Recensione – Siamo giunti al secondo appuntamento di “Cinema all’aperto”, la rassegna estiva dedicata al maestro dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki ed organizzata dal comune di Vignate, che si tiene ogni mercoledì sera presso il giardino della biblioteca comunale.

Dopo “La Città Incantata” della scorsa settimana, il viaggio attraverso i capolavori dello Studio Ghibli prosegue con il secondo suo più grande successo: “Il Castello errante di Howl”. Presentato in concorso alla 61a mostra del cinema di Venezia, nel 2006 la pellicola ha ricevuto la nomination agli Oscar come miglior film d’animazione.

Il film è liberamente ispirato al romanzo omonimo del 1986 di Diana Wynne Jones, nel quale però non esistono riferimenti ad alcun tipo di guerra, tema introdotto invece da Miyazaki, fortemente scosso dagli eventi del conflitto in Iraq.
L’ambientazione riecheggia la Vienna imperiale tra il tardo Ottocento e il primo Novecento, le cittadine francesi di Colmar e Riquewihr e l’Alsazia del periodo della Prima guerra mondiale. In contrapposizione alla quiete dei paesaggi naturali, ci sono anche molti riferimenti al genere Steampunk, dalle automobili a vapore alle macchine da guerra volanti.

Così come in “Nausicaä della valle del vento”, “La Città Incantata”  e “Laputa – Castello nel cielo” la protagonista è una ragazza.

La giovane Sophie lavora nel negozio di cappelli del suo defunto padre. Durante una delle sue rare uscite in città si imbatte nell’affascinante mago Howl e se ne innamora. Fraintendendo la sua relazione con il mago, la Strega delle Lande lancia una potente maledizione sulla ragazza e la trasforma in una vecchietta di 90 anni. Disperata Sophie scappa nelle terre desolate e per pura coincidenza trova rifugio nel castello errante di Howl. Non potendo rivelare il maleficio di cui è vittima, cela la sua vera identità per farsi assumere come donna delle pulizie. In breve tempo riuscirà a dare nuova vita alla vecchia e trasandata dimora, abitata oltre che dal mago anche dal suo piccolo apprendista Markl e dal potente demone del fuoco Calcifer, vero e proprio “motore” che fa spostare il castello.

Come in tante altre opere di Miyazaki, la magia è una presenza importante, ma questa volta essa si integra nella vita dell’uomo, che ne sfrutta i benefici. Il tema portante tuttavia, è la vittoria dell’amore sulla guerra e sulle differenze; la passione e la determinazione del comune essere umano sono più potenti di ogni incantesimo e sortilegio.

L’inconfondibile animazione dello Studio Ghibli è stata realizzata grazie alle moderne tecniche digitali di computer grafica: 1400 tavole disegnate a mano e colorate con l’acrilico vennero scannerizzate e lavorate successivamente al computer.

La voce di Howl nel doppiaggio inglese è quella dell’attore americano Christian Bale, che ha voluto partecipare a tutti i costi, dopo aver visto“La Città Incantata”.

Il prossimo ed ultimo appuntamento con “Cinema all’aperto” è per mercoledì 26 luglio con “Il mio vicino Totoro”. Noi ci saremo e vi aspettiamo.

Voto: 7

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