SCENA 1 – INTERNO CAMION

Frédéric Chopin – Prelude in E-Minor (op.28 no.4)

https://www.youtube.com/watch?v=ef-4Bv5Ng0w

Attraverso una grata intravediamo degli animali. La MDP si muove lentamente inquadrando a poco a poco, uno dopo l’altro, alcuni maiali intenti a mangiare. L’immagine indugia sul muso di uno di loro, poi la MDP riprende a muoversi e a pochissima distanza inquadra una mano.
L’inquadratura si allarga inquadrando prima tutto il braccio, poi il torso di un uomo che indossa una camicia a scacchi, accanto a lui un po’ alla volta vengono inquadrati altri uomini, tutti stesi tra i maiali, vestiti con panni sudici. Quasi tutti stanno dormendo, La MDP inquadra i loro visi stanchi. Uno di loro apre gli occhi che, seppur assonnati, si spalancano in uno sguardo triste stanco mentre il suo viso viene illuminato a tratti da vari colori. Vediamo che sta guardando fuori, attraverso la grata, mentre davanti a lui scorrono le luci di una città con gli edifici illuminati, le insegne, le persone tranquillamente sedute ai tavolini di un bar mentre bevono e ridono. L’immagine dell’esterno viene interrotta da un maiale che spostandosi si mette a mangiare tra lui e la grata.

         Fade out.

         Fade in.

Vediamo di nuovo l’interno del camion, i maiali continuano a mangiare. La MDP si sposta per inquadrare tre uomini che guardano all’esterno del camion. I loro visi vengono inquadrati uno dopo l’altro e i loro occhi sono tristi e nonostante appaiano stupiti e interessati alle luci esterne si nota lo sguardo vuoto e triste. Primo piano di un giovane ragazzo con occhi neri e profondi che sembra guardare nel vuoto mentre i suoi occhi riflettono le luci provenienti dalla strada. L’immagine del viso del ragazzo diventa sfuocata.

Fade out

Fade in

Dall’interno del camion capiamo che il camion è appena entrato all’interno di un magazzino e si sta fermando.
Attraverso le grate vediamo un uomo che guarda verso l’interno del camion. Un altro uomo scende dal camion.

                             UOMO 1
Quanti sono?

                             UOMO 2
Sette.

                             UOMO 1
Sette? Avevamo detto sei.

                              UOMO 2
Uno in più, niet probliema.

                             UOMO 1
Niet probliema.
(indicando un terzo uomo rimasto distante dietro di loro)
Mo’ glielo spieghi te.

Il terzo uomo fa un cenno come per capire se va tutto bene.

                             UOMO 1
Uno in più. Che famo aprimo?

                             UOMO 3
Aprimo.

Sempre dall’interno del camion, attraverso le grate, vediamo l’uomo che era sceso dal camion rivolgersi verso l’interno e dare alcune indicazioni in russo.

                             UOMO 2
выходы в тишине и без говоря
(Uscite in silenzio e senza parlare)

Mentre i maiali, disturbati, iniziano a grugnire più forte, uno alla volta vediamo uscire i sette uomini che erano nascosti dentro il camion che si mettono ordinatamente in fila con la testa abbassata, l’ultimo a uscire è impersonato da VALERIO APREA e anche lui, come gli altri, si mette in fila stringendo tra le mani un borsone sporco e logoro.

                             UOMO 1
Zanzara, tutti ok?

Il terzo uomo, Zanzara, senza dire una parola passa davanti ai sette uomini in fila scrutandoli dalla testa ai piedi. Arrivato all’ultimo fa un segno con la testa agli altri due che va bene e, sempre senza parlare, indica l’uscita.
I due uomini scortano verso l’uscita del magazzino i sette clandestini che camminano stanchi e con fatica.

Stacco.

SCENA 2 – INTERNO CASA DI MATTEO

Antonello Venditti – Roma Roma Roma (solo musica)

https://www.youtube.com/watch?v=RsyTsF6oOfA

Primo piano di un poster raffigurante Francesco Totti, autografato con la dedica “A Matteo con simpatia”. In sottofondo gemiti di piacere di una donna. La MDP si sposta a inquadrare un letto, nel quale però alla fine vediamo esserci solo un uomo (MATTEO interpretato da PAOLO CALABRESI) che si copre la testa con un cuscino per non sentire. Con un unico piano sequenza, mentre in sottofondo continuano i gemiti della donna, vediamo che alle pareti sono appese fotografie di scene tratte da set cinematografici e gagliardetti e bandiere della squadra di calcio della Roma. Le immagini scorrono mostrandoci un corto corridoio che termina in una stanza da pranzo dove una donna (DANIELA interpretata da AMBRA ANGIOLINI) mentre è al         telefono, è intenta a piegare calzini e mutande.

                             DANIELA
(gemendo al telefono)
Sì! Oddio come ce l’hai grosso!
Fai piano, ah! Sì ancora! Ah!
Mi fai male, ce l’hai grossissimo!
Sei un mandrillone, mi stai facendo impazzire.

Nella stanza entra anche Matteo (PAOLO CALABRESI) che la guarda scuotendo la testa poi va in cucina e si prepara un caffè mentre la donna continua a piegare panni e a gemere al telefono.

                             DANIELA
(mentre piega dei calzini)
Sì! Sono la tua scimmia bollente, tutta bollente!

Matteo torna dalla cucina e prende il telefono dalle mani di Daniela.

                             MATTEO
A’ gorilla! Sono le sei e mezza di mattina ti pare l’ora di stare con la banana in mano?
Ma se po’ sape’ … (riconsegnando il telefono a Daniela) Ha riattaccato.

                             DANIELA
Ha riattaccato sì! Ma che mi vuoi far cacciar via?
Prova a rifarlo a vedi cosa ti succede!

Matteo si allontana tornando nella sua stanza.

                             MATTEO
Non ce la faccio più, sempre le solite cose, “leccami tutta” “sono
tutta nuda” “sono tutta bagnata”, ma almeno fatti cambiare turno.
La mattina, il pomeriggio, io non ci sono e puoi strillare quanto ti pare.
Sei sempre mia sorella ti pare bello stare a sentire una sorella al telefono
che dice tutte quelle schifezze?

                             DANIELA
Invece di ringraziare che almeno abbiamo questo lavoro!
Poi se me lo tolgono che facciamo? Ci pensi te a pagare l’affitto?
Già siamo in ritardo di 15 giorni, se non stiamo attenti ci sfrattano anche da qui.
(con voce dolce) Ti prego …
(gridando) non ti azzardare più!

Stacco.

SCENA 3 – ESTERNO COLOSSEO

Alvaro Amici – Più semo e mejo stamo

https://www.youtube.com/watch?v=7n1mdQmmHNg&feature=youtu.be

Vediamo il Colosseo da lontano e dall’alto. La MDP molto lentamente si avvicina mentre appaiono i titoli di testa.

       MAGIA PRODUCTION PRESENTA:

     BIELARUS GLADIETOR

         con:

         Paolo Calabresi

         Ambra Angiolini

         Valerio Aprea

         Giuseppe Battiston

         Edoardo Leo

         Regia

         Sydney Sibilia

L’inquadratura è ora stretta sul Colosseo e sulle tante persone che gli passeggiano intorno.

Vediamo turisti che fotografano il monumento, chioschi di bibite e souvenir, venditori di colore che espongono a terra la loro merce, artisti di strada che cercano di attirare l’attenzione dei passanti, figuranti vestiti da centurioni romani. La MDP di avvicina a uno di questi e vediamo che si tratta di Matteo, il quale, quando qualche turista gli passa vicino gli si rivolge sempre con la stessa frase che sentiamo più volte in uno stentato inglese.

