David Di Donatello 2017 – Per il secondo anno i premi più importanti del cinema italiano vengono trasmessi da Sky. Purtroppo l’impatto emotivo e il divertimento è stato peggiore rispetto alla passata edizione. La serata è stata risollevata da una frizzante e imprevedibile Valeria Bruni Tedeschi.

Già alla seconda edizione per Sky, il galà di premiazione dei David di Donatello rischia di diventare quella “patata bollente” difficile da trattare e impossibile da collocare in un palinsesto televisivo con una formula accattivante, originale e frizzante.

Alla conduzione nuovamente Alessandro Cattelan, volto giovane di Sky che se la cava egregiamente con la sua parlantina scorrevole e fulminante ma che manca di quella spettacolarità dell’edizione dello scorso anno. Complice un pubblico assolutamente addormentato e non collaborativo costituito da attori, attrici, produttori e registi estremamente tirati, tesi, imbalsamati come neanche le star di Hollywood che, nel frattempo avrebbero di che essere tesi con la situazione politica tutt’altro che favorevole all’arte cinematografica in genere.

I 45 secondi di tempo per i ringraziamenti vengono spesso presi di mira, sbeffeggiati, ironizzati dai vincitori fino al limite estremo, l’estremizzazione fatta a scena teatrale preparata ma improvvisata sul palco: i ringraziamenti di Valeria Bruni Tedeschi. Ricorderà subito dopo Carlo Verdone che assomigliavano molto alle preghiere del “suo” prete di “Viaggi di Nozze”, interminabili e che coinvolgevano tutti: dall’amica della focaccia, agli uomini che hanno abbandonato la Tedeschi, fino alla sua psicanalista. Un risveglio felice dal torpore e dalla noia di una premiazione galoppante con premi uno dietro l’altro senza soluzione di continuità, senza tirare il fiato un attimo almeno per la prima ora di trasmissione.

L’inizio, con la bella idea “Io,te e David” è vanificata da un corto con un ritmo troppo lento e uno svolgimento didascalico. Un impatto migliore ha invece “Il montatore gelosone” che, comunque strappa qualche risatina. Compresso in circa 2 ore e mezza lo spettacolo vuole ricalcare il fasto e l’appeal della notte degli Oscar americana ma poi, nelle parole, nei gesti e nelle dichiarazioni snobba quel cinema americano fino all’assurda dichiarazione di un Benigni invasato: “Il cinema italiano è il più bello del mondo”. Parole stucchevoli, fuori dal tempo, e che sintetizzano quel clima di finta superiorità un po’ in tutte le salse che il cinema italiano vuole dimostrare. Al limite dell’arroganza in un panorama italiano sicuramente lodevole e pregiato in molte produzioni ma che, in generale presenta sempre una qualità media abbastanza bassa e, sicuramente, non all’altezza dei fasti del passato.

Per la cronaca poi, i 25 premi oltre a quello alla carriera risultano anche fin troppi, soprattutto in un tempo così ridotto. Finisce che i tre film frontrunner in totale arrivano a vincere 17 premi dividendosi quasi equamente il numero di vittorie con la sola differenza che a trionfare nelle categorie più ambite è “La pazza gioia” di Virzì: Miglior film, miglior attrice protagonista, miglior regia tra gli altri. Sorprende “Veloce come il vento” e si conferma un ottimo prodotto “Indivisibili”. Delusione per il bellissimo “Mine” che rimane inspiegabilmente e immeritatamente a bocca asciutta.

Ecco l’elenco completo dei premiati

MIGLIOR FILM
La pazza gioia prodotto da Marco BELARDI per Lotus Production (una società di Leone Film Group) con Rai Cinema per la regia di Paolo VIRZÌ

MIGLIORE REGISTA
Paolo VIRZÌ per il film La pazza gioia

MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE
Marco DANIELI per il film La ragazza del mondo

MIGLIORE SCENEGGIATURA
Nicola GUAGLIANONE, Barbara PETRONIO, Edoardo DE ANGELIS per il film Indivisibili

MIGLIORE SCENEGGIATURA ADATTATA
Gianfranco CABIDDU, Ugo CHITI, Salvatore DE MOLA per il film La stoffa dei sogni

MIGLIORE PRODUTTORE
Attilio DE RAZZA, Pierpaolo VERGA per il film Indivisibili

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Valeria BRUNI TEDESCHI per il film La pazza gioia

MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Stefano ACCORSI per il film Veloce come il vento

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Antonia TRUPPO per il film Indivisibili

MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Valerio MASTANDREA per il film Fiore

MIGLIORE AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Michele D’ATTANASIO per il film Veloce come il vento

MIGLIORE MUSICISTA
Enzo AVITABILE per il film Indivisibili

MIGLIORE CANZONE ORIGINALE
“ABBI PIETÀ DI NOI” musica, testi di Enzo AVITABILE interpretata da Enzo AVITABILE, Angela e Marianna FONTANA per il film Indivisibili

MIGLIORE SCENOGRAFO
Tonino ZERA per il film La pazza gioia

MIGLIORE COSTUMISTA
Massimo CANTINI PARRINI per il film Indivisibili

MIGLIOR TRUCCATORE
Luca MAZZOCCOLI per il film Veloce come il vento

MIGLIOR ACCONCIATORE
Daniela TARTARI per il film La pazza gioia

MIGLIORE MONTATORE
Gianni VEZZOSI per il film Veloce come il vento

MIGLIOR FONICO DI PRESA DIRETTA
Presa diretta: Angelo BONANNI – Microfonista: Diego DE SANTIS – Montaggio e Creazione suoni: Mirko PERRI – Mix: Michele MAZZUCCO per il film Veloce come il vento

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI VISIVI
Artea Film & Rain Rebel Alliance International Network per il film Veloce come il vento

MIGLIOR FILM DELL’UNIONE EUROPEA
Io, Daniel Blake, di Ken LOACH (Cinema)

MIGLIOR FILM STRANIERO
Animali notturni, di Tom FORD (Universal Pictures)

DAVID GIOVANI
In guerra per amore, di Pierfrancesco DILIBERTO

MIGLIOR DOCUMENTARIO DI LUNGOMETRAGGIO
Crazy for football, di Volfango DE BIASI

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
A casa mia, di Mario PIREDDA

DAVID SPECIALE ALLA CARRIERA
Roberto Benigni

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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