LUCIO
(viso rassegnato)
Sì, è che sono troppo buono.
RENZO
Il tuo problema è che sei troppo
buo…
Renzo si volta a guardare Lucio, un lieve sorriso gli si
apre in volto, per tornare subito serio un istante dopo.
RENZO
Compà, hai visto, alla fine l’hai
capito.
LUCIO
Per forza, sono dieci anni che mi
rifili la stessa storia. Da quando
Manuela ha compiuto 12 anni, non la
molli un attimo.
RENZO
Non te lo ripeto più, Manuela è
piccola, non sa cosa i maschi sono
disposti a fare per… Ahhh guarda,
non ci voglio nemmeno pensare.
L’auto dei ragazzi continua a camminare, e l’Alfa la segue
da molto lontano, ma mai troppo da poterla perdere di vista.
La Fiat svolta, e l’Alfa la segue. La Fiat accelera e l’Alfa
anche,
LUCIO
Adesso cosa vuoi fare? Gli andiamo
appresso tutta la notte.
RENZO
Tu non ti preoccupare, Manuela è
andata a ballare stasera, se vanno
nello stesso posto sì, sennò c’è ne
torniamo a casa.
LUCIO
(alzando gli occhi al cielo)
Che Dio ce la mandi buona allora.
Renzo si volta a guardarlo in faccia. Fa una smorfia di
disapprovazione col volto e si gira nuovamente a guardare la
strada.
Con una ripresa dall’alto, vediamo passare la piccola Fiat
seguita poco dopo dall’Alfa. Le due auto si allontanano
dall’obiettivo.
Stacco.
SCENA 7- SERA INTERNO AUTO RAGAZZI
La Fiat 127 cammina lentamente rallentando ad ogni cartello
stradale , alle spalle vediamo i fari dell’auto di Renzo e
Lucio avvicinarsi ogni volta.
MATTIA
(osservando lo specchietto)
Ma questo deficiente cosa fa? Passa
non passa?
Primo piano sul volto di Pier che si illumina
improvvisamente, cominciando ad indicare un cartello davanti
a loro.
PIER
Eccolo, eccolo. Discoteca TARTANA,
Follonica chilometri sette.
Comincia a strattonare Gian.
PIER
Evvai, l’abbiamo trovata non ci
speravo più!.
Gian si gira scompigliando i capelli all’amico.
GIAN
Bravo, hai visto che hai fatto bene
a non dormire.
Mattia aziona la freccia e gira seguendo la direzione del
cartello. Stacco all’interno dell’Alfa alle loro spalle.
Renzo si gira verso Lucio, poi indica il cartello.
RENZO
Hai visto compà? Hai visto? Avevo
ragione, Tartana, stanno andando
nello stesso posto dov’è Manuela.
LUCIO
(con viso sconvolto)
Tu sei paranoico! La metà dei
turisti in questa zona stasera
vanno al Tartana, è il locale più
rinnomato della zona.
RENZO
Macché rinnomato e rinnomato, chi
lo conosce sto Tartana?
LUCIO
Tu non lo conosci, perché sei
antico, come ti ho già detto.(si
porta le mani intorno alla bocca)
Sei anticooo!
RENZO
(agitando l’indice per aria)
Antico o no, avevo ragione io,
quindi l’operazione continua.
Vediamo Lucio incrociare le braccia e lasciarsi andare sul
sedile dell’auto sbuffando. Renzo si concentra alla guida.
Stacco.
SCENA 8 – SERA PARCHEGGIO DISCOTECA
Mattia, Gian e Pier attraversano una grossa porta
d’ingresso. Il locale è molto grande, anche se è presto, c’è
già molta gente sia in pista che nei tavolini che vi sono
intorno. I volti dei ragazzi sono estasiati. Vediamo Pier
fare un cenno agli amici, i ragazzi lo vedono estrarre dalla
tasca un pacchetto di sigarette, è un po ammaccato e
stropicciato.
PIER
(con fare fiero)
Ecco ragazzi, ho portato le
sigarette.
MATTIA
(incuriosito)
Per chi sono?
PIER
Per noi, con la sigaretta in bocca
rimorchiamo meglio.
Gian e Mattia si osservano per un attimo, vediamo Gian
alzare gli occhi al cielo per poi fissare Pier in modo
serio.
PIER
Che c’è? Perché mi guardi così?
Con un gesto della mano Gian gli fa saltar via le sigarette.
Il pacchetto cade a terra vicino alla folla, dove viene
pestato dalla gente che balla.
PIER
(contrariato)
Che cazzo fai Gian?
GIAN
Tu non sei normale.
Gian si allontana verso il bancone del bar. Pier rimane
ammutolito a fissare Mattia.
MATTIA
(Sorridente)
Che cazzo hai in testa Pier?
Andiamo al bar , muoviti
Pier resta ancora qualche istante immobile a riflettere,
Mattia che nel frattempo si è un po allontanato, si volta a
guardare l’amico.
MATTIA
Allora vieni o no?
PIER
Arrivo, arrivo. Non capisco però
che problema avevate con le
sigarette?
Arrivati al bancone si siedono su dei sgabelli. Il posto è
pieno di gente intenta a bere e chiacchierare. Alcune
ragazze sono sole di fianco a Pier.
MATTIA
(riferendosi alla barista)
Tre birre per favore.
La ragazza annuisce senza parlare e si mette subito
all’opera per servire i ragazzi.
GIAN
(riferendosi a Pier)
Fenomeno, invece dei tuoi attacchi
di schizofrenia, come quello che
hai avuto poco fa con la storia
delle sigarette, perché non ti
butti con una di quelle alle tue
spalle?
La barista posa le birre sul bancone davanti a loro. Pier si
volta in modo discreto cercando di osservarle. Dettaglio su
Mattia che beve un sorso di birra
PIER
Carina la bruna.
MATTIA
Vai allora, che aspetti? Buttati.
Niente cazzate però!
GIAN
Hai capito? Niente cazzate.
PIER
(annuendo)
Sì sì, tranquilli.
Pier si volta verso le ragazze, una delle due lo nota, si
volta gli sorride e torna a chiacchierare con l’amica. Pier
incoraggiato dal sorriso si butta. Si schiarisce la voce e
le ragazze si voltano nuovamente ad osservarlo.
PIER
Ciao!
RAGAZZE
(sorridenti ed incuriosite)
Ciao!
PIER
(sorridente)
Ciao,mi chiamo Pierpaolo.
Mattia e Gian improvvisamente scoppiano a ridere
rumorosamente
GIAN
(continuando a ridere)
Pierpaolo?
MATTIA
(anche lui ridendo)
Come gli viene in mente?
Le due ragazze osservano i due alle spalle di Pier, subito
dopo si guardano negli occhi per un istante.
RAGAZZA1
(riferendosi all’altra)
Andiamo va, questi ci prendono per
il culo.
RAGAZZA2
(contrariata in viso.)
Sì sarà meglio, andiamo.
Le due ragazze si voltano e se ne vanno. Pier le osserva
andare via senza riuscire a dire nulla. Il suo volto si fa
scuro, si volta verso gli amici.
PIER
Ma che cazzo vi gira in testa? Che
figura di merda mi avete fatto
fare. Siete due coglioni.
GIAN
Scusa Pier, ti giuro non volevo.
MATTIA
(con le lacrime agli occhi
dalle risate)
Ma Pierpaolo è stato proprio un
colpo allo stomaco.
PIER
(sembra non capire)
E’ il mio nome, cosa c’è di così
scandaloso?
GIAN
Ti conosco dall’asilo, ma non ho
mai sentito che ti presenti a
qualcuno dicendo Pierpaolo.
Mattia ride ancora dell’affermazione dell’amico.
PIER
Tu oggi con Manuela ti sei
presentato dicendo Gianpiero, no
Gian?
MATTIA
Che c’entra, lui è un altro
discorso.
Pier scuote la testa, poi sta per controbattere, ma Gian lo
interrompe.
GIAN
(riprendendosi dall’attacco di
risate)
No, no niente perdite di tempo. Io
mi faccio un giro. Ci vediamo
nuovamente qui tra un po’?
Mattia annuisce e continua a guardare la folla bevendo la
sua birra.
PIER
Anch’io mi faccio un giro, se sto
lontano da voi due coglioni, magari
rimorchio. Tu Mattì?
MATTIA
No ragazzi tranquilli.. Sto ancora
un po’ qua, guardo la situazione e
poi al massimo mi faccio un giro
anch’io.
Gian si allontana, anche Pier alza le spalle e si dilegua
tra la folla.
La Mdp segue Gian che si muove nel locale. L’inquadratura
gira intorno a lui. Improvvisamente si ferma alle sue
spalle. L’obiettivo mette a fuoco una ragazza dall’altra
parte della sala. Gian sorride lievemente e parte deciso e
sicuro verso la ragazza, cammina con disinvoltura tra la
folla passando vicino a due grossi cubi.
Con uno stacco la MDP ci mostra Renzo e Lucio nascosti
dietro al cubo, in soggettiva di Renzo vediamo Gian
allontanarsi dal cubo andare dritto verso la ragazza.
RENZO
(riferendosi a Lucio)
Visto? Lo vedi? Sta cercando
Manuela. Ma la mia bambina quello
non la tocca.
Renzo si fa curioso in volto quando non sente la risposta di
Lucio. Si volta e vede Lucio accanto a lui ma con gli occhi
bloccati su una ragazza che sta ballando sul cubo in modo
provocante e sensuale. Primo piano sul volto di Lucio che
deglutisce guardando la ragazza.
RENZO
Compà, non siamo qui per piacere,
ma per dovere. C’è la sicurezza di
tua nipote in ballo.
Renzo agita un dito per aria, ma Lucio continua ad
ignorarlo. Con un primo piano su Renzo notiamo che anche lui
è catturato dalla sensualità della ragazza.
RENZO
Compà, anche tu hai ragione, anche
questa dovrebbe considerarsi un
dovere.
Scuote la testa e strattona Lucio che si riprende.
LUCIO
Ma si può sapere che vuoi? Non vedi
che sono impegnato?
RENZO
Ma che impegnato, andiamo cammina,
è passato quello là, cerca Manuela.
Andiamo!
Lucio con un’aria scocciata segue Renzo. I due si chinano
nuovamente e si girano cercando Gian con gli occhi. Una
ragazza in minigonna passa con il sedere all’altezza dei
loro occhi. I due la seguono senza riuscire a distogliere lo
sguardo. Vediamo in loro soggettiva la ragazza allontanarsi.
Improvvisamente un enorme figura entra nell ’inquadratura.
La mdp si alza fino ad inquadrare per intero un uomo grosso
e muscoloso guardare in modo poco rassicurante i due. Primo
piano su Renzo e Lucio che si guardano negli occhi.
LUCIO
(guardando Renzo)
Minchia.
Renzo deglutisce e torna a voltarsi verso l’uomo.
RENZO
(rivolgendosi all’uomo)
Buonasera buonuomo!
L’uomo li guarda qualche istante.
UOMO
Avete apprezzato il culo della mia
signora?