                             MATTEO
Take the picture with the centurion
Take the picture with the centurion
Take the picture with the centurion

Una ragazza dai tratti orientali gli passa vicino

                             MATTEO
Sol levante, take the picture with the centurion

                             RAGAZZA
Ahò! Io so’ de Ladispoli!
Me vedi tutte le mattine e sempre la stessa cosa!
Me devi da lassa’ sta’!!!

Matteo la segue ammutolito mentre si allontana e la sentiamo aggiungere spazientita

                            RAGAZZA
Me so’ rotta i cojoni

Stacco

SCENA 4 – STUDIO AVVOCATO

Matteo è seduto di fronte al suo avvocato che lo ascolta dall’altro lato della scrivania.

                             MATTEO
Avvocato, ma gliel’ha mandata l’ingiunzione?

                             AVVOCATO
Certo che gliel’ho mandata, ma che pensate che è una passeggiata?
Quelli sono americani.

                             MATTEO
Ma che m’importa se sono americani, io voglio tutto quello che mi spetta.
Al mio amico gli hanno dato 300.000 euri! E quello era solo cascato dalla bicicletta.
A me mi sono passati sopra col mezzo da sbarco, a momenti affogo.
C’ho una placca di titanio all’anca, 18 viti dentro a una gamba e dormo col busto da 5 anni.
Ma l’avete visto il DVD? La scena dello sbarco ad Anzio?
Quando si aprono i portelloni, io scomparo sott’acqua, si vede che tiro er braccio de fori.
Avvoca’, più prova documentale de questa, l’hanno messa pure nel film. Se vede!

                             AVVOCATO
Sì, sì, si vede.

                              MATTEO
Allora mi raccomando avvocato mio, sotto i 700.000 euri io non cedo, ci siamo intesi?

Stacco

SCENA 5 – INTERNO CASA DI MATTEO

Daniela guarda fuori dalla finestra con aria triste.

Si sente la voce di Matteo fuori campo.

                            MATTEO
Ormai ce semo Danie’

                             DANIELA
Ce semo? Son 5 volte che la rimandano. Al padrone di casa che gli dico?
Aspetta l’udienza? E se va male? Guarda che io non ti do più una lira.

                             MATTEO
Ma se ho detto che te li ridò te li ridò, no?

                             DANIELA
Ma quando cresci? Quando?

                             MATTEO
Io bisogna che me ne vado da questa casa.

                             DANIELA
E certo! Te basta che te ne vai, basta che scappi.

                             MATTEO
E Cesare allora?

Il viso di Daniela si incupisce ancora di più.

                             MATTEO
L’ho incontrato l’altro giorno e pare rinato. Ma ti pare facile starti vicino?
Ma anche troppo tempo ha durato vicino a te tuo marito.

Daniela richiude la finestra e si gira verso Matteo con espressione mortificata.

                             DANIELA
Ma che t’ho fatto? Ma che è ‘sto veleno che stai a tirar fuori?

Sempre più triste va a sedersi alla tavola.

                            DANIELA
Sei cattivo.

Matteo viene inquadrato mentre è in cucina a farsi un caffè.

                             MATTEO
Lo vuoi un caffè?

                             DANIELA
Sì.

La MDP dal viso di Daniela allarga lentamente mostrando lo squallore della stanza. Matteo porta il caffè a Daniela che si guarda intorno.

                             DANIELA
Manco 4 sedie uguali abbiamo. Ma non era meglio se accettavi l’offerta degli americani?

                             MATTEO
Ma certo, come no? Mo’ me pijo l’elemosina.

                             DANIELA
Meglio che niente.

                             MATTEO
Ma te lo sei dimenticato chi era tu’ fratello? Io stavo al top!
Ero tra i primi cinque stuntmen de Cinecittà…

Daniela alza gli occhi al cielo come per dire che questa storia l’ha sentita un milione di volte, ma Matteo continua.

                             MATTEO
… e invece adesso guarda, ridotto a fare il buffone al Colosseo. Tutto me devono da da’.
Dovevano salvare il soldato Ryan loro, no a Matteo che se stava a affoga’.
Cor cazzo che l’hanno fermata la cinepresa! Tutto me devono da’ e non cedo, a costo di finir per strada.

                             DANIELA
Ma non è che ce manca tanto.

Matteo si zittisce e si siede di fronte alla sorella.

                              DANIELA
Matte’, te la ricordi la signora Palladini?

                             MATTEO
Ma chi, la moglie del dentista?

                             DANIELA
Sì.

                            MATTEO
Embè?

                             DANIELA
L’ho incontrata per caso e dice che vanno in crociera.

                             MATTEO
Beati loro.

                            DANIELA
Mentre stanno fuori vorrebbero far dare una rinfrescata allo studio, e allora m’ha chiesto di te,
se ancora facevi …

                             MATTEO
Se ancora facevo cosa? Ma che te lo sei dimenticata che dormo col busto da cinque anni!
E poi ti sei dimenticata di quanto gli ho dato al Zanzara per entrare nel giro del Colosseo?
Non te lo dico più.

Daniela non risponde e il suo viso diventa ancora più triste.

Matteo la guarda e perde la sua espressione arrogante.

                             MATTEO
Vabbé dai, se è solo una rinfrescatina ci andrò quando stacco dal Colosseo.

Daniela guarda lo guarda poco convinta

                             DANIELA
Quando stacchi?

                             MATTEO
Dai, domani chiamo Zanzara e vedo se me può da’ ‘na mano, se me può trova’ de mejo.

I due rimangono qualche secondo in silenzio.

                             DANIELA
Matte’

                             MATTEO
Eh?

                             DANIELA
Ma te sei felice?

Prima che Matteo risponda il cordless, appoggiato sul tavolo, inizia a squillare. Matteo si alza con fare
spazientito e se ne va mentre Daniela risponde.

                             DANIELA
Sono tutta nuda.

Matteo torna con in mano l’elmo da centurione e va verso la porta d’uscita.

                             MATTEO
Ma io dico, de tanti lavori!

                             DANIELA
(coprendo il telefono)
Ha parlato il chirurgo!

Matteo esce sbattendo la porta

                             DANIELA
Certo che sono sola. Sono tutta tua. Sono la tua scimmia calda.

Fade out.

SCENA 6 – ESTERNO CASA DI MATTEO

È inquadrato dall’esterno il portone con il campanello. Una mano si avvicina e suona. La MDP allarga e vediamo che a suonare è stato l’ultimo dei clandestini sceso in precedenza dal camion (VALERIO APREA).

SCENA 7 – INTERNO CASA DI MATTEO

Inquadratura della porta dall’interno. Arriva Daniela e apre, all’esterno vediamo il clandestino che inizia a
parlare in italiano stentato aiutandosi con ampi gesti.

                             CLANDESTINO
Matteo? Ciao. Chiamare Vadim, manda me Zazzara. No parlare italiano.

Mentre guarda Vadim, Daniela si porta il cordless all’orecchio

                             DANIELA
Sono tutta nuda

Vadim la guarda senza capire.

                             DANIELA
Ma che sporcaccione che sei.

Poi rivolgendosi a Vadim

                              DANIELA
Aspetta qua che Matteo non c’è.

Alza lo guardo dietro a Vadim.

                             DANIELA
A no, eccolo qua. Sì sono sotto la doccia.

Matteo arriva da dietro Vadim e guarda prima la sorella poi il nuovo arrivato.

                             MATTEO
Qualche problema?

