Recensione in anteprima – Dopo un’ampia campagna pubblicitaria culminata con l’evento Apes Day tenutosi qualche settimana fa a Roma e Milano (Arcadia Cinema), siamo più che pronti per il capitolo conclusivo di questa nuova trilogia de Il Pianeta delle Scimmie in arrivo nelle nostre sale giovedì 13 Luglio.

Fin dai tempi del reboot della saga nel 2011 con “L’alba del Pianeta delle Scimmie” era chiaro quale sarebbe stato il destino finale di Cesare e compagni: diventare la nuova specie dominante sulla terra. Ciò che ha sorpreso più di tutti però è come questa ascesa ci è stata raccontata, non una semplice e prevedibile conquista del pianeta, ma un viaggio dai toni biblici alla ricerca della terra promessa.

Gli sceneggiatori hanno pian piano portato a compimento il loro progetto. Nel corso della trilogia si può notare un lento passaggio di consegne dall’uomo alle scimmie. Se nel primo film l’uomo era ancora il vero protagonista, in “Apes Revolution” la narrazione si divide a metà tra il punto di vista delle scimmie e quello dell’uomo. Ed è in questo terzo ed ultimo capitolo che si completa il passaggio: “The War – Il Pianeta delle Scimmie” (War for the Planet of the Apes) lo viviamo interamente dagli occhi di Cesare.

L’umanità è sull’orlo dell’estinzione, il virus creato e diffusosi durante gli eventi di “L’Alba del Pianeta delle Scimmie” (Rise of the Planet of the Apes) si è modificato, non solo rende più intelligenti quest’ultime, ma porta con se un effetto ancora più catastrofico per gli uomini. Come già visto in “Apes Revolution” (Dawn of the Planet of the Apes), le scimmie vivono in comunità e cercano in tutti i modi di proteggere questa loro nuova famiglia, gli umani al contrario non riescono a sopportare il loro tragico destino e, spinti dall’istinto di sopravvivenza e dalla sete di vendetta, impugnano le armi per riaffermare la loro supremazia. È in questo clima di tensione che Cesare (Andy Serkis) cerca di guidare il suo popolo verso un luogo di pace e prosperità lontano da qualsiasi influenza umana, ma soprattutto dalla minaccia rappresentata questa volta dall’esercito del Colonnello (Woody Harrelson). L’unica nuova speranza di riconciliazione è rappresentata da Nova (Amiah Miller), una bambina abbandonata che con la sua innocenza si legherà in maniera fraterna al gruppo di scimmie.

Con il cambio di rotta intrapreso a partire dal secondo capitolo, il regista Matt Reeves ha optando per una narrazione molto più lenta ed introspettiva andando a scavare nell’emotività delle scimmie. La comunità fondata da Cesare rappresenta valori di solidarietà, giustizia e compassione mentre gli uomini sono consumati dall’odio e dalla sete di vendetta. Lo spettatore in questo modo è spinto ad immedesimarsi con le scimmie più che con i personaggi umani.

Questa carica emotiva però è amplificata a dismisura in “The War – Il Pianeta delle Scimmie”, risultando a tratti noiosa e ripetitiva e andando a togliere spazio alle sequenze d’azione tanto attese.

Tutti i trailer e i poster promozionali, così come i film precedenti ci avevano preparato ad uno scontro finale per la sopravvivenza epico. Il conflitto c’è….ma vi lascerà spiazzati e molto probabilmente deluderà la maggior parte dei fan.
Protagonista assoluto di questo capitolo è un Cesare più maturo e riflessivo, dilaniato da conflitti interiori che minano la sua integrità morale. Ancora una volta Andy Serkis dimostra il suo straordinario talento recitativo dotando Cesare di un’espressività mai vista prima. Lo stesso comparto VFX si è evoluto nel corso della trilogia così come le scimmie sullo schermo che ora hanno raggiunto un livello di realismo impressionante. Ogni scimmia inoltre è ben caratterizzata anche a livello di sceneggiatura, tutte sono perfettamente riconoscibili. La stessa cosa invece non si può dire per il Colonnello di Woody Harrelson, un personaggio che avrebbe richiesto uno sviluppo più approfondito.

“The War – Il Pianeta delle Scimmie” è un film particolare, diverso, sicuramente non quello che vi aspettereste. Probabilmente un ulteriore capitolo avrebbe aiutato a chiudere il cerchio in maniera meno frettolosa e avrebbe giovato di più anche a questo film. Troppe scene emotive hanno macchiato un epilogo di trilogia che doveva essere spettacolare.

Voto: 6,5

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