LUCIO
(facendo una faccia stupita)
Lunge da me una cosa del genere.
( poi indica Renzo con la mano) Lui
invece secondo me.
RENZO
(guarda l’amico sconcertato)
Ma che secondo me e secondo te.
(poi si rivolge a l’uomo) Comunque
buonuomo non si preoccupi, è stato
solo un grosso misunderstanding.
Renzo cerca in qualche modo di sminuire l’accaduto. Ma
l’uomo non sembra convincersi. Lo vediamo in dettaglio
stringere i pugni. Primo piano sul suo volto che continua a
guardare i due in cagnesco. Renzo che si trova ancora
chinato dietro al cubo, si raddrizza improvvisamente,
facendo cenno a Lucio di fare lo stesso.
RENZO
Comunque buonuomo, noi toglieremmo
il disturbo. Sa si è fatta una
certa ora.
L’uomo fa un passo verso di loro che in un attimo si
dileguano tra la folla dei ragazzi che ballano.
LUCIO
Io devo smetterla di darti retta.
Prima o poi ci ammazzano entrambi.
RENZO
Andiamo, andiamo. Non cercare
scuse. Cerchiamo il ragazzo del
bar.
La MDP si allontana da loro. Inquadra la folla dall’alto e
scende subito verso un ragazzo che riconosciamo subito, è
Gian. Sta ballando vicino ad una ragazza molto bella,
qualche anno più grande di lui. La guarda spesso, anche lei
ricambia lo sguardo, sorridendo a Gian che le si avvicina.
GIAN
(urlando per via della musica)
Ciao!
RAGAZZA
(continuando a ballare)
Ciao!
GIAN
Scusami, ma visto che sei la
ragazza più bella della sala ed io,
per regola mia, personale, offro
sempre da bere alla più bella, che
ne dici se ci beviamo qualcosa al
bar?
La ragazza continuando a ballare, gli fa un sorriso.
GIAN
E’ un sì?
RAGAZZA
E’ un sei gentile, ma sono
fidanzata.
Gian la osserva qualche istante poi sorride.
GIAN
Non ci credo. Ma sai che ti dico?
Se non vuoi venire a bere con me,
GIAN
vorrà dire che io ti prendo da bere
e c’è lo beviamo qua. Ok?
RAGAZZA
(sorridendo)
Guarda che non stavo scherzando,
anzi è anche molto geloso.
Si avvicina all’orecchio di Gian.
RAGAZZA
(sussurrando)
Fossi in te farei attenzione, se ci
vede parlare insieme, solo Dio sa
come potrebbe reagire.
GIAN
(sorridente)
Gin Tonic?… Gin tonic.
Si allontana dalla ragazza andando verso il bar. La ragazza
lo guarda stupita. Poi scuote la testa sorridendo e
ricomincia a ballare. Gian passa davanti a Mattia che
intanto è ancora seduto a bere, gli da una pacca sulla
spalla e gli urla contento all’orecchio.
GIAN
(su di giri)
Ho beccato, ho beccato.
Mattia gli sorride. Gian si allontana verso la barista.
Mattia si volta a guardarlo sorridente, poi torna a guardare
la folla. Resta stupito quando davanti a se, a pochi
centimetri da lui, vede la ragazza che nel pomeriggio aveva
visto uscire dalla tenda, poco prima che cadesse. Lei
notando il suo sguardo sorpreso gli fa un grosso sorriso.
RAGAZZA
(sorridente)
Ciao!
MATTIA
(sorpreso e sorridente)
Ciao!
RAGAZZA
Come stai?
Gian la guarda curioso.
RAGAZZA
(ride divertita)
Per la caduta dico.
Mattia scoppia a ridere imbarazzato, si passa nervosamente
una mano tra i capelli.
MATTIA
(ridendo)
Ahhh per la caduta? Bene, bene. Se
ti dico che era per testare se i
miei amici avevano piantato bene i
picchetti, mi credi?
La ragazza lo osserva divertita. Ci pensa un po.
RAGAZZA
Naaaa, non è credibile, andiamo.
Puoi fare di meglio.
Gian ci pensa un istante facendo una smorfia con la bocca.
MATTIA
(entusiasta)
Ci sono! L’ho fatto per fare un po’
il buffone con gli amici, sai per
farli ridere un po’.
Lei è pensierosa, guarda verso il soffitto poi con un
sorriso torna a guardare Mattia.
RAGAZZA
Mmm, sì, direi che è già più
credibile.
Entrambi scoppiano a ridere. Mattia la osserva divertito,
lei ricambia il sorriso. Lui le tende la mano
MATTIA
Io sono Mattia comunque.
RAGAZZA
(stringendogli la mano)
Melissa!
Melissa si osserva intorno qualche istante.
MELISSA
I tuoi amici? Dopo la caduta non
vogliono avere nulla a che fare con
te, vero? (sorride)
MATTIA
(ridendo)
No semmai sarei io che non dovrei
avere niente a che fare con loro,
con le figure che mi fanno fare.
Melissa ride di gusto poi torna a guardare Mattia
MELISSA
(con fare ironico)
Allora vi mettete d’accordo,
qualcosa tipo: chi fa’ la figura
più brutta dell’estate? (ride)
MATTIA
(facendo l’offeso)
Sai che per averti conosciuto da
meno di cinque minuti, non sei per
niente simpatica.
Lei ride e gli si avvicina all’orecchio.
MELISSA
(sussurrando)
Questo è niente, se mi conosci
bene, in fondo in fondo, sono una
strega. Non dirlo in giro però, mi
raccomando.
Mattia ride divertito, la osserva affascinato
MATTIA
Ma dimmi di te, sei del posto? Sei
in ferie? (si schiarisce la voce)
Sei da sola?
MELISSA
(sorridente)
Wow, quante domande per una prima
chiacchierata. Ma stasera mi sento
buona. Chissà magari bevendo
qualcosa potrei chiacchierare più
tranquillamente.
Mattia improvvisamente fa una faccia imbarazzata.
MATTIA
Ma certo, che stupido. Tutto ciò
che vuoi.
Chiama la barista con un cenno della mano. La ragazza si
avvicina sorridente.
MELISSA
(rivolta alla cameriera))
Una Coca grazie.
Mattia si appoggia al bancone ed osserva sorridente la
ragazza.
MATTIA
Sto aspettando.
MELISSA
Ma la coca cola non è ancora
arrivata?
MATTIA
Hai detto che eri buona stasera?
MELISSA
Ah già, mannaggia a me che parlo
troppo. (Si da un leggero schiaffo
sulla fronte).
Mattia sorridente, continua ad osservarla affascinato.
MELISSA
Allora, da dove comincio? No non
sono del posto, anzi, vivo molto
lontano da qui. Chicago, Stati
Uniti.
MATTIA
(ride)
Naaa, non mi freghi, non sei
straniera. Parli troppo bene
l’italiano.
MELISSA
(sorridente)
Beh, tecnicamente hai ragione, sono
nata in Italia, qui a Follonica per
l’esattezza. Ma quando avevo
quattro anni per motivi di affari
di mio papà, ci siamo trasferiti
negli Stati Uniti.
MATTIA
Wow, bel salto. Sei in ferie
allora?
MELISSA
Non le definirei ferie. Ogni anno
in estate veniamo a Follonica, ogni
santissimo anno, Direi più obbligo.
MATTIA
Mmm, abbastanza deprimente.
MELISSA
Già, fortuna che c’è la mia
cuginetta.
Indica a Mattia una ragazza che balla tra la gente.
MELISSA
Sai lei è del posto, e senza di lei
queste ferie sarebbero un suicidio.
I due ragazzi chiacchierano come se fossero vecchi amici,
sia Melissa che Mattia sono sorridenti. Con uno stacco
vediamo Gian dall’altra parte del bancone afferrare due
bicchieri posti su quest’ultimo. Nota Mattia parlare con la
ragazza e facendo finta di niente gli passa davanti. Mattia
lo osserva, Gian gli fa l’occhiolino e si allontana. La Mdp
segue Gian alle spalle. Camminando vede Pier che sta
chiacchierando con una ragazza, Gian gli passa vicino
dandogli un bacio sulla guancia. Pier scuote la testa alla
ragazza. Mentre la MDP continua a seguire Gian con i
bicchieri in mano, sentiamo la voce di Pier in fuori campo.
PIER VFC
(Rivolto alla ragazza)
Tranquilla, è un mio amico.
Gian arriva con i bicchieri davanti alla ragazza che prima
gli aveva detto di essere fidanzata.
GIAN
(sorridente)
Come ti avevo detto, Gin tonic.
La ragazza che ancora balla, gli si avvicina.
RAGAZZA
Come ti avevo detto, sono
fidanzata.
GIAN
E dai, ancora con questa storia.
Vediamo una mano bussare alla spalla di Gian, quest’ultimo
si volta. Un ragazzo davanti a lui lo osserva con aria
torva.
GIAN
(con viso curioso)
Sì?
RAGAZZO
E’ la mia fidanzata quella.
La ragazza che balla si avvicina all’orecchio di Gian.
RAGAZZA
Ti avevo detto che era geloso.
Gian osserva il ragazzo. E’ circa venti centimetri più alto
di lui.
GIAN
Amico, tranquillo, non c’è
problema. Non sapevo..
Un gesto del ragazzo ed altri tre si accostano a lui. Gian
deglutisce, poi si guarda intorno, vede Pier ancora intento
a parlare e Mattia seduto lontano al bar che chiacchiera
sorridente insieme a Melissa.
GIAN
Ok signori, buona sera.
Gian si incammina veloce verso Pier, si volta, vede che i
quattro gli stanno andando dietro con fare minaccioso.
Arrivato da Pier lo afferra per un braccio e lo trascina con
se.
PIER
Gian ma che cazzo fai?
GIAN
Andiamo, dobbiamo andare o son
guai.
PIER
Ma dove, cosa?
GIAN
Zitto e cammina Pier, o ci gonfiano
Pier rassegnato si volta a salutare la ragazza con la quale
parlava che sbuffando si allontana.
Stacco su Mattia ancora seduto al bar. Vediamo in sua
soggettiva Gian e Pier dirigersi verso di noi con fare
veloce e preoccupato ed i quattro ragazzi minacciosi che li
seguono nella folla. Primo piano di Mattia che smette di
ridere e si rivolge a Melissa.
MATTIA
Ti ricordi la storia di chi fa una
figura peggiore tra me ed i miei
amici?
La ragazza lo guarda, sembra non capire.
MELISSA
Quindi?
MATTIA
Beh, penso che ne stiamo per fare
una di gruppo.
Gian arriva davanti a Mattia e tirandolo per la giacca cerca
di portarlo via.
GIAN
Non chiedere. Era fidanzata,
fattela bastare come motivazione.
Gian si rivolge a Melissa.
GIAN
(velocemente)
Perdonalo ma a causa mia dobbiamo
scappare.
Gian tira con se anche Mattia, in sua soggettiva vediamo
Melissa ferma al bancone che si allontana dal nostro punto
di vista.