                             DANIELA
Sì, mi sto insaponando.

                             MATTEO
Chi sei? Che voi?
Ma chi è questo? Che vuole?

                             VADIM
Mandare me Zazzara.

                             DANIELA
Me le sto insaponando.

                             MATTEO
Danie’, se te le devi insaponare famme er favore de insaponarte dellà.

Daniela fa un cenno di assenso e si allontana

                             DANIELA
Sì, sì, sì.

                             MATTEO
Zanzara te manda? Dai entra!

Vadim raccoglie il suo borsone da terra e segue Matteo all’interno dell’appartamento.

I due vanno in salotto passando vicino a Daniela che seduta in cucina continua a gemere al telefono.

                             MATTEO
Come te chiami?

                             VADIM
Vadim.

                             MATTEO
Vadim?

                             VADIM
Vadim, mandare me Zazzara.

                            MATTEO
Zazzara? Ma come parli?

                             VADIM
Scusa Matteo, parlare di poca italiana, però capisce. Vedere televisiona italiana.

Matteo continua a scrutarlo dalla testa ai piedi con espressione schifata.

                             VADIM
Piovra!Comisario Catani!

                             MATTEO
Ammazza! State ancora con La Piovra?

                             VADIM
Comisario Catani belisimo.
Fortisimo, atento, aguato, boscata.

Matteo lo interrompe bruscamente e con fare scocciato.

                             MATTEO
Aguato, boscata, ma da che paese vieni?

                              VADIM
Puppo! Puppo! Bielorussia Puppo famosissimo.

                             MATTEO
Ho capito, quello alto, Pippo.

                             VADIM
No alto, piccolo, piccolo, Puppo. Cantara gelato ciocolato.
E Tata Tatugno, Tato Tatugn Tato Totugno.

                             MATTEO
Tatatatata, na’ mitragliata proprio, Tatatatugno.
Annamo va’, che te sei portato appresso come documento?

                             VADIM
Bielorusia passport.

Vadim porge il passaporto a Matteo che lo prende, lo apre e legge.

                             MATTEO
Vadim. Vadim Stravinski.
Ma Stravinski non era uno stopper che giocava nella Dinamo?

                             VADIM
No stopper, Stravinskij musicale. Granda musicale.
Piacere te musicale Stravinskij?

                             MATTEO
No, a me me piace Venditti.

                             VADIM
Vendette?

                             MATTEO
Ma che vendette! Venditti, Antonello Venditti.

                              VADIM
No sapere.

                             MATTEO
Una curiosità, ma come ce sei arrivato fino a qua da noi?

                             VADIM
Stato due giorni, viagiare con camione, co animale. Porchi, stavo con porchi.

Vadim imita il grugnito dei maiali mentre Matteo lo guarda sempre più schifato.

                             MATTEO
Che fai quei versi? Ho capito, mica so’ scemo!

Vadim abbassa la testa e si zittisce mentre Matteo lo fissa con sguardo duro.

                             MATTEO
Caro Vadim, devi sapere che te essere clandestino.

                             VADIM
Certo.

                             MATTEO
Io non conoscere a te.

                             VADIM
Certo.

                             MATTEO
Allora famo così, io te do un lavoro e famo metà per uno, fivty-fivty, trenta a te e settanta a me.

                             VADIM
Bene, molto bene.

Vadim allunga la mano per riprendersi il passaporto, ma Matteo lo allontana.

                             MATTEO
Leva quelle mani, che stai a fa’?

                             VADIM
Questo mio.

                             MATTEO
No, no, no. Non lo di’ manco pe’ scherzo. Adesso il tuo passaporto diventa mio.

Vadim lo guarda spaventato senza capire.

                             MATTEO
Che me guardi così? A’ bello! Se te me sparisci con tutto er costume da centurione?
Er giorno che te hai finito de lavorare per me io da buon amico italiano restituire a te
tuo passaporto con tutti i tuoi dindi, money, che ti spettano.

Vadim sembra confuso.

                             MATTEO
Ti sta bene?

Vadim sempre più confuso non parla. Matteo alza la voce.

                            MATTEO
Rispondi! TI STA BENE?

Squilla il telefono di Daniela.

Stacco.

SCENA 8 – ESTERNO COLOSSEO

Miklòs Ròzsa – Roman march
https://www.youtube.com/watch?v=Fr8dNK4xBfo

Inquadratura del Colosseo da lontano. Entrano in campo Matteo a Vadim che camminano verso il monumento. Matteo è vestito normalmente mentre Vadim indossa il costume da centurione e cammina velocemente guardando estasiato il Colosseo. Matteo rimane un po’ indietro e Vadim arriva per primo sotto il Colosseo tra gli altri centurioni che già stanno cercando di attirare l’attenzione dei turisti.

                             CENTURIONE 1
Take a picture! Take a picture!

Quando lo vedono arrivare si stupiscono della nuova presenza e uno in particolare (EDOARDO LEO) pare non gradire la sua presenza e si rivolge a un compagno lì vicino.

                             CENTURIONE 1
A’ Romolo, e questo?

Un secondo centurione, Romolo (GIUSEPPE BATTISTON) molto in carne e dall’aria bonacciona, sembra accettarne la presenza passivamente.

                             ROMOLO (GIUSEPPE BATTISTON)
E che ne so Cicero’, a quanto pare ne è arrivato un’altro. C’ha pure la faccia simpatica.

Vadim sembra non sentirli e continua a guardare il Colosseo.

                             CICERONE (EDOARDO LEO)
Sta a guarda’ er Colosseo. Che guardi?

Vadim prende la spada e si accinge a mettersi al lavoro. Avvicina un gruppo di turisti e alza la spada verso l’alto.

                             VADIM
Ave Cesare! Morituri te salutant!

Subito uno degli altri centurioni lo blocca e inizia a spintonarlo.

                             CICERONE
Che stai a fa’? Qui non ce poi sta, capito? Te ne devi annà!

Vadim è spaventato ma Matteo si precipita verso i due fermando il centurione.

                             MATTEO
Sta bono! È con me, sta al posto mio per una settimana. Datte na calmata.

Il centurione si allontana poco convinto e Vadim, timoroso, alza la spada e riprende a lavorare.

                             VADIM
Ave Cesare! Take a picture with the centurion.

La MDP allarga e si alza riprendendo il Colosseo con tutto il suo circondario di turisti, bancarelle e figuranti.

Stacco.

SCENA 9 – INTERNO CASA DI MATTEO

Matteo rientra in casa e si va a sedere in cucina mentre

Daniela è intenta a cucinare.

                             DANIELA
Allora? Hai cominciato il lavoro allo studio di Palladini?

                             MATTEO
Sì ma è dura, con questa placca alla schiena non riesco a stare sulla scala.

                             DANIELA
Sì, ma quei soldi ci servono, ricordatelo.

                              MATTEO
Sì, sì, lo so! A proposito di soldi, e Gorbacioff, quando ha portato a casa?

                             DANIELA
Non s’è visto proprio.

                             MATTEO
Come non s’è visto? Ma che ore sono?

Matteo si alza di scatto.

                             MATTEO
Li mortacci! Lo sapevo! Già lo sapevo che me rubava er costume! Lo denuncio per furto e lo faccio                   torna’ da dove è venuto, stò fijo de na bona donna.

In quel momento suonano alla porta e Matteo si precipita ad aprire.

Sull’uscio c’è Vadim con il suo costume da centurione e un mazzo di fiori di campo in mano.

                             MATTEO
Aoh! Ma hai visto che ore sono? Ma pensi de fa’ come te pare?

Vadim appoggia il borsone e allunga dei soldi a Matteo.

                             VADIM
Ciao Matteo, ecco euri.

Matteo guarda poi il mazzo di fiori.

                             MATTEO
Che ce devo fa’ co’ sti fiori?

                             VADIM
Per bella signora. Vadim vedere a strada e presi.

                             MATTEO
Ma che hai fatto fino adesso?

                             VADIM
Caminare piedi.

Matteo lo guarda stupito.

                             MATTEO
A piedi? Sei venuto a piedi dal Colosseo fino a qui?

                             VADIM
Certo. Caminare molto ma sta poco lontano.

                            MATTEO
Poco lontano? Quindici chilometri poco lontano?

Daniela interviene, Vadim ne approfitta per darle il mazzo di fiori.

                             DANIELA
Fallo andare a cambiare che poi mangiamo dai. Quanto ha fatto oggi?

                             MATTEO
112 euro.

                             DANIELA
112 euro? Ma te manco d’estate li fai.

Stacco

I tre sono seduti al tavolo e stanno cenando. Matteo si tocca ripetutamente la schiena.

                             VADIM
Matteo, te stanco? Lavorare?

                             MATTEO
Sì, lavorare.

                             DANIELA
Lui è sempre stanco.

                              VADIM
Se te stancare sapere che Vadim potere aiuta te. Da? Che Vadim sapere fa molte cose e no stanca.

                             DANIELA
Te dove abiti che mestiere facevi?

                             VADIM
Ingegnere, ponte, casa, costruire.

                             MATTEO
Ma te davvero facevi l’ingegnere?

                             VADIM
Certo. Vadim ha molto bisogno di lavorare.

Matteo si rivolge sottovoce a Daniela

                             MATTEO
Ma davero te ce credi que questo è ingegnere? A me me pare che non capisce niente.

                             DANIELA
So’ due giorni che è arrivato, dagli il tempo. Te vorrei vede’ a te in Bielorussia che gli racconti                   dopo due giorni.

Vadim li guarda senza capire e Matteo gli si rivolge brutalmente.

                             MATTEO
Che guardi? Mangia e testa bassa!

Vadim abbassa lo sguardo e riprende a mangiare.

La MDP si sposta lentamente verso il mazzo di fiori portato a casa da Vadim che nel frattempo Daniela ha messo in un vaso.

Fade out.

SCENA 10 – INTERNO CASA DI MATTEO

Vadim esce dal bagno.

                             VADIM
Matteo!

Vadim va in cucina dove si sono già Matteo e Daniela che fanno colazione.

                             VADIM
Matteo, carica molto cativa. Vadim controla.

Matteo lo guarda senza capire.

                             VADIM
La palla, piccola palla rotta.

Matteo guarda Daniela con espressione interrogativa.

                             MATTEO
Ma che ha detto? Io nun ho capito niente.

                             VADIM
No capiscere?

                             MATTEO
No capiscere.

Vadim si aiuta con i gesti delle mani.

                             VADIM
Palla, carica, bagno.

                             DANIELA
La palla, il galleggiante del cesso. Lo sai pure te che non funziona bene.

                             VADIM
Bravissima. Matteo prende galegiante e Vadim ripara carica.

Matteo lo guarda con aria irritata.

                             MATTEO
Mo’ sa fa’ tutto questo.

                             VADIM
Tutto no. Molte cose. In Beielorussia no molti soldi, devi fa’ tutto.

                             MATTEO
Danie’, se ne è annata la filippina der palazzo de fronte, quella che faceva le scale. Potresti chiamare                   l’amministratore.

                             DANIELA
Dici? Quasi quasi.

                             MATTEO
No quasi quasi, ce devi anna’ de corsa dall’amministratore, così svortamo. Hanno na’ tromba de             scale.

                             DANIELA
So’ due de trombe.

                             VADIM
Tromba? Vadim banda paese. Vadim molto buonissimo a suona tromba.

Matteo allarga le braccia e guarda in alto.

                             MATTEO
Vatte a vesti’ che è mejo!

Vadim va in camera e torna poco dopo vestito come prima con il borsone in mano.

                             VADIM
Messo vestito in borsa.

                             MATTEO
Nooo! Nun hai capito! Te lo devi tene’ sempre con te! Non lo vedi lasciare ner borsone, se te lo                   fregano io come cazzo lavoro dopo?

                             VADIM
Io … scusa.

Matteo lo colpisce con uno spintone .

                             MATTEO
Sto’ stronzo!

Vadim si abbassa il più possibile e riceve un altro paio di spintoni.

                             DANIELA
Ammazza! ma che c’hai al posto del cuore?

                             MATTEO
Aoh! Nun te ce mette pure te!   Statte zitta!

                             VADIM
Matteo no te arabbia te prego.

                             MATTEO
Statte zitto!!!

                             VADIM
Te prego no te’ arabia.

                             MATTEO
Statte zitto, e girete dall’altra parte che neanche te vojo vede’. Nascondete.

Vadim si gira dall’altra parte e si appoggia al muro con la testa bassa.

                             VADIM
Te prego Matteo.

                             MATTEO
Aridaje! Statte zitto! Che cazzo c’avrai dentro quel cervello bielorusso?

Vadim si inginocchia con le mani giunte davanti a Matteo.

La MDP lo riprende dall’alto mentre prega Matteo di perdonarlo.

                             VADIM
Te prego Matteo non te arrabbiare. Vadim no fare più. Te prego. Vadim ha molto bisugna lavorare. Vadim                    lavorare sempre per Matteo. Matteo padrone Vadim. Vadim no fa più. Vadim fa tutti lavori di Matteo.

                             MATTEO
Lo sai fa’ l’imbianchino?

                             VADIM
Che è imbianchino?

                             MATTEO
Verniciare muro. Imbiancare con la vernice.

Vadim ritrova un piccolo sorriso.

                             VADIM
Certo. Io ti fa muro come uova.

                             MATTEO
Uova?

                             VADIM
Voi no dire uova? Come fuori uova?

                             DANIELA
Liscio?

                             VADIM
Liscio! Liscio come uova. Capito? Vadim bravo.

                             MATTEO
Mo’ vedemo, oggi te fai l’imbianchino e io vo ar Colosseo.

Stacco

SCENA 11 – INTERNO STUDIO DENTISTICO

Vediamo una serie di immagini nelle quali Vadim, con una professionalità impressionante, vernicia e leviga i muri dello studio in maniera perfetta.

SCENA 12 – INTERNO CASA DI MATTEO

Vediamo una serie di immagini nelle quali Vadim sorridente ripara lo scarico del bagno, una tapparella, lo stipite di una porta.

SCENA 13 – ESTERNO COLOSSEO

Vediamo una serie di immagini nelle quali Vadim felice fa delle foto con turisti divertiti dalla sua esuberanza. Gli altri artisti di strada e gli altri centurioni lo guardano sorridenti e pure loro divertiti.

                             VADIM
Take a picture with the centurion.

Due turiste bionde gli si avvicinano.

                             TURISTA
можем? (possiamo?)

                             VADIM
да! (Sì)

Vadim le stringe a sè e i tre fanno una foto sorridenti. Quando se ne vanno gli lasciano dei soldi e lui bacia le         mani a una delle due che è sempre più divertita.

                             VADIM
Grazie, grazie. спасибо! (grazie)

Tutti intorno lo guardano sorridenti. Romolo, il centurione grasso che sin dal primo giorno lo aveva preso in simpatia, gli fa un cenno di conferma con il pollice alzato. Anche Cicerone, il centurione che il primo giorno lo voleva allontanare lo guarda facendosi una risata. Vadim ricambia il sorriso.

                             VADIM
Bello. Tutto il giorno così. Tanti soldi.

Cicerone si gira cambiando espressione e perdendo il sorriso.

Vadim non se ne accorge e va incontro alla telecamera allargando le braccia e gridando felice.

                             VADIM
Bielarus gladietor!

Stacco.

È ormai quasi notte, si sentono dei tuoni in lontananza e intorno al Colosseo non c’è quasi nessuno. Solo una coppia di turisti orientali e Vadim che stanco ma imperterrito si rivolge a loro con il solito ritornello.

                             VADIM
Take a picture with the centurion.
Bielarus gladietor.

In qual momento passa Romolo che se ne sta andando in sella al suo scooter. Nota Vadim, si ferma e lo guarda con sguardo compassionevole.

                             ROMOLO
Aoh!

                             VADIM
M’hai fato paura.

                              ROMOLO
Ma non lo vedi che non c’è nessuno? Ma vattene a casa.

                             VADIM
No, c’è giapponesi.

                             ROMOLO
Lascia sta’ li giapponesi, ce sta na bicicletta là, pijate quella e vattene a casa. Va’ a dormi’, vatte a riposa’.

Romolo si allontana e Vadim si decide a rinfoderare la spada.

Stacco.

Vadim è in sella alla bicicletta mentre i tuoni si fanno più forti e inizi a cadere qualche goccia.

Stacco.

Piove a dirotto, Vadim si ripara, ormai completamente fradicio, sotto la tettoia di una fermata dell’autobus.

Stacco.

SCENA 14 – INTERNO CASA DI MATTEO

Matteo è spaparanzato sul divano a leggere il giornale.

Daniela entra in casa richiudendo l’ombrello e iniziando a togliersi i vestiti bagnati.

                             DANIELA
Aoh! Oggi è venuto giù pure il Padreterno. Me so’ presa una scrullata. So’ fracica so’.

Matteo non alza nemmeno lo sguardo e continua tranquillamente a leggere.

                            DANIELA
E te proprio a pancia all’arie te sei messo eh? Capirai, nun te pare vero, hai trovato la cuccagna. Ma                   ‘sto Vadim lo sa fa’ l’imbianchino?

                             MATTEO
Lo sa fa’? Pare stucco romano, ha fatto un capolavoro. Ma che scole c’avranno en Bielorussia?

In quel momento suonano alla porta. Daniela va ad aprire ed entra Vadim completamente fradicio.

                             VADIM
Scusa Matteo. È tardi?

Matteo alza gli occhi e continua a sfogliare il giornale.

                             DANIELA
Dammi ‘sto giubbotto che è fracico.

Vadim si toglie il giubbotto, prende dalla tasca un pugno di monete e banconote le da a Matteo.

                             MATTEO
Bravo, dà a me.

Matteo conta i soldi mentre Daniela porta un asciugamano.

                             DANIELA
Tieni, asciugati.

                             MATTEO
68 euro ha fatto.

                              VADIM
Turista poco. Piovere. Sta pochissimo.

                             DANIELA
Pochissimo? Ma lui manco a Pasqua li fa.

                             MATTEO
E basta! Mica lo devi ripetere tutte le volte.

Vadim si asciuga tremante.

                             VADIM
Freddo. Molto freddo.

                             MATTEO
Freddo. E ce credo sei tutto fracico bagnato. Va in bagno a asciugarti.

                             VADIM
Grazie.

Vadim faticosamente si trascina fino al bagno mentre Daniela lo segue con uno sguardo pietoso e Matteo riprende a leggere.

                             DANIELA
A’ Matte’! Ma mo’ che finisce la settimana che famo con ‘sto cristiano?

                             MATTEO
Io proprio a questo stavo ragionando. Questo tocca tenerselo stretto.

                             DANIELA
Eccerto, ma ndo’ lo trovi uno così.

                             MATTEO
Poi go glielo dico, che se vuole può rimanere con noi. Però chiaro che ce deve paga’ l’affitto.

                             DANIELA
Ma quanto gli vuoi chiedere per ‘na branda?

                             MATTEO
C’è Zanzara che c’ha un box vuoto e ce n’ha infilati venti, e ognuno di questi gli da 200 euri, fatti un                   po’ il conto! Qui da noi glie diamo la branda, da magna’, da dormi’, minimo minimo con l’acqua calda so’                   300 o 350.

                              DANIELA
350? Ma scusa ma che glie rimane?

Dal bagno si sente un forte rumore di qualcosa che cade.

                             MATTEO
Mo’ che è stato? Mo’ che ha rotto questo?

Matteo apre la porta del bagno e vede Vadim che è caduto a terra svenuto.

                             MATTEO
Daniela! Vieni qui, corri! Un casino, ha rotto pure il portasciugamani!

Daniela si precipita a soccorrere Vadim.

                             DANIELA
Ma quale portasciugamani, é svenuto. Senti quanto scotta, bisogna abbassargli la febbre, chiama il dottore, chiama un’ambulanza.

                             MATTEO
Ma quale ambulanza? Questo è un clandestino, vuoi passa’ i guai?

                             DANIELA
Sempre un cristiano è!

         Improvvisamente Vadim riprende a parlare vaneggiando.

                             VADIM
Galina … galina …

                             MATTEO
Parla, sta già bene, tiralo su dai.

                           DANIELA
Aiutami!

                             MATTEO
No, no, nun posso, io c’ho una placca de titanio, num me posso sforza’.

Daniela da sola riesce a far alzare Vadim e a farlo camminare fino al divano dove lo copre con una coperta         mentre lui continua a vaneggiare.

                             VADIM
Galina … galina …

Daniela va in camera e torna con dei medicinali.

                             DANIELA
Dobbiamo abbassargli la febbre prima che gli venga una meningite, tieni Matte’, mettiglie du’ supposte.

                             MATTEO
E perché me le dai a me?

                             DANIELA
E che gliele metto io?

                           MATTEO
E che gliele metto io? Se le metterà da solo.

                             VADIM
Galina … galina …

                             MATTEO
… magari c’ha solo fame.

Daniela passa a Matteo le supposte e un paio di guanti.
Matteo li prende controvoglia, se li infila, poi si avvicina a Vadim.

                             VADIM
E mo’ però te diventi ‘no schiavo, ‘o schiavo mio.

Fade out.

SCENA 15 – VARIE

Dimitri Dourakane – Toi toi toi
https://www.youtube.com/watch?v=M2esIeN8E1k

Vediamo una serie di immagini durante le quali Vadim esercita con impegno, professionalità e serenità una serie dei più disparati lavori. Alla fine di alcuni lo vediamo prendere dei soldi che subito passa nelle mani di Matteo, altre volte vediamo Matteo ricevere assegni che ripone nel portafogli pieno di denaro. Poi vediamo immagini di Matteo in giro per negozi a comprare scarpe, vestiti e altre cose intervallate da immagini di Vadim al Colosseo che si diverte insieme a turisti che si fanno fotografare con lui, a volte anche con Romolo sempre più divertito dal collega bielorusso, e tutti che se ne vanno ringraziando Vadim e lasciandogli laute mance. Cicerone guarda contrariato la scena rimanendo in disparte.

Vadim si avvicina verso la MDP con le braccia alzate e facendo un giro su sé stesso grida felice tra il         divertimento dei turisti.

                             VADIM
Bielarus gladietor!

Stacco.

SCENA 16 – INTERNO CASA DI MATTEO

Notiamo che l’interno di casa è completamente cambiato, ora è tutto nuovo e moderno, Matteo sta tentando di montare una sedia, vicino a lui altri cartoni dell’IKEA.

