Recensione in anteprima – L’attesissimo live action del classico animato vincitore di due premi oscar arriva nelle sale italiane il 16 marzo, diretto da Bill Condon, interpretato da un cast stellare e animato dalla musica di Alan Menken.

Cosa succede quando uno dei pilastri tra i classici d’animazione più premiati ed amati viene riportato alla luce da un live action che celebra ogni suo dettaglio, sfumatura ed aspetto? Succede che il pubblico si divide: chi accoglie il rinnovamento come un revival, come un ricordo dei bei vecchi tempi e chi invece preferisce che i suoi amati classici vengano lasciati in pace, e se proprio bisogna scomodarli, è permesso solo riguardarli così come erano e sono sempre stati, in rigorosa versione originale.

Divisa a metà tra queste due fazioni, sono entrata in una delle sale più belle e scenografiche di Milano, al cinema Odeon, questa volta con i rinforzi: ad accompagnarmi c’erano Gaia ed Erica (13 e 8 anni) due reporter d’eccezione, che mi hanno aiutata a vedere questo film in tre dimensioni: tre generazioni cresciute (o ancora in fase di crescita) a pane e Disney.

Fin dall’inizio è chiaro che la tradizione rimane la pietra d’angolo su cui il film è costruito: non è solo un tributo, è una ricostruzione maniacale dalle inquadrature ai dialoghi, fino al più piccolo dettaglio. Questo aspetto è messo in evidenza, tra le altre cose, anche dalla somiglianza degli attori reclutati con i personaggi del classico del 91: non sono rielaborati o re immaginati, sono proprio loro, diventati carne ed ossa. Il cast è stato fin dai tempi dei primi teaser il fiore all’occhiello della produzione: la Belle di Emma Watson è determinata e sognante, ma un tantino spenta, poco convincente, lei sa sicuramente fare di meglio. Kevin Kline riesce a portare il personaggio di Maurice ad un livello più umano, più dignitoso, la sua storia viene approfondita in una piccola deviazione di originalità, molto apprezzata da Gaia, un po’ meno dalla piccola Erica, che forse preferiva il papà più stravagante, divertente e bizzarro.

Le vere star però sono Gaston e Le Tont. Luke Evans e Josh Gad si divertono e divertono. La loro intesa funziona alla grande, i loro personaggi sono perfetti sia per il tradizionale che per l’innovativo. Gaston incarna squisitamente il suo alter ego animato; Le Tont, come Maurice si ritaglia nel corso della storia una piccola e piacevole parentesi, per raccontarci una parte di se che non era mai stata analizzata prima.

Anche gli abitanti del castello si distinguono, peccato che con il doppiaggio italiano si perda il novanta percento della loro originale interpretazione. E se il nostro fosse un buon doppiaggio sarebbe anche perdonabile. E invece.

Invece si inciampa fin da subito in scelte discutibili e traduzioni alternative per i testi delle canzoni, davvero mal gestite e men che meno necessarie. Se come me pensavate di canticchiare insieme ai protagonisti, verrete brutalmente zittiti fin dalle prime frasi della prima canzone. Preparatevi perché è uno shock.

Squadra che vince non si cambia, quindi a riprendere saldamente le redini della colonna sonora è Alan Menken. Tuttavia il ventaglio dei brani conta di un paio di inediti , che non riescono a spiccare, perché non reggono il confronto con gli originali e non c’è proprio da stupirsene. Finiscono anzi per appesantire la pellicola, che almeno da questo punto di vista non aveva alcun bisogno di ritocchi.

A parte qualche scivolone comunque, “La Bella e la Bestia” di Bill Condon è un film piacevole, un must per gli appassionati, anche per i più fanatici della tradizione, perché quella davvero non manca e le scene clou sono una vera gioia per disneyani e non, per grandi, piccini e per tutti coloro che ancora amano le favole raccontate come una volta.

Il voto di Erica: 8 Il suo personaggio preferito: Lumiere, e anche Chicco, perché le assomiglia tanto Belle le piace perché: è curiosa

Il voto di Gaia: 9 Il suo personaggio preferito: Lumiere Belle le piace perché: ha un carattere forte

Il voto di Sara: 7,2 Il suo personaggio preferito: Mrs Bric Belle le piace perché: è coraggiosa e ama leggere

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