MATTIA
Ti rivedo?
Melissa sorridente, alza le spalle.
MELISSA
(con un grosso sorriso)
Certo in campeggio.
Poi si porta le mani alla bocca per farsi sentire meglio
visto che Mattia è sempre più lontano
MELISSA
Oppure domani pomeriggio nella
piscina del camping
Mattia annuisce e sorride, Melissa ricambia il sorriso. Si
perdono di vista tra la folla. Stacco
Fine musica
Vediamo i ragazzi nel parcheggio, corrono velocemente verso
la macchina. Mattia apre la 127 e tutti entrano all’interno.
Immediatamente dopo anche Renzo e Lucio escono dal locale
con fare veloce, quasi correndo. Renzo vede la macchina dei
ragazzi uscire dal parcheggio.
RENZO
Eccoli compà, quello che andava
dietro a Manuela.
LUCIO
(arrabbiato e preoccupato)
Adesso non è il momento, magari se
non toccavi il sedere a quella la.
RENZO
Ti ho detto che non l’ho fatto
apposta, stavo cadendo e per caso
ho messo la mano li.
LUCIO
Per caso, per caso?. Primo o poi
devo ammazzarti io, sai, per caso.
li vediamo entrare dentro l’alfa e mettere in moto.
dalla porta del locale escono contemporaneamente i ragazzi
che volevano prendere Gian e l’uomo della donna a cui Renzo
e Lucio avevano guardato il sedere mentre erano dietro il
cubo. I quattro si fermano e vedendo la Fiat allontanarsi
rientrano nel locale, mentre l’uomo cerca di avvicinarsi
all’alfa.
LUCIO
Allora, parti o no?
RENZO
parto parto
Vediamo Lucio guardare il lunotto posteriore preoccupato, ma
La macchina si allontana giusto in tempo prima che l’uomo lo
raggiungesse.
RENZO
Compà, che serata però.
LUCIO
Serata? serata? (urla) Tu sei
scemo, anzi, io sono scemo che ti
vengo appresso.
RENZO
Ehhh vabbé, non è successo nulla.
Lucio fa per parlare, ma poi si ferma e sbuffando si lascia
andare sul sedile.
Stacco.
SCENA 9 – MATTINO CAMPEGGIO
La MDP passa sui ragazzi che dormono all’interno della
tenda. Un piccolo quadrato di luce arriva dalla piccola
finestrella della tenda. La luce si stampa dritta sulla
faccia di Mattia, Quest’ultimo infastidito si sveglia
mugugnando qualcosa quindi si mette a sedere, osserva
l’orologio poi vede di fianco a lui Gian. Istintivamente gli
da un pugno sulla schiena. Gian si sveglia di colpo con un
lamento.
GIAN
Mattì, che ti prende? Sei diventato
scemo?
MATTIA
Sei un testa di cazzo.
Mentre Gian si tocca ancora la schiena dolorante, ecco che
un altro pugno questa volta al fianco di Gian che arriva da
parte di Pier.
PIER
Sei anche un coglione.
MATTIA
Hai rovinato la serata a tutti
ieri.
GIAN
(dolorante in volto)
Quante storie per due ragazze, ne
troverete altre. (con un ghigno)Vi
basta imparare dal maestro.
Vediamo Mattia e Pier guardarsi negli occhi per un istante,
poi entrambi si scagliano urlando su Gian. Con uno stacco
all’esterno vediamo la tenda muoversi e le urla dei ragazzi,
miste tra urla doloranti di Gian, ed i sorrisi soddisfatti
dei ragazzi.La MDP si allontana dalla tenda. Stacco
SCENA 10 -MATTINO OSPEDALE ANNO 2011
Con uno stacco la MDP inquadra un pavimento bianco, sentiamo
ancora in sottofondo le risate divertite dei ragazzi, il
loro suono si allontana fino a sparire. Vediamo delle scarpe
di donna camminare sul pavimento. In soggettiva della donna
vediamo nuovamente il Mattia adulto seduto su una sedia
sempre nello stesso corridoio. Osserva la dottoressa
passargli d’avanti, poi abbassa lo sguardo quando vede che
questa si allontana senza dirgli nulla.
Sentiamo il suono di un cellulare, dalla melodia intuiamo si
tratti di un SMS. Mattia osserva il telefono. Dettaglio sul
display deve c’è la scritta:
ALLORA MATTIA, DIMMI QUALCOSA, NON SAI ANCORA NIENTE?
Mattia osserva il cellulare per poi rimetterlo in tasca
senza rispondere. Dettaglio dei suoi occhi. La MDP
allontanandosi da questi ci mostra nuovamente il Mattia
giovane.
SCENA 11 – MATTINO CAMPEGGIO ANNO 1984
I ragazzi stanno camminando in un piccolo sentiero. La MDP
li inquadra alle spalle, mostrandoci non molto lontano
davanti a loro un’ enorme piscina. Gian da uno scappellotto
a Pier.
GIAN
(riferito ad entrambi)
L’attacco di prima me lo pagate,
brutti bastardi che non siete
altro.
PIER
Questo è niente, ti è andata bene.
Hai idea tra quanti anni beccherò
io una come quella di ieri sera.
GIAN
(sarcastico)
Penso mai a giudicare da cosa ho
visto. (ride)
PIER
(Sarcastico)
Sei uno spasso.
GIAN
E dai, non prendertela. Prendi
esempio da Mattia. Anche lui ieri
ha abbandonato una al bancone del
bar, eppure non la prende così male
come te.
MATTIA
Se non ci fossimo dati
l’appuntamento per oggi in piscina
mentre tu mi trascinavi via, io ti
avrei già ucciso.
Pier ride, poi si rivolge a Mattia.
PIER
E se lei oggi non ci fosse?
MATTIA
(con sguardo serio)
Beh, allora lo uccido lo stesso. E
subito dopo ammazzo te perché porti
iella.
Gian ride divertito dando un pugno ad una spalla a Pier. La
MDP ci mostra i ragazzi arrivati al bordo della piscina. E’
molto grande, rettangolare, con due lunghissime file di
sdraio.
Mattia nota immediatamente Melissa sdraiata in bikini su una
di esse. Dettaglio dei suoi occhi che si spalancano.
MATTIA
(riferendosi agli amici)
Eccola, è là.
Fa un piccolo cenno con la testa agli amici.
GIAN
Mmm, sì, carina.
PIER
Carina? E’ bellissima.
GIAN
(ride)
Forse per i vostri standard.
Mattia e Pier si voltano ad osservarlo con aria minacciosa.
GIAN
Ok, ok scherzo, scherzo tranquilli,
non scaldatevi. E’ uno schianto ok,
lo ammetto.
Pier si agita improvvisamente.
PIER
(rivolto a Mattia)
Mattì, ti prego, dimmi chi è quella
con cui chiacchiera sdraiata
accanto a lei?
MATTIA
(ride)
E’ la cugina, perché?
PIER
Niente, è che l’ho già vista ieri
sera, ci siamo scambiati qualche
occhiata ma poi non ero riuscito ad
avvicinarmici.
MATTIA
Ok, tranquillo, vedo che posso
fare.
GIAN
(con volto schifato)
Oddio, non ci credo? Non mi
diventerete parenti voi due?
Mattia sta per rispondergli quando Gian lo interrompe con un
gesto della mano.
GIAN
No, no ti prego, risparmiami. Non
mi interessa, non voglio saperlo.
Sapete che faccio? Mi sdraio e mi
prendo un po di sole. (indica una
sdraio) Ecco, quella là!
In sua soggettiva, vediamo accanto alla sdraio da lui
indicata il ragazzo che la sera prima voleva picchiarlo.
GIAN
Anzi no, sapete che faccio? Me ne
vado al bar, Dai due promessi
sposi, dalla bella Manuela.
MATTIA
Che ti prende siamo appena
arrivati?
PIER
(con sguardo curioso)
Infatti.
Gian indica con la testa il ragazzo seduto poco distante da
lui. Mattia vedendolo lo riconosce subito.
PIER
Allora sarà meglio che ce ne
andiamo anche noi?
GIAN
No, ma a far che? Tranquilli,
nemmeno vi avrà visti in faccia a
voi due.
MATTIA
Concordo, e poi io da qui non me ne
vado.
Vediamo in campo lungo la MDP inquadrare Melissa e la
cugina, Melissa nota Mattia con gli amici e gli fa segno con
la mano di avvicinarsi a lei che si trova dal lato opposto.
MATTIA
(contentissimo)
Mi sta chiamando. Bene ragazzi, io
vi saluto.
GIAN
Vado anch’io, prima che quello mi
veda. Ciao ragazzi, se avete
bisogno, mi trovate con la bella
Manuela.
Gian si allontana velocemente dileguandosi nel vialetto da
dove erano arrivati. Primo piano su Pier che con sguardo
rassegnato osserva Mattia.
PIER
Ho capito, resto solo. Sarà meglio
tenere il profilo basso prima che
quello ci riconosca.
MATTIA
Tranquillo Pier. Ci metto una buona
parola con la cugina ok.
PIER
(fa l’occhiolino all’amico)
Non deludermi Mattì, mi raccomando.
Mattia gli da una pacca sulla spalla e si allontana. Arriva
davanti alle due ragazze in bikini. Melissa lo accoglie con
un caloroso sorriso.
MELISSA
Finalmente sei arrivato!
MATTIA
Sì, scusa il ritardo, sai abbiamo
dormito un po di più stamattina.
La ragazza di fianco a Melissa che finora ha bellamente
ignorato Mattia, alza la testa ed abbassa gli occhiali da
sole per guardarlo meglio. Mattia le fa un grosso sorriso.
La ragazza lo osserva qualche secondo senza dir nulla, poi
si volta verso Melissa.
RAGAZZA
Tutto qui? Il ragazzo di cui parli
da ieri sera?
Dettaglio sul volto di Mattia, improvvisamente serio ed
imbarazzato. Melissa scoppia a ridere, poi tenta di dare un
calcio alla cugina.
MELISSA
(ridendo)
Ma va, smettila scema. (si rivolge
a Mattia) Non farci caso, lei è
così, Mattia ti presento mia cugina
Barbara. Barbara, ti presento il
mio amico Mattia.
Barbara lo osserva dalla testa ai piedi.
BARBARA
Incantata.
MATTIA
(volto serio)
E’ un piacere Barbara.
Mattia osserva Melissa che gli sorride, quest’ultima poi si
rivolge alla cugina.
MELISSA
Barby, non dovevi fare qualcosa?
BARBARA
(sbuffa)
Sì sì, ho capito. Ho finito di
prendere il sole.
La ragazza si alza lasciando posto a Mattia.
MELISSA
Grazie Barby, a dopo, ti voglio
bene.
Barbara farfuglia qualcosa, poi risponde alla cugina mentre
si allontana da lei.
BARBARA
Anch’io.
MATTIA
Ciao Barbara!
La ragazza lo ignora passandogli accanto. Mattia la guarda
allontanarsi. Si volta poi a guardare Melissa.
