Recensione in anteprima – Dopo ventisette anni, la magia di Aladdin sta per invadere di nuovo il grande schermo. Dal 22 Maggio arriva nelle nostre sale la versione live-action diretta da Guy Ritchie e con Will Smith nella parte del Genio della lampada.

“Ti fidi di me?”

Questa è la domanda con cui la Disney ci vuole accompagnare al cinema per il suo nuovo live-action.

Se i primi erano da considerarsi degli esperimenti, ora Disney ha le idee molto più chiare a riguardo. I suoi ultimi adattamenti seguono una precisa linea guida: niente stravolgimenti eclatanti, ma versioni il più fedele possibile agli originali cartoni animati.  Una scelta che può rivelarsi un’arma a doppio taglio.

Da un lato si accontentano i fan più nostalgici e dall’altro si espone il film ad inevitabili paragoni e conseguenti critiche. Non è certo l’originalità il vero obiettivo di queste produzioni. Si tratta di puri e semplici remake attualizzati. Il nuovo Aladdin quindi non si discosta molto da quanto visto ne “Il Libro della Giungla” e “La Bella e la Bestia”. Continuità con il passato con qualche piccola, ma rilevante modifica. E, come nel caso dei due film citati precedentemente, sono proprio queste novità che fanno storcere di più il naso.

Un Genio con una marcia in più!

Per quanto riguarda la trama, la storia di Aladdin non ha certo bisogno di presentazioni. Tutt’altro discorso invece per quanto riguarda i membri del cast. Mentre per le pellicole precedenti Disney aveva affidato i suoi personaggi chiave a volti ben noti di Hollywood, per l’adattamento di “Aladdin” sono stati scelti attori emergenti alle prese con le loro prime esperienze da protagonisti.

I giovani Mena Massoud e Naomi Scott sono rispettivamente dei perfetti Aladdin e Jasmine, mentre Marwan Kenzari interpreta lo spietato Jafar (forse in questo caso un po’ troppo giovane). L’unica eccezione è stata fatta per il ruolo del Genio. Serviva una personalità forte, vivace e divertente. E chi meglio di Will Smith poteva riprendere in mano il ruolo che era stato dell’indimenticabile Robin Williams?

In molti erano scettici, non tanto per la scelta dell’attore, ma per l’effettiva messa in scena di un personaggio così celebre e amato. L’interpretazione di Robin Williams nella versione animata è da molti considerata irripetibile. Ma la sfida è stata ampiamente superata. Il Genio di Will Smith è la vera essenza del film. Tutte le sue scene e canzoni sono intrise dello stile inconfondibile dell’attore. Anche l’aspetto grafico del Genio è un successo: coperto di critiche fin dai primi trailer, le ha disattese tutte. La sua magia ruota intorno al continuo mutare di forme, colori e dimensioni.

Nuovo Live-Action… nuovo regista

Dopo Kenneth Branagh, Jon Favreau e Tim Burton anche Guy Ritchie entra a far parte della lista di nomi altisonanti scelti da Disney per dirigere il suo ennesimo live-action. Ma come è già capitato per altri adattamenti, sembra quasi che non si voglia lasciare completa libertà al regista.

Lo stile di Guy Ritchie si sposa bene con le atmosfere di “Aladdin”, lo si vede nei balli, negli inseguimenti, ma non è così marcato come ci si aspetterebbe.

Le canzoni non si toccano.

Come già visto ne “La Bella e la Bestia” l’esperimento dell’aggiunta di un brano inedito a un ventaglio che già così non manca di nulla, risulta appunto superfluo: un pezzo nuovo in mezzo a tanti evergreen rimarrà sempre snobbato, per quanto possa essere bello e orecchiabile.

Parlando invece delle canzoni italiane, il grande problema (anche in questo caso non una novità) è il riadattamento dei testi, che differiscono da quelli storici. La ragione è sicuramente una questione di labiale, ma bisognerebbe forse chiedersi se un lipsync più fluido sia davvero una buona giustificazione per sacrificare non solo i testi che tutti conosciamo a memoria dal ’92, ma anche la ritmica dei brani.

Le notti d’Oriente sanno ancora incantar…

Tutto sommato l’adattamento di Guy Ritchie è ottimo, ci regala uno sguardo nuovo e più ampio del panorama di Agrabah, nel rispetto dell’originale. Chi ha amato il film d’animazione apprezzerà anche questa nuova versione. Si può dire quindi che l’obiettivo è stato centrato.

Curiosità: Gigi Proietti, storica voce italiana del Genio, per omaggiare il cartone animato, è stato qui chiamato a doppiare il Sultano, padre di Jasmine.

Voto: 7,5

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *