Recensione in anteprima – Come si può contrastare l’inarrestabile successo cinematografico dei supereroi Marvel e Dc? Semplice, con una super squadra di mostri! È così che la Universal pensa di lanciare la sfida a Disney e Warner, ripescando dalla sua libreria degli anni ’30 i mostri della tradizione classica. Al cinema dall’ 8 giugno

Se non hai i supereroi te li crei! Ecco perché la Universal, che non ha a disposizione i personaggi Marvel e Dc, ha deciso di sviluppare un nuovo mondo con l’unico scopo di creare un suo universo cinematografico simile a quello degli Avengers, dove l’Uomo Invisibile e il mostro di Frankenstein potrebbero trovarsi a combattere fianco a fianco con Dracula o il Lupo Mannaro.

“Benvenuti in un nuovo mondo di Dei e Mostri”

Questo lo slogan che introduce il Dark Universe.
La Universal è andata sul sicuro e ha scelto come portabandiera di questo nuovo universo nascente il suo mostro più iconico, la Mummia, un grande classico portato sullo schermo già 18 volte. Gran parte del futuro di questo progetto dipende dal successo della nuova versione della Mummia, tanto che il film successivo, che dovrebbe arrivare nel 2018, ancora non ha un titolo ufficiale.

Per ridare vita alla Mummia, il regista Alex Kurtzman si è ispirato alla versione originale di Boris Karloff e le ha dato un’anima più contemporanea. La stessa Mummia non è più un uomo, ma una donna, interpretata dall’attrice franco-algerina Sofia Boutella (già vista in Kingsman e Star Trek Beyond). Ahmanet, principessa destinata al trono d’Egitto viene mummificata viva e sepolta in una grotta in Mesopotamia per aver sterminato la famiglia perché assetata di potere e seguace del Dio della morte Seth. Un male rimasto sepolto per millenni che il soldato/archeologo Nick Morton (Tom Cruise) riporta accidentalmente alla luce. Il risveglio della maledizione costringe l’intervento di una squadra segreta, il Prodigium, guidata dal dottor Jekyll (Russell Crowe) e specializzata nella cattura e nel controllo di creature sovrannaturali, la quale cercherà in tutti i modi di contenere la minaccia e salvare il mondo.

La trama non è di certo originale per quanto riguarda la Mummia, ma ciò che differenzia questa da tutte le altre versioni è l’intento finale. Mascherata da film d’avventura vi è infatti la più classica storia sulle origini di un “supereroe”. Come detto in precedenza, l’obiettivo principale della Universal è dare vita ad un universo narrativo seguendo quanto fatto dai Marvel Studios con gli Avengers. È proprio questo quello che avviene nella Mummia, ed è anche il suo peccato più grande. Man mano che ci si addentra nel film, l’intento diventa sempre più chiaro fino a risultare palese con la comparsa in scena dello Shield versione Universal guidato da Russell Crowe nei panni del Nick Fury di turno. Una scelta che stona con le atmosfere horror-action che fino a quel momento avevano convinto. La tensione emotiva creata nella prima parte del film viene meno così come l’attenzione dello spettatore nei confronti della storia. La sceneggiatura risulta forzata e non coerente con se stessa. In una trama già poco originale di suo, questa continua imitazione non aiuta per niente.

Un vero peccato visto l’ottimo comparto tecnico che accompagna la pellicola. Le scenografie e gli effetti speciali riescono a ricreare perfettamente le atmosfere più cupe e opprimenti che il regista ha voluto imprimere a questa versione. Dimenticate infatti le ambientazioni completamente egiziane del film del 1999 con Brendan Fraser e Rachel Weisz. Qui a farla da padrone sono i toni gotici e spettrali tratti dai romanzi di fine ottocento.

La stessa cosa non si può dire per il casting, molto altalenante. La mummia di Sofia Boutella riesce ad essere terrificante e seducente allo stesso tempo grazie ad una caratterizzazione estetica convincente. Il Dr. Jekyll di Russell Crowe è inquietante ed enigmatico, ma non si può dire altro visto che il suo personaggio verrà approfondito in altri film. Tom Cruise invece non sembra molto a suo agio in questo ruolo più scanzonato e ironico, un personaggio senza un’identità ben precisa, sempre in bilico tra Indiana jones e Ethan Hunt di Mission Impossible.

Nel complesso la Mummia svolge il suo compitino di apripista del Dark Universe senza osare più di tanto, non offre niente di nuovo e originale, si limita ad intrattenere e ad incuriosire per i progetti futuri. D’ora in avanti, se questo Dark Universe vuole stare in piedi da solo i prossimi titoli dovranno sviluppare queste premesse approfondendole con molta più originalità.

Voto: 6

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