MELISSA
(SORRIDENTE)
Non farci caso, fa sempre così, non
è cattiva comunque.
MATTIA
Immagino non sia cattiva, però è
proprio antipatica.
Melissa ridacchia vedendo lo sguardo di Mattia, gli fa cenno
di sedersi vicino a lei che intanto si è seduta nella
sdraio. Mattia le si siede davanti.
MELISSA
Allora, cos’è successo ieri sera?
Il tuo amico ti ha trascinato
fuori.
MATTIA
Be vedi, quello è Gian, non è
cattivo ma è come tua cugina. Trova
sempre il modo di rendersi
antipatico.
MELISSA
Ho notato che alcuni ragazzi vi
hanno seguito fino a fuori, ma
vedendoli subito rientrare ho
capito che vi eravate messi in
salvo.(ride)
Mattia fà un cenno con la testa a Melissa indicandogli i tre
ragazzi da cui sono scappati la sera prima.
MATTIA
Non è ancora detto che siamo salvi.
Sono proprio lì in quell’angolo.
Melissa notandoli si porta una mano alla bocca trattenendo
il respiro. Con volto serio si rivolge poi a Mattia.
MELISSA
Pensi che se ti consegnassi a loro,
avrei diritto ad un compenso.
MATTIA
(sorridendo)
Allora non è Barbara la perfida?
MELISSA
(sorridendo)
No dai, non sto scherzano.
Alza la mano verso il gruppo di ragazzi nel lato opposto
della piscina. Primo piano sul volto di Mattia che si
irrigidisce ed istintivamente si butta addosso a Melissa per
fargli abbassare il braccio. Lei scoppia a ridere.
MELISSA
(ridendo e urlando)
Ehi ragazzi, è qui, è qui!
Mattia le mette una mano sulla bocca impedendole di parlare.
MATTIA
(Sorridendo)
Se mi hanno visto giuro che ti
annego in piscina.
La ragazza guarda oltre le spalle di Mattia.
MELISSA
Mmm, Mmmm (fa cenno al ragazzo di
lasciarla parlare) Stanno arrivando
scappa.
Mattia si volta lentamente verso la posizione dove si
trovavano i ragazzi. In sua soggettiva vediamo le sdraio
vuote e il viso di Mattia rilassarsi quando vede i tre in
piscina disinteressati a loro due.
MATTIA
(ridendo e lasciando la
ragaza)
Sei perfida, maligna. Mi hai fatto
prendere un colpo.
Melissa ride di gusto vedendo Mattia rilassarsi.
MELISSA
(ridendo)
Avresti dovuto vedere la tua faccia
mentre ti voltavi lentamente.
Mattia ride in modo sarcastico. Poi scherzosamente cerca di
fare il solletico alla ragazza, la Mdp si allontana da loro,
lasciandoli li vediamo scherzare e sorridere. Con una
carrellata sulla piscina, la MDP zooma lentamente verso Pier
che se ne sta solo in un angolo. Alla sua destra vediamo
Barbara. Vediamo il ragazzo con faccia decisa avvicinarsi a
lei.
PIER
(rivolto a Barbara)
Ciao.
Barbara lo osserva con aria di superiorità tornando poi a
guardare dritto davanti a lei ignorando il saluto di Pier.
Quest’ultimo non demorde, avvicinandosi maggiormente a lei.
PIER
Ciao, tu sei la cugina di Melissa?
La ragazza gli risponde con aria scocciata.
BARBARA
Sì, e tu chi saresti? Come conosci
mia cugina?
PIER
(con un sorriso imbarazzato)
Veramente a dir la verità non la
conosco, sono solo un amico di
Mattia e lui da ieri sera non parla
d’altro.
BARBARA
Allora siamo apposto, perché mia
cugina fa la stessa cosa.
Pier incoraggiato dalla risposta si fa ancora più vicino.
PIER
Mi chiamo Pier comunque.
Barbara non risponde continuando a starsene tranquillamente
in acqua. Pier la osserva qualche istante aspettando una
risposta.
PIER
(corrugando la fronte)
Sai, solitamente dopo che dico il
mio nome, chi mi sta davanti mi
dice il suo.
Barbara continua ad ignorarlo.
PIER
(confuso)
Qui in Toscana magari non funziona
così?
BARBARA
E’ così importante?
PIER
Importantissimo!
Un lieve sorriso si disegna sul volto di Barbara.
PIER
(con volto sollevato)
Fiuuuu, allora sorridi!
Un sorriso più largo questa volta appare sul volto di
Barbara.
BARBARA
Io sono Barbara, molto piacere.
Pier questa volta si avvicina molto alla ragazza, tanto da
trovarsi fianco a fianco con lei. La MDP li inquadra
allontanandosi lentamente da loro. Pier comincia a
chiacchierare, non sentiamo cosa si dicono. Stacco sul volto
di Mattia che sorridente, fa cenno di voltarsi a Melissa.
Quest’ultimo si volta, vediamo in sua soggettiva Barbara
sorridente nei confronti di Pier.
MELISSA
(stupita)
Non è da lei essere così affabile.
Non è cattiva, ma neanche così
benevola.
MATTIA
(sorridente)
Io l’ho sempre detto che Pier ha
delle potenzialità nascoste, Gian
non mi ha mai creduto.
MELISSA
Altro che potenzialità, è un mito
se riesce a far ridere Barbara
senza anni di conoscenza.
MATTIA
Già, tua cugina sembra proprio
stronz… Em volevo dire schiva.
(ride)
MELISSA
(sorridente)
Noo, dai non è stronza mia cugina.
Mattia le fa cenno “poco” con le dita, Melissa lo osserva
sorridente.
MELISSA
(sottovoce)
Va beh, dai, ma solo un po’
stronza. E solo con chi non
conosce.
Mattia annuisce sorridente.
MATTIA
Ok, mi accontento. (ride)
Vediamo Melissa irrigidirsi in volto e far cenno a Mattia di
voltarsi. Quest’ultimo si volta vedendo i ragazzi che la
sera li avevano inseguiti in discoteca. Mattia si volta
nuovamente verso Melissa che improvvisamente lo abbraccia. I
ragazzi gli passano a fianco senza notarlo. Li sentiamo
brontolare qualcosa e sentiamo uno si loro molto
chiaramente.
RAGAZZO VFC
Allora, andiamo al bar? Dai che
andiamo a trovare Manuela e quel
pazzo del padre.
Sentiamo gli altri borbottare frasi di assenso verso il loro
amico. Melissa e Mattia sciolgono l’abbraccio
imbarazzatissimi. Lei rossa in viso sorride a Mattia. Mattia
anche lui imbarazzato le fa una carezza leggera sulla
guancia.
MATTIA
Grazie, mi hai salvato.
MELISSA
(sorridente)
Figurati, e poi adesso stiamo
tranquilli, vanno al bar!
MATTIA
Già!
Vediamo il sorriso di Mattia trasformarsi in perplessità
MATTIA
(con sguardo serio)
Oh cazzo!
Primo piano di Melissa che osserva curiosa Mattia.
MATTIA
Gian, Gian è al bar con Manuela. Lo
uccidono.
MELISSA
Ops!
I due ragazzi si osservano per qualche istante. Vediamo poi
Melissa scattare verso la sdraio, infilarsi velocemente dei
pantaloncini ed una T-shirt. La vediamo scattare verso la
cugina che si trova in piscina. Lei vedendola avvicinare
cosi velocemente fa una faccia preoccupata.
BARBARA
Meli, che succede?
MELISSA
(parlando in modo velocissimo)
Niente Barby, non preoccuparti. Voi
divertitevi e conoscetevi (fa
l’occhiolino alla cugina) noi
andiamo via un attimo, torniamo
subito.
Barbara osserva la cugina a bocca aperta, la MDP ci mostra
Melissa correre verso Mattia.
MELISSA
Pronto? Andiamo.
MATTIA
Non arriveremo mai prima.
Primo piano del viso scocciato di Melissa.
MELISSA
Andiamo, dai, non mi ascolti quando
parlo? Anni di ferie nello stesso
campeggio. Andiamo.
Dettaglio della mano di melissa che afferra la mano di
Mattia.
MELISSA
(trascinandolo via)
Andiamo, di qua.
SCENA 12 – ESTERNO CAMPEGGIO GIORNO
La Mdp inquadra i ragazzi correre, entrambi sono sorridenti,
Melissa osserva spesso Mattia, lui ricambia i suoi sguardi,
alternando il suo volto da momenti di felicità ad altri di
preoccupazione quando pensa a Gian.
MATTIA
(col fiatone)
Non ci arriveremo mai, l’avranno
già gonfiato.
MELISSA
Tranquillo, loro camminano, noi
corriamo.
MATTIA
Ma qui è più lunga, facciamo il
giro intorno al camping.
MELISSA
(sorridente)
Fidati.
I ragazzi attraversano correndo un piccolo sentiero che si
apre in uno spiazzo con molti camper parcheggiati. Melissa
corre dritta verso uno di loro in particolare. Vediamo due
bici poggiate ad un albero. Melissa al volo e senza pensarci
monta su una di queste. Mattia con una faccia meno convinta
fa la stessa cosa.
MATTIA
(incuriosito)
Ma di chi sono?
MELISSA
Non so, ma sono qui tutti i giorni.
MATTIA
Come non sai di chi sono?
MELISSA
(sorridente)
Cosa non ti è chiaro?
MATTIA
Cioè, le abbiamo rubate?
MELISSA
Ma no, è solo un prestito.
MATTIA
Ok, ho capito. Salviamo Gian ma
gonfiano noi dopo.
MELISSA
Dai fifone, muoviti, pedala.
La mdp segue i ragazzi correre sulle biciclette nelle
stradine sterrate del campeggio. I due pedalando fianco a
fianco osservandosi di tanto in tanto in modo complice.
Mattia indica qualcosa davanti a lui.
MATTIA
Eccolo!
Vediamo in sua soggettiva in lontananza, l’insegna del Renzo
e Lucio Cafè.
Fine Musica
Arrivano davanti a bar, lasciano velocemente le bici a
terra. Melissa si volta ad osservare la stradina che arriva
dalla piscina. In sua soggettiva vediamo i tre ragazzi della
piscina. Mattia e Melissa si osservano, visibilmente
sollevati di essere arrivati prima. Corrono all’interno del
bar. La MDP li inquadra dall’interno entrare nel bar. Mattia
entra agitato urlando il nome dell’amico.
MATTIA
(urlando)
Gian!
I due si guardano intorno, il locale è vuoto ad eccezione di
una coppia di anziani in un tavolino all’angolo.
Lucio che si trova dietro al bancone li osserva curioso.
LUCIO
Cercate il ragazzo biondino che è
andato via con Manuela?
MELISSA
sì, sa per caso dove si trova?
LUCIO
No, e mi piacerebbe saperlo, se li
vedete dite a Manuela che suo padre
torna tra poco, e non ho voglia di
sentirmi le prediche del pazzo per
tutta la giornata.
Mattia fa un sospiro.
MATTIA
(visibilmente sollevato)
Ok va bene ma l’importante è che
non siano qui.