                            MATTEO
Stai calmo Matteo, nun te arrabbia’. Allora questa la devi invitare sopra quest’altra che va sotto.

                             VADIM
Matte’, te’ servire aiuto?

                             MATTEO
No, no, no servire aiuto.

                             VADIM
Però te no la puoi fa’ così, quella è per chiave a brugola no per cacciavite de stella.

                             MATTEO
E io la voglio invita’ col cacciavite de stella, va bene?

                             VADIM
Certo, certo.

Matteo scivola con il cacciavite e si ferisce lievemente, impreca un poco e si allontana andando in bagno a medicarsi.

Poco dopo rientra in cucina dove Vadim ha già montato due sedie ed è intento a montare la terza.

Matteo lo guarda mentre finisce di montare anche la quarta sedia e poi le controlla una per una. Nota che una zoppica appena.

                             MATTEO
Questa è montata male, balla tutta.

                             VADIM
Piccolo difetto fabbrica.

                             MATTEO
Ma quale piccolo difetto fabbrica, l’hai montata maleee!!!

Vadim lo guarda confuso.

                             MATTEO
Ma scusa ingegne’ perché te nun te poi sbajare?

                             VADIM
Certo che mi posso sbajare.

                             MATTEO
E allora mi dispiace ma stavolta ti sei sbagliatooo!!!

                            VADIM
Va bene. No grande problema, se te felice, sedia montata male.

                             MATTEO
Ma che fai ti ribelli? A’ bello, forse te ti dimentichi chi sei. Te senza di me non ce stai, non esisti, sei clandestino. Il conto in banca è a nome mio. Se ti comporti bene Matteo ti da tutto quello che ti spetta, ma solo se ti comporti bene, capito?

Vadim è chiaramente innervosito ma abbassa la testa.

                             MATTEO
Pensa se ti fermano, clandestino senza i documenti. Senza passaporto. Te sei un’ombra!

Interviene Daniela.

                             DANIELA
E basta! Falla finita.

                             VADIM
Scusa.

                             MATTEO
Come hai detto?

                             VADIM
Scusa Matte’.

                             MATTEO
Lo vedi? Ce vole tanto poco a anna’ d’accordo.

Fade out sull’immagine di Vadim che respira a fatica con sullo sfondo Daniela, triste, che lo guarda preoccupata.

SCENA 17 – INTERNO CASA DI MATTEO

Tradizionale – Troika
https://www.youtube.com/watch?v=tyBQ_EHEpqI

Daniela rientra in casa e vede Vadim seduto che canta suonando la chitarra. Quando la vede entrare Vadim smette di cantare e le sorride.

                             VADIM
Daniela, ciao. Il Papa?

                             DANIELA
Il Papa?

                             VADIM
Papa … no, il prete, fatto bel discorso?

                             DANIELA
Sì. Boh, credo di sì, non è che sto’ a senti’ il prete quando parla.
Che buon odore, che è caffè?

                            VADIM
Da! Caffè turca, fatto Vadim. Vuoi provare caffè turca Vadim?

                             DANIELA
Perché no?

Daniela si siede e Vadim le offre una tazza di caffè.

                             DANIELA
Prendo il cucchiaino.

                             VADIM
No, no servire cucchiaino. Se Daniela girare fare casino e caffè ‘na sciofeca.

                             DANIELA
Ciofeca, ‘na ciofeca.

Daniela beve il suo caffè e riappoggia la tazza sul tavolo.

                             DANIELA
Però, bono.

                             VADIM
Piaciuto? Finito?

                             DANIELA
Sì.

Vadim prende la tazzina e guarda sul fondo.

                             VADIM
Vedì? Qua scritto tuo futuro. Vecchi, sa leggere questo.

                             DANIELA
E tu? Sai leggere?

                              VADIM
No, mortacci tua, io no tanto vecchio.

                             DANIELA
Eddai, io mica volevo di’ che tu eri vecchio.

Daniela sorride e Vadim ricambia il sorriso.

                             DANIELA
Aoh! Ma lo sai che è la prima volta che te vedo fermo? Guarda che bisogna anche riposarsi, sennò                   prima o poi uno se stanza. E poi un omo non è fatto solo pe’ lavora’, un omo è fatto anche pe’ …
… en tre mesi nemmeno er tempo de fa’ du’ chiacchiere, de conoscerse mejo. Ma tu dove abiti avere                   famiglia?

                             VADIM
Certo. Piccola famiglia Vadim.

Sul viso di Daniela si spegne il sorriso. Vadim se ne accorge e dopo qualche secondo di silenzio riprende a         parlare.

                             VADIM
Papà e mamma Vadim. Moltissimo vecchi papà e mamma Vadim. Vadim vive con papà e mamma e poi studia ingegneria a Minsk. E poi lavorare in Russia, gli ultimi tre anni a Mosca. Tu conosce Mosca?

                             DANIELA
Solo di nome.

Vadim guarda Daniela dritto negli occhi.

                             VADIM
Bellissima. … Mosca.
Ma il cuore di Vadim è sempre in piccola dacia di Bielorussia.
Dacia vicino a fiume. Ma d’inverno è freddo, tacci tua! Che freddo!
Estate però è bellissima, perché, tac! All’improvviso sta tutto pieno di fiori gialli, alti.
Tu conosce fiori gialli, alti che guardano sole?

                             DANIELA
Ah! I girasoli! Quanto mi piacciono.

                             VADIM
Davvero?

Vadim prende una piccola scatola portagioie dal taschino della camicia e la apre davanti a Daniela.

                            VADIM
Ecco Daniela, questo è seme di girasole di dacia Vadim. Vadim portare sempre vicino al suo cuore                   perché da calore a cuore Vadim.

Daniela, con gli occhi lucidi, guarda prima l’interno della scatola poi Vadim.

                              VADIM
Vuoi sentire odore?

Daniela prende la mano con la quale Vadim le ha porto la scatola e se la porta vicino al naso.

Vadim le si avvicina e la bacia ricambiato da Daniela che non si sottrae e lo abbraccia.

Stacco.

SCENA 18 – INTERNO CASA DI MATTEO

È sera, Matteo guarda la TV steso sul divano mentre Daniela ha appena terminato ri riordinare la cucina.

                             DANIELA
Matte’, stasera sono stanca e non mi sento tanto bene, me ne vado subito a letto.

                           MATTEO
Va, va! Così finisco de guardamme er firm en pace.

Daniela lo guarda di traverso e se ne va in camera sua.

Poco dopo rientra Vadim tutto eccitato.

                             VADIM
Matte’!

                             MATTEO
Aoh! Vie’ qua e stamme a sentì!

                             VADIM
Certo, però …

                             MATTEO
Zitto! C’abbiamo da fa’ un bell’appartamentino sulla Casilina, pensa tutto da ristruttura’.

                             VADIM
Bene! Quando cominciamo?

                             MATTEO
E aspe’! Trova pace! Ancora ce stanno l’inquilini vecchi, quanno escono quelli entramo noi.

                              VADIM
Bene bene … ma te sapere che si è inventato Cicerone?

                             MATTEO
No, che s’è inventato?

                             VADIM
Pensa che Cicerone è stato a parlare co’ su’ fratello che fare pappone, e preso ‘na mignotta da                   via Salaria.

                             MATTEO
E alora?

                             VADIM
Glie’ da 50 euri al giorno e invece de farglie fa’ la mignotta glie fa fa’ Poppea.

                             MATTEO
Poppea?

