Recensione in anteprima – Torna al cinema la celebre storia di Maria Stuart (Stuarda).La giovane regina di Scozia, erede al trono d’Inghilterra e in conflitto con la cugina Elisabetta I e contestata da mondo cattolico e protestante. Il debutto alla regia di Josie Rourke reinterpreta la storia e si prende forse eccessive libertà in un film retto totalmente dalle incredibili recitazioni di Saoirse Ronan e Margot Robbie. Al cinema dal 17 gennaio.

Scozia, 1561. Maria Stuarda (Saoirse Ronan), salita sul trono di Francia dopo aver sposato Francesco II, è rimasta vedova a 18 anni e ha deciso di tornare nella nativa Scozia, di cui è regina per diritto di nascita. Con il suo ritorno Maria rischia di contendere anche il ruolo di regina d’Inghilterra ad Elisabetta I (Margot Robbie), che i legittimisti disconoscono come erede di Enrico VIII. Maria ed Elisabetta sono cugine ma praticano religioni diverse, la prima cattolica, la seconda protestante. E tanto la corte d’Inghilterra quanto quella di Scozia temono che la Stuarda coltivi un legame con la Roma papalina, per tramare in segreto contro il regno anglosassone. Ma l’aristocrazia maschile di Inghilterra e Scozia non è affatto contenta che a contendersi il trono siano due donne.

Maria, regina consacrata da Dio

“Addio, tutto è cominciato con una ragazza, con una  ragazza finirà”

Queste le parole di Re Giacomo V di Scozia alla nascita della figlia Maria. Una parte che rimane sui libri si storia perché non è citata nel film. Come tutta l’infanzia non è parte della pellicola.  La prima scena che ci appare è datata addirittura 1587, verso la fine della vita della regina. Poi il film ritorna indietro e ci porta al 1561, al ritorno di Maria dalla Francia.

Maria Stuart (Stuarda) diviene regina dopo pochi giorni dalla nascita per morte del padre e mancanza di discendenza maschile legittima. Già a nove mesi, e in totale segreto, viene consacrata come tale per diritto divino. Sposa a soli 16 anni del re di Francia Francesco II, diviene presto vedova a 18 ed è lì che parte la storia del film.

Maria, infatti, è anche legittima erede al trono d’Inghilterra che, nel frattempo, è stato occupato dalla cugina Elisabetta I, senza marito e senza figli. E’ una situazione esplosiva tra i fedeli alla famiglia Tudor, calvinisti e i fedeli alla famiglia Stuart, cattolici in un periodi di profondi cambiamenti religiosi, culturali e sociali.

La profezia di Giacomo V non fu così funesta, anzi, il figlio di Maria Stuart, Giacomo, è stato il primo re che unì le corone dell’attuale Regno Unito e da questa famiglia discenderà quella che tutt’ora regna attraverso la regina Elisabetta II di Windsor.

Due regine (troppo) moderne

“Vuoi essere la mia regina?”

“Voglio essere la regina che lei non è.”

“Maria, regina di Scozia è una costante contrapposizione tra due donne, tra due regine. Maria è interpretata da una Saoirse Ronan come di consueto bravissima a trasmettere le caratteristiche principali del suo personaggio allo spettatore. Pur non essendo fisicamente simile alla Maria Stuart della storia perché più bassa di quasi 20 cm, con occhi chiari anziché marroni, ecc..

Questo continuo scontro tra le due regine divide quello che oggi noi conosciamo come “Regno Unito”. Inoltre i dissidi si fanno sentire anche all’interno di ogni nazione con gli oppositori che non riconoscono l’autorità della regina.

Il film lascia spazio ai continui intrecci politici di corte. Alla vita risoluta e libera di Maria Stuart si contrappone la vita di Elisabetta costretta a mascherare fisicamente il suo volto a causa della sua malattia. Simbolicamente rappresenta la finzione di un trono non suo, la simulazione di un regno che l’accetta, la bugia di una situazione sotto controllo.

La regista Josie Rourke però molte volte inciampa nel politicamente corretto e nell’ipocrisia di una versione delle due donne troppo moderna. Le rivendicazioni del “Times’up” probabilmente hanno suggerito questa linea artistica ma è una decisione che appesantisce e snatura, spesso, lo spirito delle vicende.

Non si portano le spade per bellezza

La storia drammatica di Maria Stuart è stata narrata innumerevoli volte e con tutti i possibili media dai cortometraggi ai film, fino ad arrivare a vere e proprie serie tv. Rispetto ad altre produzioni “Maria, regina di Scozia” non presenta, in modo marcato, la predominanza, nonostante la corona, della visione maschile del mondo all’epoca.

Quindi il film  è anche lotta fisica dei cavalieri che vanno in battaglia ma è soprattutto lotta col coltello tra i denti delle due cugine. L’interminabile partita a scacchi che viene generata dall’interazione a distanza tra Maria Stuart ed Elisabetta Tudor. Le due infatti recitano nella stessa scena solo una volta e la distanza colmata da lettere e pettegolezzi ma anche dalle trame degli uomini.

“Maria, regina di Scozia” è un’altra prova magistrale da parte di Saoirse Ronan coadiuvata dalla buona presenza recitativa di Margot Robbie. Un buon film che, forse, deluderà molto tutti coloro che sono inclini a una ricostruzione maggiormente fedele alla storia ma che abbaglia con la luce delle due attrici, dei costumi e degli ambienti.

Voto: 7,5

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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