Lucio li osserva perplesso, fa una smorfia col viso e torna
a fare ciò che stava facendo prima dell’ingresso dei
ragazzi.
Melissa e Mattia si avviano sollevati all’uscita, appena
fuori vediamo a pochi metri da loro i tre ragazzi finalmente
arrivati al bar. Mattia afferra Melissa per un braccio e la
trascina dietro ad una siepe vicino al bar. L’intercapedine
è molto angusta e i due si ritrovano con i volti a pochi
centimetri l’uno dall’altro. Melissa sembra arrossire
leggermente mentre Mattia sorride imbarazzato.
MATTIA
(sorridente)
Bella corsa! Non è servita ma mi è
piaciuta, sei grande!
MELISSA
Molto bella, già, dovremmo rifarla.
Sentiamo passare vicino a loro i ragazzi dai quali si
nascondevano, entrano nel bar senza averli visti.
MATTIA
Possiamo uscire, se ne sono andati.
MELISSA
Sì, sarà meglio se riportiamo
indietro le bici, prima che si
accorgano che le abbiamo prese.
Escono dalla siepe, andando dritti verso le bici. Primo
piano sul volto di Melissa che spalanca gli occhi. Afferra
Mattia riportandolo nel nascondiglio. Sentiamo il borbottio
di qualcuno in lontananza che urla qualcosa riguardo alle
bici.
PERSONA VFC
Eccole, eccole sono qua Toni.
TONI VFC
Se trovo chi le ha prese
mannaggia..
I borbottii si allontanano dai ragazzi. Mattia sta
per scoppiare a ridere, Melissa, si porta una mano davanti
alla bocca per resistere alla tentazione di ridere.
MELISSA
Ti ha stancato molto la pedalata?
MATTIA
(imbarazzato)
Non molto, perché?
MELISSA
Sento il tuo cuore battere fin da
qui.
MATTIA
(arrossendo)
Beh, non è la corsa
Un lieve ed imbarazzato sorriso si disegna sul volto della
ragazza.
MELISSA
(abbassando lo sguardo)
Ma che dici?
Mattia le mette due dita sotto il mento alzandogli il viso.
I due ragazzi diventano improvvisamente seri, si osservano
occhi negli occhi. La MDP ruota lentamente intorno a loro
due. Dettaglio dei loro occhi e dei movimenti nervosi delle
loro pupille. Mattia si avvicina lentamente al volto di
Melissa, lei sorride lievemente imbarazzata. Mattia prende
coraggio arrivando quasi a sfiorargli le labbra. Melissa gli
mette le mani sul viso. Mattia sorride, Melissa ricambia. Si
danno un lieve ma tenero bacio che in qualche istante
diventa un bacio appassionato, con Melissa che stringe il
volto di Mattia nelle sue mani e quest’ultimo fa scivolare
le sue mani sui fianchi di lei, avvicinandola a se. Il bacio
dura qualche secondo con la MDP che continua a ruotare più
velocemente intorno ai due ragazzi.
Il volto di Mattia si allontana, Melissa lo osserva negli
occhi.
MATTIA
(SUSSURANDO)
Non è stato per far ridere i miei
amici.
Melissa lo osserva non capendo cosa vuole intendere.
MATTIA
La mia caduta la prima volta che ci
siamo visti. E’ successo perché
vedendoti uscire dalla tenda non
riuscivo più a distoglierti gli
occhi di dosso.
Melissa sorride.
MELISSA
(sussurra)
Vedi, questa sì che è una bella
scusa per giustificare la caduta.
I due ragazzi ricominciano a baciarsi appassionatamente.
Dopo qualche secondo una voce si intromette tra i ragazzi.
Fine Musica
RENZO
(contrariato)
Voi due, che fate? Vi sembra un
motel questo? Volete una stanza?
Mattia e Melissa scoppiano a ridere, uscendo imbarazzati ed
a testa bassa dalla siepe. Renzo li osserva con uno sguardo
torvo. I due ragazzi si allontanano correndo.
SCENA 13 – ESTERNO BAR GIORNO
Dall’obiettivo, sentiamo le loro risate in lontananza. Piano
americano su Renzo che si da uno schiaffo sulla fronte
mentre si gira dirigendosi borbottando verso il bar.
RENZO
Sti ragazzi, dove si andrà a
finire?
Entra nel locale osservando la sala vuota, in sua soggettiva
una carrellata verso destra ci mostra il tavolo coi due
signori e quello coi tre ragazzi della piscina. Il tavolo è
molto chiassoso. Primo piano su Renzo.
RENZO
(sussurrando)
Appunto, dove andremo a finire?
Si gira verso Lucio che lo osserva con fare forzatamente
disinteressato. Dettaglio sugli occhi di Renzo che si
riducono a due fessure che scrutano con sospetto Lucio.
Quest’ultimo deglutisce.
RENZO
Compà, parla, che hai fatto? Hai
rotto qualcosa?
Lucio fa segno di no con la testa, Primo piano di Renzo
RENZO
Abbiamo perso qualche cliente
buono?
Lucio continua a negare. Nuovamente primo piano su Renzo, i
suoi occhi si fanno ancora più indagatori.
RENZO
(a voce alta)
E’ passato quello delle tasse?
Ennesimo segno di negazione da parte di Lucio. Gli occhi di
Renzo si spalancano.
RENZO
(adirato)
Brutto disgraziato, dimmi subito
dov’è Manuela, anzi, dimmi prima
con chi è?
Il viso di Lucio si trasforma da preoccupato ad una maschera
di pietà, quasi piagnucolante.
LUCIO
Mi aveva detto che tornava subito.
RENZO
Compà, non girarci intorno, Con chi
è? Con un ragazzo per caso?
Lucio annuisce, una smorfia si dipinge sul suo volto, come
se volesse pararsi dall’attacco di Renzo. Quest’ultimo lo
osserva per qualche istante senza dire nulla. Poi esplode.
RENZO
(riferendosi ai clienti)
Signori, mi spiace ma dobbiamo
chiudere, è un emergenza. Vi prego
di lasciare il locale. Quello che
avete preso lo offre la casa. Anzi,
lo offre Lucio.
Vediamo i signori in fondo alla sala alzarsi senza dire
nulla, poco vicino invece i ragazzi borbottano verso Renzo,
ma anche loro, senza fare storie, si alzano uscendo dal
locale.
Renzo si volta ad osservare Lucio.
RENZO
Compà, sei una cosa inutile, ma
talmente inutile. Guarda, sei
inutile come un fuoristrada a
Piazza San Marco.
Lucio fa per dire qualcosa ma Renzo lo blocca.
RENZO
Adesso chiudi e vai, anzi, andiamo
a cercarla. Muoviti.
La mdp passa all’esterno dove vediamo Lucio chiudere la
saracinesca, chiudendosi all’interno.
Stacco.
SCENA 14 – ESTERNO CAMPEGGIO SERA
E’ il tramonto, la fresca brezza estiva accarezza dolcemente
i rami degli alberi. Molti gruppi sono in pieni preparativi
per la serata, la MDP ci mostra in un’inquadratura dall’alto
il movimento di giovani che escono ed entrano dalle
rispettive tende, il tutto accompagnato dalle varie risate.
La MDP dall’alto si avvicina a due ragazzi, li riconosciamo.
Sono Mattia e Pier. I due chiacchierano tranquillamente.
PIER
Ma si può sapere dov’è finito il
deficiente?
MATTIA
Che ne so. Il tipo del bar ha detto
che era andato con Manuela. Sai
com’è Gian, spunterà probabilmente
stanotte con un sorriso da idiota e
la faccia soddisfatta. (ride)
PIER
Mannaggia volevo fargli conoscere
Barbara.
MATTIA
Comunque è assurdo che tu la trovi
così simpatica. A me, detto
sinceramente, è sembrata una
stronza fredda e impassibile.
PIER
Ma no, che dici! Se la conosci bene
è fantastica…(osserva pensieroso
il cielo per un istante) Pensa che
è stata lei ha chiedermi di uscire!
MATTIA
Mah… Sarà. Per me resta stronza.
PIER
E basta cazzo, possibile che una
conosco io ed è stronza.
Mattia ride di gusto dell’osservazione dell’amico.
MATTIA
(dandogli una pacca sulla
spalla)
Hai ragione Pier, scusa.
Pier ricambia la pacca sulla spalla.
PIERE
E voi che fate? Esci con Melissa?
MATTIA
Non so, ha problemi col padre da
quello che mi è parso di capire. E’
geloso, boh, non saprei dirti. So
solo che voleva uscire anche lei ma
non poteva darmi conferma. Vedremo.
Magari arriva?
Una voce si intromette nel discorso dei ragazzi.
MELISSA VFC
Chi arriva?
Primo piano di Mattia che si volta sorridente, la Mdp stacca
sul primo piano di Melissa anche lei sorridente. In
soggettiva di Mattia vediamo Melissa vestita in modo molto
sexi, dettaglio degli occhi di Mattia che si spalancano.
MATTIA
Wow, sei bellissima!
Melissa sorride si rivolge a Barbara che si trova accanto a
lei.
MELISSA
La serata comincia
bene.(ride)(torna ad osservare
Mattia) Grazie.
Arrivata abbastanza vicina, lei e Mattia si baciano sulle
labbra. Primo piano del volto imbarazzato di Pier che
osserva Barbara. La ragazza con uno sguardo gli fa capire
che il loro saluto non sarà cosi. Pier abbassa la testa
sconsolato. Mattia fa un cenno all’amico come a dire “te lo
avevo detto”.
MELISSA
(rivolta a Mattia)
Allora, andiamo? Che si fa?
MATTIA
Non so, io non mi ero preparato.
Pensavo non venissi.
MELISSA
(improvvisamente triste)
Ti prego non parliamone.
Mattia, capendo di aver toccato un tasto dolente, fa un
grosso sorriso alla ragazza e cambia subito discorso.
MATTIA
(rivolgendosi a Pier)
Bene, che si fa? Venite con noi?
Magari una pizza?
BARBARA
(con tono deciso)
A me la pizza non va!
PIER
Nemmeno a me.
Si rivolge verso Barbara.
PIER
Facciamo un giro in zona noi?
La ragazza annuisce senza tanto entusiasmo. Pier si rivolge
all’amico.
PIER
Andate pure voi. Noi stiamo in
zona, magari becco Gian.
Pier fa l’occhiolino all’amico, quest’ultimo ricambia.
MATTIA
Ok. (si rivolge a Melissa)
Signorina, andiamo?
Mattia le porge il braccio, Melissa lo prende a braccetto
con un sorriso.
MELISSA
(sorridente)
Molto volentieri!
MATTIA
E allora, si va!
Poi si volta verso Pier e Barbara.
MATTIA
Buona serata ragazzi divertitevi.