                             VADIM
Poppea, ‘a figa romana no? Esta polacca sta davanti al Colosseo vestita come antica romana e                   svestire un poco le bocce. Aoh! Li giapponesi tutti a fare foto con lei. Vuoi sapere quanto prendere                   Cicerone solo oggi pomeriggio? 280 euri!

                             MATTEO
Hai capito Cicerone?

                             VADIM
E allora a Vadim venire idea.
Tu conosce Ben-Hur? Il film?

Stacco.

SCENA 19 – ESTERNO COLOSSEO

Tradizionale – Kalinka
https://www.youtube.com/watch?v=4QDnH1pCC20

La MDP inquadra l’architrave dell’arco di Tito poi scende lentamente a inquadrare la via Sacra che porta al Colosseo lungo la quale vediamo arrivare una biga, fatta alla meno peggio con ruote d’automobile, trainata da un cavallo. Sulla biga, in piedi come un imperatore, c’è Matteo che saluta i turisti che non cessano di fotografarlo, mentre Vadim è davanti e tiene per le redini il cavallo facendolo avanzare tra la folla incuriosita. Arrivati davanti al Colosseo Vadim ferma il cavallo e vediamo i turisti fare la fila per potere        fare una foto con la biga, Matteo e Vadim.

Da lontano Cicerone, con Poppea stesa poco distante da lui ma senza nessuno intorno, guarda in cagnesco la scena stringendo i denti.

SCENA 20 – INTERNO CASA DI MATTEO

Inquadratura di Daniela già a letto che dorme.

Matteo e Vadim entrano in casa abbracciati con in mano una bottiglia ciascuno. Parlano con voce chiaramente alterata dall’alcol bevuto in precedenza.

                             MATTEO
Aoh! Che poi se famo anche solo una media de 300 euri ar giorno quanto famo?

                             VADIM
9.000 al mese.

                             MATTEO
E il 30% per te?

                             VADIM
2.700 euro.

                            MATTEO
Ma come cazzo fai a fare i conti così in fretta me lo devi spiega’.

Si siedono in salotto ridendo felici e ubriachi.

Inquadratura di Daniela che si sveglia.

                             MATTEO
Mamma mia aoh! Che idea che c’avemo avuto.
Diventamo ricchi, pensa ai soldi che poi manna’ en Bielorussia.

Vadim si intristisce e appoggia il viso tra le mani iniziando a singhiozzare.

                             MATTEO
Che stai a fa’?

                             VADIM
Bielorussia, io pensa a Bielorussia. Nostalghia Bielorussia. Familia.

                             MATTEO
Mamma, papà.

                             VADIM
Da, ma Vadim ha anche moglie in Bielorussia.

Matteo sgrana gli occhi stupito e alza la voce.

                             MATTEO
Sei sposato? C’hai moglie?

Vediamo che Daniela silenziosamente si avvicina alla porta per ascoltare.

                             VADIM
Sì, moglie di Vadim, Galina.

                             MATTEO
Ah! Ecco perché Galina, Galina, Galina …

                             VADIM
Bellissimo nome Galina, bellissima Galina. E figli, quattro de figli.

Vadim prende dal portafoglio una fotografia e la mostra a Matteo. Vediamo una donna con quattro bambini uno a fianco all’altro formando una scala dal più alto al più basso.

                             VADIM
Piccola famiglia Vadim.

                             MATTEO
E chiamala piccola famija.

                             VADIM
Nikolay, Anatoliy, Maksim e Nikita.

La MDP inquadra il viso di Daniela che è sconvolta.

                             MATTEO
Ma Galina che fa’ a casa? lavora?

                             VADIM
Galina cucina a casa. Aspetta soldi di Vadim pe’ fa’ magna’ a figli.

Matteo lo guarda colpito ma Vadim ritrova subito il sorriso.

                             VADIM
Però adesso con lavoro biga, noi fare molti molti soldi. Così Galina e figli potere venire qua.

Daniela è appoggiata allo stipite della porta con gli occhi lucidi.

                             VADIM
Matte’, tu amico mio?

                             MATTEO
E certo!

                             VADIM
Tu per favore no dire questo a Daniela, perché Vadim amare Galina.

Daniela inizia a piangere a denti stretti.

Fade out.

SCENA 21 – ESTERNO COLOSSEO

Miklòs Ròzsa – Parade of the charioteers
https://www.youtube.com/watch?v=r-FU-bHWtNQ&index=25&list=PL29522DAF6D211A49

La biga con sopra Vadim è posizionata nei pressi del Colosseo e i turisti si fanno fotografare divertiti dalla         contagiosa allegria di Vadim.

La MDP allarga e si sposta a mostrare la lunga file di persone in attesa di poter fare una foto con la biga.

In lontananza vediamo avanzare lentamente una vettura della polizia con il lampeggiante spento. L’automobile si ferma davanti al Colosseo. Due uomini scendono e vanno verso un mimo che staziona davanti al Colosseo.

                             POLIZIOTTO
Conosci un extracomunitario che fa il centurione?

Il mimo senza parlare fa segno di no e i due vanno a chiedere a Romolo che fa segno di no.

I poliziotti proseguono e chiedono a Cicerone che indica la biga poco distante sotto lo sguardo schifato di Romolo e degli altri artisti di strada che sono lì vicino.

I poliziotti si dirigono verso la biga sopra la quale Vadim continua ignaro a ridere e divertire i turisti.

                             POLIZIOTTO
Sei tu Stravinskij Vadim?

Vadim si gira spaventato e vede il poliziotto. Non risponde e senza pensarci due volte prende le redini del cavallo e parte con la biga il più velocemente possibile facendo cadere a terra una turista che era accanto a lui.

                             POLIZIOTTO
Fermati! Guarda che è peggio per te!

Mentre Vadim si allontana a tutta velocità i poliziotti risalgono in auto per inseguirlo ma uno dopo l’altro gli         artisti davanti al Colosseo gli impediscono di partire intralciando loro la strada.

Vadim percorre la strada a tutta velocità mentre la biga, costruita malamente, perde un pezzo dopo l’altro ad ogni sobbalzo.

Per fuggire dalle strade principali Vadim porta la biga nel Circo Massimo dove una serie di sobbalzi fa saltar via una ruota facendo cadere malamente sopra a una delle lance decorative Vadim che si ferisce.

Vediamo Vadim sofferente togliersi la punta della lancia dal ventre e appoggiare la mano sulla ferita che perde sangue.

La MDP inquadra il Circo Massimo con la biga ferma al centro con sopra Vadim piegato su sé stesso dal dolore.

Mentre si sentono in lontananza le sirene della polizia, dietro la biga vediamo giungere lo scooter di Romolo che quando arriva vede Vadim sanguinante.

                             ROMOLO
Che è successo? Forza sali che te porto via da qui. Sbrigati.

Vadim, con molta fatica, sale sullo scooter di Romolo e insieme si allontanano.

Stacco.

SCENA 22 – INTERNO CASA DI MATTEO

Matteo è in salotto vestito di tutto punto e si rivolge ad alta voce alla sorella che è in un’altra stanza.

                             MATTEO
Dai che se n’annamo a magna’ fori! Te porto a magna’ er pesce, sei contenta?

Si sente del trambusto provenire da fuori e poco dopo suona il campanello mentre Matteo si sente chiamare ad alta voce.

                             ROMOLO (VFC)
Matte’! Apri presto!

Matteo si precipita ad aprire e immediatamente Romolo entra trascinandosi sulle spalle un Vadim sofferente e semisvenuto.

                             ROMOLO
Damme ‘na mano.

                             MATTEO
Che è successo? Che avete fatto?

