Recensione in anteprima – Ennesimo cinepanettone con alla regia Neri Parenti e, come protagonista Massimo Boldi. Niente più vacanze o matrimoni in giro per il mondo, questa volta il mondo arriva in Italia per gustare la cucina di uno chef tutto particolare. Dal 14 dicembre al cinema.

Gualtiero Saporito (Massimo Boldi) è un grande chef… ma solo nella sua testa! Infatti con i suoi arditi mix di ingredienti, cucina solo schifezze! Gualtiero però non demorde e insiste a proporre la sua cucina in ogni occasione, ricevendo solo insulti e porte in faccia. Ma la sua tenacia, un giorno, viene premiata. Sarà il Natale alle porte? Furio Galli (Maurizio Casagrande), proprietario di una famosissima ditta di catering, gli offre il posto di capo cuoco nella brigata che parteciperà alla gara d’appalto indetta per “sfamare” il prossimo G7. Finalmente il sogno diventa realtà! Ma il disegno di Furio ovviamente è losco. Per salvare la sua azienda sull’orlo della bancarotta infatti, ha promesso al suo avversario di lasciarlo vincere in cambio di un “cospicuo regalo”. Gualtiero si troverà così alle prese con un aiuto cuoco che non sente i sapori, un sommelier astemio e una pasticcera che esce dalle torte… anziché prepararle!

Puntuale come il Santo Natale, arriva nelle sale italiane il cosiddetto “cinepanettone”. Negli ultimi anni questo tipo di film si è moltiplicato, proponendo diverse varianti in perfetto stile natalizio: il cinepandoro, il cinepanettone senza canditi, ecc arrivando a trasformarsii anche in cinematrimonio. Sempre in giro per il mondo riguardo alle vacanze di Natale, questa nuova incarnazione del cinepanettone, quest’anno, non va da nessuna parte. O meglio, si rinchiude tra le mura di una cucina e, il viaggio, è tra i sapori e i gusti che propone lo chef.

“…se fai un cinepanettone, il film deve far ridere altrimenti che cinepanettone è?”

Questo è quanto afferma Massimo Boldi in uno dei passaggi dell’intervista che abbiamo avuto occasione di registrare. In effetti, è quanto si chiede a un film di questo genere. “Natale da chef” risponde bene solo in alcuni passaggi e non sempre fa ridere. Ci sono scene che, seppur già viste in tanti altri film del filone, riescono ancora a strappare qualche risata. Qualche situazione comica può far sorridere e, invece, qualche trovata, originale o meno, fa storcere il naso per quanto possa essere considerata di bassa levatura e anche inutilmente irrispettosa.

Per affrontare l’irriverenza di certe battute di “Natale da chef” bisogna, con onestà, ricordarsi anche di tutti quei film americani che utilizzano l’ironia e il politicamente non corretto. Molti di questi film vengono osannati o diventano dei piccoli cult. Non è questo il caso del nuovo film diretto da Neri Parenti e non perché alcune battute ci stanno e son anche divertenti, ma perché forse, risultano alquanto telefonate.

Se i giochi di parole si sprecano e faranno felici i più spensierati, le battute dichiaratamente sessiste non vengono nascoste e prendono di mira anche la politica internazionale, una delle vittime preferite, citata più volte è la moglie di Macron.

Mattatore indiscusso del film è Massimo Boldi. Il suo Gualtiero Saporito è uno chef senza freni, che gigioneggia in molte scene e appare senza controllo in molte occasioni. Una comicità naturale, forse un po’ datata e ripetitiva e che straripa spesso. Però è questo che ci si aspetta dal comico milanese.

Accanto alla storia principale del cuoco Saporito vi sono delle storie corollarie che si fanno apprezzare e si incastrano con la trama generale. Per quanto riguarda la sceneggiatura niente di eccezionale e tutto poco originale ma per esempio le scene con protagonisti Laura Micheletti interpretata da Francesca Chillemi e Filippo Tosti interpretato da Dario Bandiera, hanno una buona dinamica seppur sfruttando stratagemmi visti svariate volte.

Mentre appare disturbante la comicità di Enzo Salvi è, invece, particolare la caratterizzazione simil Crozza-Renziana che fa Paolo Conticini del suo ingenuo Felice Becco. Notevole la presenza recitativa di Barbara Foria. Da menzionare poi la partecipazione di Milena Vukotic.

“Natale da chef”, in fin dei conti, è esattamente quanto ci si può aspettare da un cine-panettone targato Parenti & Boldi nel bene e nel male. Qualche risata e poco più senza troppe pretese, che, se non basta per essere un film sufficiente rispetto al panorama cinematografico moderno, è sicuramente abbastanza per poter passare un’ora e mezza senza pensieri.

Voto: 5,5

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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