Barbara fa una smorfia incomprensibile. Pier saluta
sorridente l’amico con la mano. Mattia e Melissa si dirigono
verso l’auto, vi entrano. La piccola Fiat va in moto, con
un’inquadratura dall’alto vediamo l’auto far manovra ed
avviarsi lungo il vialetto d’uscita del campeggio. Stacco
SCENA 15 – ESTERNO SERA
La Mdp inquadra la 127 dall’alto camminare in mezzo al
traffico di Follonica. Con un’inquadratura laterale la
vediamo passare vicino ad un parco. Stacco all’interno
dell’auto dove i due ragazzi chiacchierano. Vediamo il volto
di Melissa sorridente, come quello di Mattia. L’inquadratura
continua ma la musica non ci permette di capire cosa si
dicono i ragazzi. Primo piano su Mattia che sorridente
osserva la strada. Dettaglio sui suoi occhi che si
spalancano improvvisamente, la musica si ferma e
l’inquadratura passa all’esterno. Viene inquadrata una delle
ruote anteriori dell’auto che si blocca causando lo stridore
della gomma che brucia sull’asfalto. Con un’inquadratura
dall’alto vediamo che la macchina guidata da Mattia si è
fermata giusto un istante prima di investire un uomo che è
sbucato improvvisamente da un marciapiede. Primo piano di
Mattia che guarda torvo l’uomo. La piccola Fiat si rimette
in movimento e riparte schivandolo. Stacco sul volto
dell’uomo, che capiamo di tratta di Renzo, che fa cenno con
la mano verso l’auto di Mattia che si allontana.
L’inquadratura torna su Renzo che si trova appena
all’esterno di un piccolo parco, vediamo arrivare Lucio
subito dietro di lui.
LUCIO
A momenti ti stiravano sta volta!
(ride)
RENZO
C’è poco da ridere, domani se lo
vedo glie ne dico quattro a quello.
Comunque l’hai trovata?
LUCIO
(torna serio in volto)
Sì!
Primo piano sul volto di Lucio che deglutisce facendo una
smorfia di paura col viso.
RENZO
Che fai? Me lo dici dov’è o
giochiamo ad acqua e fuoco?
Lucio senza dire nulla indica una piccola panchina dietro un
albero, si intravedono due ragazzi che si baciano, ma la
distanza non ci fa capire se si tratta di Gian e Manuela.
Renzo con volto deciso parte verso i due. In sua soggettiva
vediamo la panchina sempre più vicina, fino a che non
distinguiamo chiaramente Gian e Manuela. Mentre i due si
baciano, Gian si accorge di Renzo che è ormai vicinissimo.
Dettaglio dei suoi occhi che si spalancano.
RENZO
(con voce rabbiosa)
Vi ho beccati!
Manuela si gira di scatto, col viso preoccupato.
RENZO
(rivolto alla figlia)
Tu, tu mi hai deluso. Questo non me
lo dovevi fare, lo sai che sei
troppo giovane per ste cose!
Manuela cerca di controbattere ma viene subito bloccata dal
padre.
RENZO
No, non mi dire che sei
maggiorenne, non mi interessa, tu
non hai l’età per capire certe
cose. Tu sei piccola dentro.
Il viso di Manuela mentre Renzo parlava è passato da
preoccupato, ad arrabbiato, a furioso. Intorno a loro si è
raccolta una piccola folla di curiosi attirata dalle urla di
Renzo. Manuela si alza in piedi lentamente, osserva il padre
con viso serio, una piccola lacrima le scende sul volto.
MANUELA
Adesso basta, sono anni che
sopporto questa tua esagerazione
papà. Io non sono più una bambina,
sono un adulta ormai, non posso
continuare cosi. Adesso capisco
perché la mamma è scappata via.
L’hai fatta impazzire talmente
tanto che ha preferito lasciare
anche me piuttosto che sopportarti
ancora.
Manuela ora è in lacrime, Renzo ha gli occhi piccoli, il
volto triste e la testa chinata. La solleva un attimo per
osservare la figlia.
RENZO
(con un filo di voce)
Manuela io..
MANUELA
Io che? Io che? Basta, non voglio
sentirti.
Si volta verso Gian facendogli cenno di andare via, il
ragazzo si alza e insieme si allontanano. Renzo resta a
tessa bassa. Stacco sul volto di Lucio che si guarda
intorno, con un campo lungo vediamo che c’è ancora molta
gente intorno a loro che guarda la scena.
LUCIO
Beh, signori non c’è niente da
guardare. Non siamo al cinema, sono
problemi personali. (con voce
minacciosa) Adesso andate via su
andate a farvi i fatti vostri.
Lucio li osserva uno ad uno continuando a intimargli di
andarsene. Il suo sguardo si posa su un uomo alto e grosso.
LUCIO
(deglutendo e rivolgendosi
all’uomo) Con tutta calma
ovviamente, e se vi va.
Vediamo la piccola folla disperdersi, Lucio mette una mano
sulla spalla a Renzo, quest’ultimo lo osserva con occhi
tristi.
LUCIO
Compà, è inutile che mi guardi
così, io sono anni che te lo
dico, da quando stavi con mia
sorella.
Lucio lo afferra per un braccio tirandolo.
LUCIO
Su andiamo a berci qualcosa.
Stacco.
SCENA 16 – INTERNO BAR SERA
Vediamo Renzo disperato in volto.
LUCIO
Te lo dico da un’ora infatti,
domani mattina la chiami e le
chiedi scusa, soprattutto le dici
che non lo farai più. ma non che lo
dici e non lo fai più. D’ora in poi
la lasci un po’ libera, ha diciotto
anni ormai.
La MDP li inquadra dall’esterno attraverso la vetrata del
bar. Vediamo passare due ragazzi mano nella mano sorridenti.
Sono Mattia e Melissa. La MDP adesso li inquadra
frontalmente mentre camminano, la ragazza ha un enorme
peluches in mano.
MELISSA
E’ stata una bellissima cena, ed
una bellissima passeggiata.
MATTIA
(sorridente)
Vuol dire che ho fatto colpo? Sono
stato bravo vero?
La ragazza sorride.
MELISSA
Hai fatto colpo già da quando sei
inciampato nel tirante della tenda.
Perché pensi che mi sia avvicinata
a te quando eravamo in discoteca?
Mattia spalanca gli occhi ed osserva la ragazza.
MATTIA
(ride)
Io pensavo ti fossi avvicinata per
sfottermi.
MELISSA
(ride)
Beh, in effetti, anche per quello,
sì.
Mattia sorride, poi si china a baciare la ragazza.
MATTIA
(sussurrando)
Attenta che, se sei sempre così
simpatica, non mantengo la mia
promessa di venire a Chicago questo
Natale.
MELISSA
(con un grosso sorriso)
No scherzo, è stata una splendida
serata, e tu sei stato fantastico,
un vero gentleman.
I due ragazzi si guardano occhi negli occhi per qualche
secondo. Stacco
Fine musica
SCENA 17 – CAMPEGGIO SERA
Vediamo i due ragazzi baciarsi, camminano andando a sbattere
su altre tende, Melissa scoppia a ridere, Mattia le fa cenno
di fare silenzio. I due continuano a baciarsi mentre
barcollano fra le tende.
MATTIA
Andiamo nella tua tenda.
MELISSA
Se c’è Barbara?
MATTIA
(tra un bacio e l’altro)
Già cazzo, Barbara!
MELISSA
Va beh, andiamo a vedere.
Tra un bacio ed una risata i ragazzi arrivano alla tenda di
Melissa. Melissa entra.
MELISSA
(sorridente)
Non c’è!
Vede un piccolo pezzo di carta sul pavimento della tenda. Lo
afferra e lo legge. Un sorriso si apre sul suo volto,
accartoccia il biglietto e torna a baciare Mattia.
MATTIA
Che c’è scritto?
Lei lo osserva sorridente, sono faccia a faccia.
MELISSA
Ha detto di non aspettarla perché è
con Pier.
I due ragazzi cominciano a baciarsi nuovamente. Mattia e
Melissa si sdraiano all’interno della tenda, continuano a
baciarsi, si accarezzano e si sfiorano in modo molto intimo.
La MDP si allontana dai loro volti, li inquadra in campo
lungo, sono sdraiati. Mattia sfila via la maglia di Melissa,
la osserva qualche istante. Vediamo Melissa sorridere
imbarazzata, la camera si allontana da loro passando
all’esterno. Fa un giro intero intorno alla tenda. Con uno
zoom l’inquadratura attraversa il tessuto e torna
all’interno. I due ragazzi sono sdraiati nudi, Mattia sopra
Melissa, fanno l’amore. In primo piano il profilo dei loro
volti, si osservano poi si baciano nuovamente ed
appassionatamente. La camera torna all’esterno, facendo
nuovamente un giro intorno alla tenda. Con uno zoom ci
ritroviamo nuovamente all’interno, la scena è cambiata
adesso vediamo Melissa sopra a Mattia. Primo piano della
ragazza con occhi chiusi e ansimante che si passa le mani
fra i capelli. La MDP si allontana inquadrandoli nuovamente
in campo lungo, poi torna all’esterno, ruota intorno alla
tenda per poi puntare verso l’alto inquadrando la luna ed
avvicinarsi a quest’ultima molto lentamente fino a che
l’inquadratura non diventa interamente bianca.
Fine musica
SCENA 18 CAMPEGGIO SERA
L’inquadratura bianca si allarga mostrandoci nuovamente la
luna sempre più piccola, poi inquadra il vialetto del
campeggio dove si trova il Renzo e Lucio Cafè. Davanti al
bar seduti su un piccolo muro in cemento vediamo Gian e
Manuela intenti a scherzare e chiacchierare. Inquadrati
lateralmente, vediamo Manuela sorridente. La MDP si
avvicina.
MANUELA
Come farò quando tu partirai?
GIAN
Semplice piccola, posso anche
restare qui? Cosa ci torno a fare a
Milano?
MANUELA
Sarebbe bello!
GIAN
Non tentarmi.
In primo piano vediamo il volto di Gian farsi serio, fa’ un
cenno con la testa a Manuela. Quest’ultimo si gira guardando
dietro di lei. In sua soggettiva vediamo Renzo e Lucio
avvicinarsi a loro. Si fermano davanti al bar, non sentiamo
cosa si dicono ma vediamo Lucio dare una pacca sulla spalla
a Renzo. Quest’ultimo gli fa cenno di sì con il capo. Si
allontana da Lucio andando verso i due ragazzi.
MANUELA
Uff, e ti pareva che non veniva a
rompere qua.
Gian col volto preoccupato osserva Renzo avvicinarsi.
GIAN
Ahia, la vedo brutta, ma proprio
brutta.
Renzo arriva davanti a loro, Gian fa per parlare ma viene
bloccato da un gesto di Renzo. Manuela si alza dal muretto
voltandosi verso il padre con aria di sfida.
MANUELA
Beh, che vuoi ancora? Non ti basta
la figuraccia che mi hai fatto fare
davanti a tutta quella gente prima?
Renzo fa cenno alla ragazza di stare calma, sembra
tranquillo in volto.
RENZO
Sì, sì, un momento, fammi parlare.
Gian tenta nuovamente di alzarsi.
RENZO
(serio)
Tu, non muoverti da lì.
