Recensione in anteprima – Roma FF12 – Un cast ben assortito per il nuovo film di Steven Soderbergh: un thriller da scassinatori alla Ocean’s eleven con maldestri e improvvisati ladri per necessità. 

Jimmy Logan, ex quarterback con una gamba offesa, e Clyde Logan, veterano dell’Iraq senza un braccio, decidono di organizzare una rapina. Separato dalla consorte e licenziato dal boss l’uno, single con pub l’altro, i Logan vivono nell’America rurale, collezionano una sfortuna eterna e perpetuano una maledizione familiare. Ma quella superstizione, esemplificata dal corso disastroso delle loro esistenze, diventa la loro chance: una buona copertura (chi accuserebbe mai due storpi?) e una buona occasione (giunti a questo punto, i Logan non hanno niente da perdere).

A dieci anni dalla fine della fortunata e ben riuscita trilogia di “Ocean & co.” il regista Steven Soderbergh ritorna a dirigere un thriller con una rapina come elemento principale della trama. Un film nuovamente corale che racconta dell’America, quegli Stati Uniti di oggi in era Trumpiana che vedono l’apparenza prevalere sulla sostanza, il problema personale confuso tra il rumore dei concorsi di bellezza finti e confezionati.

Mentre la mancanza di impiego lavorativo è un problema fondamentale per una larga fetta della popolazione, per i fratelli Logan è un arrabattarsi con il loro lavoro nonostante la loro disabilità fisica. Jimmy (Channing Tatum) è zoppo per via di un infortunio mentre Clyde (Adam Driver) ha perso un avambraccio durante una delle tante guerre al servizio dell’esercito statunitense in medio oriente. Erano eroi americani, uno sportivo, l’altro militare eppure la nazione sembra averli emarginati, così poveri che Jimmy non può permettersi nemmeno di pagare l’abbonamento al cellulare.

“Strade di campagna, portatemi a casa
là nel posto a cui appartengo
West Virginia, mamma montagna
portatemi a casa, strade di campagna”

Il ritornello della canzone “West Virginia” che tornerà diverse volte soprattutto nel rapporto tra Jimmy e sua figlia Sadie (Farah Mackenzie) ma che è anche minimo comune denominatore di un’atmosfera vera, genuina fatta di polvere, sudore, terra, pick-up, camice a righe, stivali, lavoro pesante e manuale, birra la sera al pub e profondo valore della famiglia.

Benché Steven Soderbergh non sia nuovo a pellicole incentrate su una rapina, la modalità, la dinamica, la storia che ruota attorno a questo colpo da effettuarsi è originale e stravagante allo stesso tempo. Con un ottimo ritmo e un’azione ben calibrata, il film risulta divertente, non annoia mai e lo spettatore si affeziona alla causa dei rapinatori ammirando anche un’inedito ruolo di Daniel Craig.

Strappa diverse risate questo “Logan Lucky”, risate di gusto ma anche risate amare. I Logan infatti son considerati ironicamente “Lucky”, fortunati, proprio perché invece è la sfortuna che li ha menomati. “Logan Lucky” è anche man mano metro di rivalsa di tutta un’intera fetta di popolazione che si sente esclusa dal suo paese e che Steven Soderbergh fotografa magistralmente.

Voto: 7,4

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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