Recensione in anteprima – Dopo i record di incassi del primo film, dopo gli Oscar e dopo due cortometraggi che ci avevano fatto sentire un po’ meno la loro mancanza, tonano al cinema le due sorelle più popolari del Regno Disney, con l’attesissimo sequel di Frozen, che si intitolerà Il segreto di Arendelle. Alla regia sempre il duo vincente, Chris Buck e Jennifer Lee. Dal 27 novembre al cinema.

La trama

Dopo gli eventi del primo film e dei due cortometraggi, Elsa è ormai sul trono di Arendelle da tre anni e vive a palazzo con la sua bizzarra famiglia: la sorella Anna, il timido e impacciato Kristoff con la sua renna Sven e naturalmente Olaf, il pupazzo di neve.

Va tutto bene e lei ne è finalmente felice. Però c’è quel canto insistente e misterioso… Non potendo più ignorarlo Elsa lo segue e inavvertitamente risveglia gli spiriti che lo provocano, innescando così un’avventura in cui sarà accompagnata dai suoi cari.

Anche i nostri eroi crescono

Se il centro gravitazionale del primo film era la colonna sonora, questa volta il cuore è nella trama. Una trama molto più oscura, più matura, a volte autoironica e a tratti anche più originale. Non gira più intorno al rapporto difficile tra le due sorelle, ma alla ricerca di autonomia e indipendenza di entrambe, in due modi differenti.

Le due protagoniste diventano più delle supereroine che delle principesse, il cambio del look non è un caso: adesso portano entrambe i pantaloni. Tutti i personaggi, del resto, si trovano in una fase evolutiva, non sono gli stessi che abbiamo lasciato e ognuno affronta il cambiamento a modo suo, a volte anche sbagliando, ma sempre imparando qualcosa.

Un autunno magico

La storia ci porta fuori da Arendelle, ed è ambientata nell’unica stagione che non era ancora stata toccata. Dopo il Regno di Ghiaccio in estate, il compleanno di Anna in primavera e le feste Natalizie nel cortometraggio più recente, quest’anno è il turno dell’autunno.

Ed è proprio la magia di questa stagione, il trampolino di lancio per effetti speciali di altissimo livello: manifestazioni naturali dalle più semplici, come il vento tra le foglie colorate, o l’acqua sulle rocce nere lucide, alle più maestose ed elaborate, come un mare in tempesta o una furente tromba d’aria che parte dai boschi e arriva fino in città.

Colonne sonore a confronto

Le canzoni (sempre scritte da Robert Lopez e Kristen Anderson-Lopez) non mancano, sono accattivanti i motivi restano facilmente in testa, ma non reggono il confronto con le vecchie glorie.

Può essere che il problema sia più sentito da noi italiani, che questo sia dovuto all’adattamento nella nostra lingua, forse stavolta è stato meno fortunato della precedente, senza assolutamente nulla togliere alle ormai storiche doppiatrici Serena Autieri e Serena Rossi e al perfetto Olaf di Enrico Brignano.

Promosso!

Frozen 2: Il segreto di Arendelle non è uno di quei sequel scontati che forse era meglio evitare, non è forzato, giusto per dare il contentino ai piccoli fan. È studiato, si vede, e arriva ad una conclusione che quasi fa presupporre un disegno iniziale già stabilito.

Ps. Oramai è inutile dirlo, ma andare via prima della fine dei titoli di coda non sarebbe da veri disneyani!

Voto: 7,2

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *