Recensione in anteprima – Michael Apted dirige un cast d’eccezione in uno spy-thriller interessante ma con una riuscita a fasi alterne. Ne risulta un film godibile a tratti, molto ritmato ma privo di originalità e coerenza a tratti. Al cinema dal 4 maggio.

Alice, agente della CIA esperta nella conduzione di interrogatori, riesce ad ottenere da un giovane prigioniero membro di una cellula terroristica delle informazioni vitali su un prossimo attacco contro un obiettivo americano a Londra. La donna riferisce i risultati dell’interrogatorio a Frank Sutter, uno dei responsabili dell’operazione, ma di lì a poco scopre di essere stata raggirata perche´ Sutter non e` affatto chi lei pensa. Alice si rende conto di aver fornito involontariamente all’uomo informazioni utili alla realizzazione dell’attentato ed entra in azione per fermarlo.

Non è la prima volta che il cinema ci offre una città in pericolo dall’attentatore di turno, e, di solito, oltre alle città americane, Londra è uno dei bersagli preferiti complice un velato riferimento ai famosi servizi segreti inglesi che hanno in 007 il loro più famoso rappresentante. “Codice Unlocked” a dire il vero, non prende nessuna atmosfera del famoso agente segreto e si rifà più a un film d’azione prettamente americano come le scene si susseguono a ritmo forsennato.

Il gioco di spionaggio e tradimento messo in piedi dalla sceneggiatura è ben articolato ma, a tratti, appare forzato e illogico, col rischio di far sembrare poco professionali alcune figure che in realtà dovrebbero essere altamente preparate a certi eventi e certe situazioni.

Nel cast, nutrito e di talento, spicca, per la prova data, Noomi Rapace. E’ lei la protagonista principale e su di lei ricade tutto il peso del film. Purtroppo non si può dire la stessa cosa di un Orlando Bloom poco credibile nei panni che gli sono stati ritagliati addosso mentre notevoli son i battibecchi tra i vertici delle due forze in campo: Toni Collette da una parte e John Malkovich. In quei pochi momenti il film si fregia del talento dei due attori e quelli che son poco più che sketch rimangono impressi.

Abbastanza banale la motivazione di tutto quel piano messo in piedi dagli attentatori e a nulla vale scomodare Michael Douglas. Nonostante tutto però il film si lascia vedere e crea quel minimo di tensione e interesse che, altrimenti getterebbero nell’anonimato tutta la pellicola.

“Codice Unlocked” non piacerà a molti, non è originale, non ha grandi scene da ricordare e passera abbastanza velocemente nel dimenticatoio dei tanti film d’azione e di spionaggio che si fanno thriller mozzafiato con la sola voglia di stupire con colpi di scena che sono, molto spesso, prevedibili.

Voto: 6,3

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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