Ep. 1×07 – Serie tv – Recensione – Settimo episodio della nuova serie tv della saga “Star Trek” creata nel 1966 da Gene Roddenberry. Tra il Trek e il non Trek che continua a distrarre molti, la serie si fa apprezzare  nel prosieguo della sua storia e il coinvolgimento politico e strategico si fa più palese.

[spoiler alert]

La USS Discovery sembra essere incastrata in un loop temporale. E’ uno stratagemma del pirata spaziale Harry Mudd che sta cercando di impadronirsi della tecnologia segreta della nave e cerca di farlo con continue ripetizioni della stessa giornata. L’unico che capisce l’inganno è il tenente Paul Stamets che dovrà trovare il modo di avvisare l’equipaggio per adottare le opportune contromisure.

“Toglie di senno finanche i più saggi” questo il titolo italiano scelto per questo episodio che si prende una pausa nella narrazione della guerra fredda tra Klingon e Federazione. Non è la prima volta che “Star Trek” gioca con il tempo e il loop temporale. Questo episodio di “Star Trek Discovery” sembra un chiaro omaggio a “Cause & Effect” (Circolo chiuso) episodio numero 18 della quinta stagione di “Star Trek Next Generation”.

Anche in questo caso la nave spaziale verrà distrutta e, anche in questo caso, si riavvierà il giorno come se nulla fosse. Se il meccanismo della “marmotta” è identico, sicuramente la dinamica e gli argomenti in gioco sono diversi. Quanto proposto in questo settimo episodio della serie è anche motivo di approfondimento di rapporti più distesi tra i vari personaggi. Il ritorno di Harry Mudd a bordo sarà motivo di collaborazione più stretta per tutto l’equipaggio così da rafforzare quel gioco di squadra che, nei precedenti episodi era ancora molto acerbo rispetto a quanto “Star Trek” invece ci ha sempre abituato.

L’episodio è “Star Trek” al 100%, sfido qualsiasi detrattore e hater a poter dire il contrario. In piena filosofia trek la soluzione non sarà banale e le conseguenze, positive e negative avranno modo di essere analizzate.

Con buon ritmo David Barrett dirige questo episodio tra la festa e l’ansia di poter uscire dal loop. Forte della sua esperienza con 7 regie in “The Mentalist”, 5 in “Castle” e 6 in “Cold Case” la dinamica è anche indagatrice, con le sole prove messe in mano all’unico che riesce a capire che si sta ripetendo diverse volte la stessa giornata.

Un ottimo episodio, tra i migliori della serie per la ricchezza di spunti, approfondimenti e dinamiche in gioco.

Voto: 7,7

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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