Gian torna a sedersi a testa bassa.
GIAN
(sottovoce)
Sì signore.
RENZO
(rivolto alla figlia)
Ascolta, lo so, lo so. Non va bene
che faccia il segugio in questo
modo.
Poi si ferma un attimo, riflette qualche minuto, Manuela lo
guarda incuriosita. Renzo si volta verso Lucio che si trova
qualche metro dietro a lui.
RENZO
(Rivolto a Lucio)
Si dice segugio?
Vediamo Lucio darsi uno schiaffo sulla fronte. Primo piano
di Manuela che alza gli occhi al cielo.
RENZO
E va beh, il fatto è che mi
dispiace, mi dispiace se ti ho
fatto fare brutta figura. Ti
prometto che non ricapiterà.
Manuela lo guarda perplessa.
MANUELA
Non succederà più? Me lo assicuri?
Renzo con un’espressione di sconfitta fa cenno di sì col
capo.
RENZO
Se vuoi fidanzarti o sposarti con
questo coso (indica Gian con faccia
schifata) per me (qualche secondo
di pausa) puoi farlo.
Vediamo il volto di Gian esplodere in un sorriso. Sentiamo
Manuela scoppiare improvvisamente a ridere.
MANUELA
Cosa? Ma tu sei impazzito!
Il volto di Gian torna improvvisamente serio.
MANUELA
(rivolta al padre)
Noi ci stiamo divertendo ma non ho
mai avuto intenzione di fidanzarmi
papà, sei pazzo? Ci stiamo solo
divertendo. (rivolta a Gian) Giusto
o no?
Vediamo Gian con un volto deluso ritornare subito serio e
impassibile.
GIAN
Sì, sì, niente di impegnativo.
Assolutamente.
Vediamo il volto di Renzo nuovamente infuriato.
RENZO
(rivolto a Gian)
Nulla di impegnativo? Con mia
figlia? Nulla di impegnativo?
MANUELA
Papà, calmati.
RENZO
Ma che calmati e calmati, torna
subito a casa, muoviti. (si rivolge
a Gian) E tu se sei sveglio come
penso, tra quindici secondi, sei ad
almeno cinquecento metri da qui.
Gian annuisce, si alza e si allontana velocemente.
RENZO
(rivolto alla figlia)
Ti ricordi quello che ti ho detto
prima? Bene, cancellalo.
Vediamo Manuela allontanarsi alzando gli occhi al cielo.
MANUELA
Ci risiamo.
Stacco.
SCENA 19 – INTERNO TENDA SERA
Mattia e Melissa sono abbracciati, lei sembra preoccupata in
viso. Mattia invece le parla tranquillo.
MATTIA
Come ti ho già detto non ti liberi
di me. Verrò nelle ferie e verrò a
studiare lì. Ce la faremo.
Melissa è sempre più seria in volto, Mattia se ne accorge e
preoccupato si rivolge alla ragazza.
MATTIA
Ehi, che c’è? Perché sei cosi
pensierosa?
MELISSA
Devo dirti una cosa.
MATTIA
Dimmi.
MELISSA
C’è un motivo se mio papà non vuole
che esca e se esco sempre con mia
cugina.
MATTIA
Non capisco.
MELISSA
Sarebbe meglio se non mi legassi a
nessuno.
MATTIA
Ti dico già che se stai usando la
melodrammatica per scaricarmi è la
strada sbagliata.
Mattia fa un lieve sorriso ma la preoccupazione torna sul
suo viso quando non vede reazioni da parte della ragazza.
MELISSA
Non voglio scaricarti ma sarebbe
meglio se dopo queste ferie non ci
vedessimo più, mai più.
Mattia scatta seduto improvvisamente, osserva Melissa non
capendo cosa voglia dire.
MATTIA
Spiegami il perché? E’ tutto
splendido da quando ti conosco.
Dacci almeno la possibilità di
provare. Non puoi sapere come
andrà. La distanza non è un
problema così grande.
MELISSA
No, no non è la distanza. Io ho un
problema. (qualche secondo di
pausa) una malattia.
MATTIA
(shockato in volto)
Come… Malattia, che malattia?
MELISSA
E’ un problema che ho alla testa,
l’ho sempre avuto, potrebbe non
succedere niente, come potrei
morire subito.
Mattia è sconvolto, scuote la testa per qualche istante.
MATTIA
No, no, che morire, cosa dici?
MELISSA
E’ un problema congenito, che ho
alla testa. In una parte del
cervello arriva poco sangue,
potrebbe interrompersi in qualsiasi
istante come potrebbe non succedere
mai niente. Nessuno lo sa.
MATTIA
Ma allora non è così pericoloso? E’
la condizione di tutti quella che
hai appena detto.
MELISSA
(Arrabbiata)
No, no, non è così. Mio padre è una
vita intera che mi tiene lontano da
tutti. Se sapesse che ho conosciuto
te succederebbe un disastro. Sai
che ti dico? Aveva ragione!
Melissa inizia a piangere, Mattia l’abbraccia.
MATTIA
No che non ha ragione, non c’è
motivo per cui tu non ti debba
legare a nessuno.
MELISSA
Invece ha ragione, non soffri se
non sei legata. Ha ragione lui.
MATTIA
Cosa? E’ stato lui a dirti questo?
Ma come fa’? Non ti può negare di
viverti la tua vita solo perché lui
è pessimista.
MELISSA
Ha ragione!
MATTIA
No non ha ragione, tu devi viverti
la tua di vita. Lascia perdere tuo
padre, tu starai bene. Insomma
guardati hai diciotto anni e sei la
ragazza più bella, simpatica e
solare che abbia mai conosciuto.
Melissa lo stringe ancora di più, in campo lungo vediamo i
ragazzi seduti all’interno della tenda abbracciati. Melissa
singhiozza in lacrime.
MATTIA
(accarezzandole i capelli)
Tra poco è l’alba, andiamo da tuo
padre e gli raccontiamo tutto. Gli
diciamo che ci siamo conosciuti e
che vogliamo provare a
frequentarci.
MELISSA
No, no. Non lo conosci. Si
arrabbierebbe a morte, è tutta la
vita che mi tiene lontano da ogni
rapporto.
Mattia scuote la testa. Abbraccia ancora più forte Melissa.
La MDP si allontana da loro.
CENA 20 – ESTERNO CAMPEGGIO MATTINA
La MDP inquadra l’erba del campeggio, il cielo è chiaro, è
appena l’alba. La MDP si sposta fra le tende, passa davanti
alla tenda di Mattia, Gian e Pier, dove vediamo il secondo
sdraiato sul prato con una mano a fargli da cuscino. La MDP
lo inquadra di profilo. E’ sveglio, con gli occhi aperti. La
camera si allontana nuovamente da lui, muovendosi fra le
tende, fino a fermarsi su quella di Mattia e Melissa. Stacco
all’interno. I due ragazzi dormono abbracciati, il silenzio
assoluto regna intorno a loro.
In fuori campo sentiamo una voce che urla, non distinguiamo
cosa dice, sentiamo nuovamente la voce. Primo piano sul
volto di Melissa, vediamo una sua palpebra che si muove
leggermente. Sentiamo ancora la voce fuoricampo,
distinguiamo appena che chiama Melissa. Mattia apre gli
occhi, il suo viso è assonnato, si volta verso Melissa che
ha gli occhi spalancati e terrorizzati. Nuovamente la voce
fuoricampo, è un uomo.
UOMO VFC
Melissaaa
Gli occhi di Melissa, sempre più terrorizzata.
MELISSA
E’ mio padre!
MATTIA
Bene, così gli parlo io.
MELISSA
No, non gli dici niente ti ho già
detto, lo fa per me, non lo merita.
I ragazzi cercano di rivestirsi in fretta, la voce dell’uomo
è sempre più vicina.
MELISSA
Non è un problema il mio in testa.
Tanto se ci becca qua nudi mi
uccide lui.
Sono oramai rivestiti, Mattia l’abbraccia e bacia
velocemente.
MATTIA
Tranquilla, ci penso io.
MELISSA
Mattia no! No, no e no. Ok?
Mattia non le da retta ed esce dalla tenda, la ragazza lo
segue.
Davanti a loro vediamo arrivare un uomo con passo veloce,
molto serio in volto. Vediamo Mattia tendergli la mano
presentandosi.
MATTIA
Piacere signore io s…
Mattia resta ammutolito, l’uomo gli sfila a fianco come se
non l’avesse nemmeno visto e si dirige verso Melissa.
MELISSA
(con volto preoccupato)
Papà mi dispiace io…
L’uomo la afferra per un braccio.
PAPA’
Melissa, mi hai tanto deluso, tanto
deluso. Andiamo svelta!
MELISSA
Ma papà, io non voglio andare da
nessuna parte.
La ragazza cerca di liberarsi dalla presa del padre,
quest’ultimo si volta a guardarla.
PAPA’
Sai come la penso su queste cose,
non devi legarti a nessuno.
Mattia si intromette tra i due.
MATTIA
Signore io veramente non vedo il
problema.
PAPA’
(rivolto a Mattia)
Tu? Chi sei? Ti conosco? No, non ti
ho mai visto, quindi stai lontano
da me e da mia figlia.
L’uomo torna a trascinare via Melissa. La scena passa al
rallentatore, vediamo Melissa disperata in viso che viene
trascinata via dal padre, i suoi occhi pieni di lacrime si
incrociano con quelli di Mattia. Quest’ultimo serra i pugni.
La scena torna a velocità normale.
Mattia si para davanti all’uomo.
MATTIA
Mi ascolti signore, io voglio solo
parlargli, tutto li, le chiedo un
minuto.
L’uomo si ferma sbuffando.
PAPA’
Hai trenta secondi ragazzo, non di
più.
MATTIA
Non è il caso di comportarsi così.
Io e Melissa ci conosceremo, mi ha
già parlato del suo problema di
salute. Per me non è un problema,
ci lasci almeno solo la possibilità
di conoscerci.
L’uomo riparte tirando dietro la figlia, si dirige verso
un’auto parcheggiata nel vialetto.
PAPA’
Non se ne parla, noi partiamo oggi
pomeriggio.
MELISSA
Ma papà, basta.
PAPA’
Melissa, noi oggi torniamo a casa.
Sai la tua situazione, succedesse
qualcosa ne soffriresti ancora di
più. Meglio non avere niente, così
non si avrà la paura di perderlo.
La ragazza ora è in lacrime, a testa bassa si siede in
macchina. Il padre sbatte la portiera.
MATTIA
Questa è una stronzata e non
capisco perché vuole rovinare la
vita a sua figlia in questo modo.
L’uomo fa due passi verso Mattia.
PAPA’
(ha un aria triste)
Ragazzo, tu non hai idea di quanto
soffra io nel sapere che mia figlia
non potrà avere una vita normale.
Ma è così, bisogna farsene una
ragione.
MATTIA
Stronzate.
PAPA’
Toglitela dalla testa, dimenticati
queste ferie, perché non torneremo
più in Italia.
MATTIA
Verrò io in America se è
necessario.
PAPA’
Ed io ti farò arrestare.
L’uomo entra velocemente in auto partendo via a tutta
velocità. Mattia osserva l’auto allontanarsi.
MATTIA
(urlando)
Vaffanculo. Cazzo!
Il ragazzo da un calcio nel vuoto.
Stacco
SCENA 21 ESTERNO CAMPEGGIO MATTINA
La MDP inquadra le tenda dei ragazzi, piove a dirotto,
vediamo la scena cambiare lentamente, alla tenda mancano
sempre più pezzi. Con la camera sempre ferma, vediamo le
varie parti smaterializzarsi fino a che non ne resta nulla.
La pioggia cessa, davanti alla MDP resta solo l’erba
bagnata. All’orizzonte vediamo un raggio di sole spuntare
dalle nuvole.
SCENA 22 – ESTERNO CAMPEGGIO POMERIGGIO
Vediamo il sole debole, la MDP inquadra in campo lungo la
macchina dei ragazzi carica di roba parcheggiata in un
vialetto del campeggio. La MDP si ferma in campo medio su
Pier che sta parlando con Barbara, i due sono inquadrati di
profilo. Inquadratura di Mattia sul sedile posteriore
dell’auto e Gian sul posto di guida. La MDP torna su Pier e
Barbara.
Fine Musica
BARBARA
Allora hai promesso, verrai a
trovarmi?
PIER
Ovvio, contaci, in poche ore posso
essere qui, verrò a trovarti molto
più spesso di quello che pensi. Tu
scrivimi però, ok?
La ragazza annuisce con un sorriso. I due si scambiano un
veloce bacio e Pier si allontana da lei. Lei lo saluta con
la mano. Pier sale sull’auto e richiude la portiera, la Fiat
si allontana velocemente.
PIER
(rivolto agli amici)
Siete dei guasta feste però
ragazzi, se non vi volessi più che
bene, vi avrei mollati per stare
con Barbara. (ride)
GIAN
C’è poco da ridere Pier.
PIER
E dai, non prendertela, pensa che
sei sempre stato tu ad usare le
ragazze, adesso sai come si sentono
loro.
GIAN
(contrariato)
Beh, non succederà più, lei mi
piaceva ma peggio per lei.
PIER
Ti rode. (ride) Pensa al povero
Matti che si è innamorato della sua
bella.
GIAN
(rivolto a Mattia)
Ohh povero piccolo, è innamorato…
(ride)
MATTIA
Ragazzi, per favore, smettetela di
parlare di lei.
GIAN
Preferisci che parliamo del padre
rincoglionito e pazzo che ha?
PIER
(ridendo))
Eh già, questo è fin peggio del
tizio del bar, il padre di Manuela.
GIAN
Puoi ben dirlo, almeno quell…
Mattia li interrompe bruscamente.
MATTIA
Vedo che avete capito quando ho
detto di non parlarne. Basta su,
per favore, andiamo solo a casa. Mi
sono stufato.
La camere zooma sugli occhi di Mattia, si avvicina fino a
che non vediamo solo la pupilla. Poi torna ad allontanarsi,
vediamo Mattia adulto all’interno dell’ospedale. Sbuffa
guardando l’orologio. Si alza dalla panchina dove è seduto.
Si passa le mani tra i capelli. Nervosamente si guarda
intorno poi torna a sedersi.
Stacco
SCENA 23 – INTERNO CASA POMERIGGIO.
Rivediamo il mattia giovane, si trova in camera sua. La MDP
ferma in un punto lo inquadra mentre se ne sta disteso sul
letto. Ha delle cuffie nelle orecchie, mentre lui è
immobile, vediamo l’ambiente intorno a lui cambiare.
Sull’attaccapanni appaiono prima dei maglioni poi dei
giubbotti invernali. Il letto improvvisamente ha più coperte
sopra e, sempre dalla stessa inquadratura, vediamo che dalla
finestra si intravede un cielo che da soleggiato si fa
nuvoloso, poi la pioggia che lentamente lascia il posto alla
neve. Vediamo Mattia seduto a scrivere alla scrivania, poi
al telefono e nuovamente alla scrivania. Riappare nuovamente
sdraiato a letto ancora intento ad ascoltare della musica.
Fine musica
SCENA 24 INTERNO CASA SERA
Mattia sembra molto nervoso, cammina avanti e indietro per
la camera, sta parlando al telefono con qualcuno
MATTIA
Andiamo Barbara, ti prego. Le ho
scritto cinquanta lettere in questi
mesi ma non mi risponde.
BARBARA
Mi spiace Mattia, non posso, l’ho
già detto anche a Pier!
MATTIA
Ti prego Barbara, per favore.
Per qualche istante si sente solo silenzio dall’altra parte
della cornetta.
BARBARA
Ok, mio zio mi ucciderà accidenti.
MATTIA
(entusiasta)
Oh grazie Barbara, grazie infinite.
Dimmi pure.
Vediamo Mattia con una penna appuntarsi qualcosa su un
foglio di carta.
MATTIA
Grazie infinite, veramente grazie.
Sì, sì ok ciao Barbara, salutami
Pier. E fagli gli auguri di Natale
da parte mia.
Mattia riattacca il telefono, alza subito nuovamente la
cornetta e digita il numero che ha appena appuntato. Attende
qualche istante.
MATTIA
Buonasera, chiamo dall’Italia. Sono
un amico di Melissa. Potrei
parlarle un attimo per favore?
VFC UOMO
Chi saresti?
MATTIA
Mi chiamo Mattia.
VFC UOMO
Sei il ragazzo del campeggio?
MATTIA
Mm sì.
VFC UOMO
(urlando)
Ascoltami bene, ti avevo già detto
l’ultima volta che ci siamo visti
di lasciar perdere mia figlia,
lasciala stare.
MATTIA
Ma io volevo solo parlarle un
attimo.
L’uomo riaggancia, Mattia furioso sbatte violentemente la
cornetta sulla scrivania.
MATTIA
Cazzo stramaledetto testa di cazzo.
Riaggancia e si butta sul letto. Sentiamo il telefono
squillare, Mattia si alza ed afferra la cornetta.
MATTIA
(svogliato)
Pronto.
MELISSA VFC
Mattia?
Vediamo Mattia spalancare gli occhi.
MATTIA
Melissa, sei tu? Non ci credo. Sono
quattro mesi che provo a
contattarti in tutti i modi.
MELISSA VFC
Lo so, ho ricevuto le tue lettere
dove mi dicevi di chiamarti e
Barbara mi ha detto che le hai
sempre chiesto di me.
MATTIA
Ma allora perché non mi hai mai
risposto?
MELISSA VFC
(seria in voce)
Perché è meglio cosi Matti. Ha
ragione mio papà. Non voglio che ti
rovini a causa mia.
MATTIA
Ma che rovinare, mi rovino se non
sto con te. Sono mesi che ti penso,
MATTIA (SEGUE)
ho provato a dimenticarti ma io
sono rimasto a quei giorni in
Toscana con te.
MELISSA VFC
Lo stesso vale per me, ma è meglio
così. Sono stata in una clinica per
due mesi e dopo molti controlli
anche li mi han detto che non
possono far nulla.
MATTIA
Si ma non ti han detto che morirai.
MELISSA VFC
Nessuno puo’ stabilirlo con
certezza.
MATTIA
Ma che vuol dire, quella è la
condizione di tutti. Non farti
convincere dalle convinzioni malate
di tuo padre.
MELISSA VFC
(in lacrime)
Mi spiace Mattia, sarebbe stato
fantastico ma non possiamo.
MATTIA
Mai dire mai, io vengo a trovarti.
MELISSA VFC
Non rendere tutto più difficile
Matti.
MATTIA
No Meli, non dirmi addio, ti prego.
Proviamo, verrò a trovarti
promesso.
MELISSA VFC
No Mattia, meglio se non ci
sentiamo più. Non scrivermi, non
chiamarmi.
MATTIA
Ti prego…
MELISSA VFC
Addio Mattia!
MATTIA
Verrò a prenderti Melissa. Verrò a
prenderti.
La ragazza riaggancia, Mattia resta immobile qualche istante
con la cornetta all’orecchio. La rimette violentemente
apposto, poi strappa via l’apparecchio dal filo e lo tira
con tutta forza contro il muro. Si inginocchia a terra e
piange.
Stacco
SCENA 25 – INTERNO OSPEDALE GIORNO
Vediamo il Mattia adulto seduto a testa bassa e pensieroso.
Dei passi si avvicinano verso di lui. E’ una dottoressa con
il volto sorridente. Mattia si alza e le va incontro con
aria speranzosa.
MATTIA
Sa dirmi qualcosa?
DOTTORESSA
Complimenti signor Lorenzoni, è una
femminuccia bellissima. Le stanno
facendo gli accertamenti di rito ma
è in piena forma. Anche sua moglie
sta bene e tra poco le potrà vedere
entrambe.
Primo piano di Mattia che osserva la telecamera. Sentiamo la
sua voce in fuoricampo.
MATTIA VFC
Dimenticavo, c’è una cosa che non
vi ho detto.
Mentre Mattia racconta vediamo delle scene.
MATTIA VFC
L’estate successiva all’ultima
telefonata, non l’avevo
dimenticata, così decisi di andare
da lei.
Vediamo Mattia all’aeroporto osservare i voli.
MATTIA VFC
La incontrai per caso
all’aeroporto di Londra, nello
scalo che fece il mio aereo.
Mattia spalanca gli occhi, in sua soggettiva vediamo Melissa
che in lontananza si accorge di lui.
MATTIA VFC
Aveva in mano un biglietto per
Milano…Stava venendo da me.
Vediamo al rallentatore una serie di immagini. La MDP li
inquadra sempre frontalmente ed indietreggia man mano.
Mattia adulto che scansa la dottoressa che gli ha appena
dato la bella notizia e comincia a correre nei corridoi
dell’ospedale.
Mattia giovane che corre verso Melissa che lo osserva da
lontano all’aeroporto.
Mattia adulto gira in un corridoio, passa in mezzo a due
infermiere che parlano fra loro.
Mattia giovane all’aeroporto che salta di corsa un carrello
pieno di valige.
Mattia adulto, che quasi scivola girando per un altro
corridoio.
Mattia giovane arriva correndo davanti a Melissa che gli
sorride e gli e mostra il biglietto.
Mattia adulto che arriva davanti alla vetrata del nido.
Appoggia una mano sul vetro, primo piano del suo volto.
Mattia giovane che inizia a baciarsi appassionatamente con
Melissa.
riprendono a velocità normale.
Mattia osserva all’interno del nido. Dettaglio dei suoi
occhi che si spalancano. Primo piano sul volto di una
piccola neonata con una tutina rosa, la bimba sbadiglia e
dolcemente chiude gli occhi addormentandosi.
Dissolvenza in nero.
Prodotto dalla Oren Productions
Scritto da
Orazio.I
Questo film è fittizio e partecipa a un gioco di cinema virtuale senza scopo di lucro.
Non si intende sfruttare il nome delle persone citate.
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