                             ROMOLO
È successo un macello.

                             MATTEO
Mettilo sul divano, dai. Racconta, che è successo?

         Romolo trascina da solo Vadim fino al divano dove lo lascia cadere.

                             ROMOLO
S’è fatto male.

                             MATTEO
Come s’è fatto male?

                             ROMOLO
Stava a scappa’ e s’è fatto male.

                             MATTEO
Ma stava a scappa’ da dove?

                             ROMOLO
Dalle guardie.

Matteo si spaventa.

                             MATTEO
Dalle guardie?

                             ROMOLO
Sì, dalle guardie. Sapevano il nome, dove stava, qualcuno l’ha denunciato.

                             MATTEO
Porcaccia la miseria! Lo sai chi è stato allora? Quel fijo de ‘na mignotta de Cicerone. Hai visto                 come rosicava? Vabbé, mo’ ce penso io, vattene adesso. Dai, esci fori.

Romolo si avvia verso l’uscita ma Matteo lo raggiunge e lo ferma.

                             MATTEO
Aoh! Vie’ qua. Me raccomando, te nun sai niente, nun racconta’ niente a nessuno.
Te nun me conosci e a me nun m’hai visto.

Romolo esce e poco dopo entra in salotto Daniela.

Matteo prova a togliere il costume da centurione a Vadim e vede la profonda ferita sanguinante.

                              MATTEO
Oddio! È pieno di sangue, questo muore dissanguato. Danie’, tocca portarlo all’ospedale.

Daniela rimane appoggiata allo stipite della porta e risponde con tono duro.

                             DANIELA
Questo è clandestino Matte’, clandestino.

Matteo rimane stupito dalla risposta della sorella.

Vadim prova a biascicare qualche parola senza riuscirci.

                             MATTEO
E allora che famo?

                             DANIELA
Lo buttamo dentro ar fosso. Poi da ‘na cabina chiami er 113 così ‘o pijano e lo portano all’ospedale.

                             MATTEO
E se more prima?

                             DANIELA
E che voi anna’ en galera?

                             MATTEO
Danie’, aspetta, famme pensa’. Che te forse non ce crederai ma ‘sto poro cristo lì en Bielorussia ‘ndo                   vive c’ha mogli e 4 figli.

Daniela non fa una piega continua con tono sempre più duro.

                            DANIELA
E che tutti a rompere i cojoni qua devono venì? Non poteva sta’ tanto bene al paese suo co’ Galina?

                             MATTEO
Co’ Galina?

Matteo si ferma un attimo a pensare e si gira verso la sorella.

                             MATTEO
Ma alora già lo sapevi?

                             DANIELA
Che?

                             MATTEO
Che lui era sposato.

        Daniela rimane immobile senza rispondere e lancia uno sguardo pieno d’odio verso Vadim.

         Matteo la guarda allibito.

                             MATTEO
Ma che niente niente? …

                             DANIELA
Niete niente che?

Daniela mantiene lo sguardo alto in segno di sfida e torna nell’altra stanza mentre Matteo la guarda incredulo e dubbioso.

La MDP inquadra Vadim svenuto e steso sul divano. Partendo dal viso scende lentamente fino al ventre insanguinato e alle gambe segnate da rivoli di sangue rappreso.

Stacco.

SCENA 23 – ESTERNO VIE DI ROMA

Lisa Gerrard – Now we are free
https://www.youtube.com/watch?v=mm-sbOH-nEc

La MDP riprende dall’alto una vettura che sfreccia tra le vie di Roma, dirigendosi verso la periferia. Un po’ alla volta i palazzi e le case diventano sempre più radi fino a quando la vettura transita su strade isolate in mezzo alla campagna.

Vediamo Matteo ripreso dall’interno dell’automobile intento alla guida. Guarda in continuazione e nervosamente fuori dal finestrino alla sua sinistra. All’esterno solo buio e qualche luce di lampione ogni tanto.

Quando passa nei pressi di un campo dove è stata creata una discarica Matteo rallenta e si ferma.

Vediamo la vettura di nuovo ripresa dall’alto che lentamente fa retromarcia e si blocca a fianco della discarica senza spegnere il motore.

Si apre la portiera del guidatore, Matteo scende e apre lo sportello posteriore. Si piega infilandosi dentro         l’automobile e ne esce tirando per le spalle Vadim che non da segno di vita. Lo trascina, facendolo strisciare a terra, fino in mezzo alla discarica e infine lo lascia appoggiato a un vecchio mobile ormai a pezzi prima di tornare prontamente alla vettura. Sale in fretta dentro l’automobile, lancia un rapido sguardo verso Vadim e parte a tutta velocità.

Vediamo dall’alto Vadim in terra, immobile in mezzo alla discarica, mentre la vettura si allontana velocemente lungo la strada.

Mentre l’automobile si allontana l’immagine si blocca e su questo fermo immagine partono i titoli di coda.

Gabriella Ferri – Grazie alla vita
https://www.youtube.com/watch?v=_nVcJ8fD0KU

                                  “BIELARUS GLADIETOR”

                       un film di SYDNEY SIBILIA

                                  CAST

                         Matteo   – PAOLO CALABRESI

         Vadim    – VALERIO APREA
Daniela  – AMBRA ANGIOLINI
Romolo   – GIUSEPPE BATTISTON
Cicerone – EDOARDO LEO

                       Una produzione MAGIA Production

                  primo assistente regia – MAURIZIO GIANNINI

Frédéric Chopin – Prelude in E-Minor (op.28 no.4

Antonello Venditti – Roma Roma Roma

Alvaro Amici – Più semo e mejo stamo

Miklòs Ròzsa – Roman march

Dimitri Dourakane – Toi toi toi

Tradizionale – Troika

Tradizionale – Kalinka

Miklòs Ròzsa – Parade of the charioteers

Lisa Gerrard – Now we are free

Gabriella Ferri – Grazie alla vita

Sceneggiatura di MAURIZIO GIANNINI liberamente tratta dallo spettacolo teatrale di GIANNI CLEMENTI.

Ogni similitudine o riferimento e identificazione con fatti, persone, nomi o luoghi reali è puramente casuale e non intenzionale.

Nel corso della lavorazione del film non sono stati inflitti maltrattamenti di nessun genere a persone o animali. Gli animali sono stati trattati e seguiti da addestratori professionisti che ne hanno garantito la totale incolumità.

                                DOLBY
DIGITAL

                       © copyright 2015 MAGIA Production

Terminati i titoli di coda il fermo immagine finisce e vediamo la vettura che rde la sua corsa e prosegue ancora qualche metro poi inchioda di colpo, inverte la marcia e torna verso la discarica dove è stato lasciato Vadim. Arrivata nei pressi della discarica l’auto rallenta …

… Fade out.

Matteo (Paolo Calabresi), è uno stuntman caduto in disgrazia. Oggi si ritrova infortunato e in attesa di   risarcimento così, per sbarcare il lunario, si arrangia a posare vestito da centurione per i turisti che passano davanti al Colosseo. Divorziato, vive con Daniela (Ambra Angiolini), sua sorella anche lei divorziata, che racimola qualche soldo lavorando da casa per una hot line. A rompere il loro tran tran quotidiano arriva Vadim (Valerio Aprea), bielorusso indirizzato nella loro casa dall’organizzazione che gestisce il traffico dei clandestini. Vadim è un ingegnere ma si adatta a tutto pur di riuscire a mandare qualche soldo a casa e ben presto rivelerà tutta la sua intelligenza, abilità e vitalità rivelandosi, per i due, una vera e propria gallina dalle uova d’oro.

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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