Recensione – E’ un sogno partecipare a un gran premio di formula uno. E’ un sogno ancor più grande riportare in pista un’auto da corsa che ha fatto la storia dell’automobilismo. Il documentario, ben riuscito, si concentra su questa impresa e ha come protagonista la Ferrari 312B. Entusiasmante.

La Ferrari 312B torna in pista per un gran premio speciale della nostalgia a Montecarlo, ma i problemi si addensano per il team di meccanici del Cavallino. Sulla carta è difficile immaginare qualcosa di meno spettacolare di un film ambientato in gran parte in un’officina. Ma Andrea Marini, regista di Ferrari 312B, ha scelto la via difficile e tortuosa: il documentario, da lui dedicato al mito della regina delle Ferrari da corsa, mette in scena ingegneri e meccanici, menti e braccia di un miracolo compiuto quasi mezzo secolo fa.

Si respira la fatica e il sudore di telai costruiti a mano, di un motore montato pezzo dopo pezzo, di carburatore, pistoni, fascette elastiche, di ogni sorta di componente che fa grande una monoposto di formula uno. E’ questo il principale pregio del bel documentario diretto da Andrea Marini: lo spettatore sente la passione dei piloti intervistati, dei vecchi meccanici chiamati a dare testimonianza e degli ingegneri che spiegano quegli anni.

Una passione che si fa pratica. La ricostruzione dell’autovettura viene seguita nei minimi particolari. Si da spazio alle difficoltà di riassemblare una vettura così datata che, ai tempi veniva costruita quasi interamente a mano e artigianalmente. E’ la stessa via che viene ripercorsa. Da Novara infatti un team di giovani meccanici, con la consulenza dell’ingegner Mauro Forghieri, si adopera nella ricostruzione manuale pezzo dopo pezzo.

Mauro Forghieri è anche l’ingegnere storico della vettura, colui che l’ha disegnata rigorosamente a mano e “con le misure a memoria” come lui stesso rivelerà. L’avvicinarsi della gara porta poi infinite sfide. Il poco tempo, l’auto d’epoca, i continui guasti metteranno a dura prova tutta la comitiva.

Non è più importante il risultato finale, cioè la gara in quel di Montecarlo. L’obiettivo è rivedere in pista la vettura nonostante tutto, e nonostante tutti i problemi. Un obiettivo che il film ha ben presente focalizzando anche l’attenzione sulla differenza di visione delle gare (e della sicurezza) oggi rispetto a più di 40 anni fa. Un viaggio su quattro ruote che tiene conto anche della fatica e dell’amore per le corse di tanti uomini (e donne) lungo i diversi decenni.

Voto: 7,4

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *