Pochi film nuovi al cinema questo week end. La stagione estiva si fa sentire anche se arrivano almeno un paio di film attesi da un buon numero di spettatori. Si tratta principalmente di “The Legend of Tarzan” (qui la nostra recensione in anteprima), e di “Una spia e mezzo” (recensione in anteprima anche per questo film). “Cell” è forse più per i fedelissimi di Stephen King. Buona visione!

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The Legend of Tarzan (Recensione)

Sono trascorsi molti anni da quando l’uomo, una volta conosciuto come Tarzan ha lasciato la giungla africana per tornare ad una vita imborghesita come John Clayton III, Lord Greystoke, con al suo fianco l’amata moglie Jane. Invitato a tornare in Congo per servire da emissario commerciale del Parlamento, ignora di essere una pedina in una convergenza mortale di avidità e vendetta ordita dal capitano belga Leon Rom. Ma coloro che sono dietro il complotto omicida non hanno idea di cosa stanno per scatenare.

Una spia e mezzo (Recensione)

Un ex nerd obeso vittima di bullismo, ora un letale agente della CIA, torna a casa per una rimpatriata di vecchi amici del liceo. Affermando d’essere stato coinvolto in un caso top secret, chiede aiuto al ragazzo che un tempo era il “gran uomo del campus”, ora divenuto un contabile cui mancano i giorni di gloria. “Il mastica numeri” si accorge troppo tardi di quello in cui si sta ficcando perchè nel frattempo il suo nuovo imprevedibile amico lo trascinerà in un mondo di sparatorie, tradimenti e spionaggio che potrebbero portarli alla morte in molti più modi di quanto egli possa contare o immaginare.

Cell (anteprima)

Cell (Recensione)

Il primo ottobre, l’artista Clay Riddell, telefona dall’aeroporto di Boston alla moglie Sharon, da cui è separato, per comunicarle alcune buone notizie: ha appena venduto i diritti delle sue strisce di fumetti per un video gioco e vuole tornare a casa da lei e dal loro giovane figlio Johnny, nel New Hampshire. Prima che lei possa dare una risposta, la chiamata è interrotta. Un misterioso segnale comincia a trasmettersi sulle reti dei cellulari, causando, a chiunque usi un telefono cellulare, una rabbia omicida. Inseguito da questa orda di persone impazzite fin dentro la metropolitana, Clay si unisce con il conducente di uno dei treni, Tom McCourt. Insieme, riescono a fuggire dalla città, attraverso i tunnel della metropolitana, raggiungendo finalmente l’appartamento di Clay, dove incontrano un altro sopravvissuto: la diciassettenne Alice. Mentre la città di Boston va a fuoco, il trio decide di dirigersi verso nord in cerca della famiglia di Clay. Ad ogni passo devono difendersi, dalle persone colpite dall’impulso, che continuano a diventare sempre più numerose con una velocità allarmante. Finalmente, il gruppo raggiunge la casa di Clay, solo per scoprire che Johnny è stato attirato in una trappola e Clay dovrà mettere a rischio tutto quello che ha per salvare suo figlio.

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Bastille Day – il colpo del secolo

Un borseggiatore americano che vive a Parigi si ritrova braccato dalla CIA quando ruba una borsa contenente più di un semplice portafogli. Sean Briar, l’agente operativo assegnato al caso, si rende subito conto che Michael è solo una pedina all’interno di un gioco molto più grande ed anche la sua migliore risorsa per scoprire una cospirazione su larga scala tutt’altro che terroristica. Disobbedendo agli ordini, Briar recluta Michael per usare le sue abilità di borseggiatore esperto per scoprire velocemente l’origine della corruzione. Nel giro di 24 ore da brivido, l’improbabile duo scopre di essere entrambi un obiettivo e devono contare l’uno sull’altro per battere il nemico comune.

D.A.D.

Diciannove persone sono nascoste e in fuga in un buco largo sei metri e lungo otto. È una porzione di terreno scavato probabilmente per le fondamenta di una casa. Terra, qualche calcinaccio e sacchi di cemento che gli abitanti del buco usano come riparo, giaciglio. Sulla parete a sud si affaccia un tubo dal quale esce un rivolo d’acqua; una grande ruspa con la benna immobile si staglia sul cielo, ed è il cielo l’unica visuale permessa ai 19 fuggiaschi. Già, perché tutti loro hanno un grosso problema: non appena mettono fuori il naso dalle basse pareti che circondano il buco, vengono metodicamente falciati da precisi colpi di mitragliatrice. Non sanno chi li tiene lì, chi non viene a stanarli, chi si diverte in un gioco al massacro; sanno che devono camminare a carponi, strisciare e non alzarsi mai nella posizione eretta così normale e rassicurante. E i 19 comunque vivono, interagiscono tra loro, scatenano sentimenti irrazionali, litigano, organizzano la fuga, si amano, fanno amicizia. Non si sa molto del perché sono lì. Una guerra? Bande armate che si sono scatenate nella zona? Sadici assassini? Brandelli di dialoghi raccontano il passato del gruppo: la loro vita prima del buco, le cose o le persone lasciate bruscamente al momento della fuga… Ma è soprattutto il tempo presente che importa: una malinconica, nevrotica, amara e paradossale realtà.

Sneezing Baby Panda

La zoologa australiana Marnie Tyler, vede il filmato di un panda bebè su YouTube che lo ritrae mentre starnutisce, girato per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle difficoltà di uno zoo, e pensa che, rintracciarlo, sia fondamentale per attirare nuovi visitatori allo zoo: decide quindi di partire per la Cina alla ricerca del piccolo panda. Salverà il cucciolo da bracconieri senza scrupoli e vivrà una esperienza divertente, indimenticabile e ricca di sorprese.

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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