Recensione in anteprima – Produzione tedesca, location Sudafricana, attori americani per un horror veicolato dal social più famoso al mondo. Verhoeven (Simon), il regista, affascina esteticamente ma l’effetto dura poco e il film si conforma a molti del genere perdendo anche un po’ di interesse nel finale. In Italia dall’8 giugno.

Friend Request 1

Laura è una delle ragazze più popolari del college: quando la misteriosa Ma Rina le chiede l’amicizia su un social network, Laura resta colpita dai video di animazione realizzati dalla ragazza e dalla sua insicurezza. Ben presto la presenza di Ma Rina diventa troppo ossessiva e Laura decide di rimuoverla dalla lista delle sue amicizie. Una scelta che innescherà una sorprendente reazione a catena, dalle tragiche conseguenze.

Simon Verhoeven, solo omonimo del più famoso Paul, debutta nel genere horror e lo fa con tanta buona volontà e qualche inevitabile scivolone. Il film ricalca i temi di “Unfriended” tanto che il titolo tedesco è “Unfriend” e li ripropone in maniera molto meno originale e più aderente agli schemi classici dell’horror.

Il film suscita paura, lo confermo, e le immagini sono congegnate affinché lo spettatore medio possa “saltare sulla poltrona in sala”. Effetto riuscito con l’aggiunta di un tocco artistico. Infatti, molte sono le animazioni, soprattutto nella prima parte, che prendono vita dal diario di facebook di Ma-Rina. Un’animazione molto ben realizzata e che rimanda a fumetti del genere, soprattutto di chiara influenza orientale.

Friend-Request

Più thriller che film horror nella prima parte, “Friend Request” si lancia anche in una sorta di teen-dramma. La solitudine, l’invidia nella vita altrui spiabile attraverso facebook costituiscono una chiara denuncia dell’isolamento e del conformismo ai quali l’abuso di social connessione ci porta singolarmente.

Una denuncia mal fruttata e che si perde con il passare della vicenda, abbastanza interessante nella parte iniziale ma troppo aderente al classico horror ad eliminazione a cui siamo abituati. Niente voli pindarici, niente novità quindi.  Un’ottima (e orecchiabile) colonna sonora accompagna i protagonisti ma il più delle volte, giustamente, viene lasciato spazio al silenzio e ai rumori di scena (alcuni udibilmente artefatti) che, troppo spesso anticipano il colpo di scena vanificando l’impatto emotivo.

Fa paura però “Friend Request”, quest’opera tedesca che sfrutta i volti di attori conosciuti soprattutto grazie alle teen-series. E’ il caso della protagonista, una bellissima Alycia Debnam-Carey già vista in “The 100” e “Fear the Walking dead”, una parte la sua sviluppata molto bene e l’attrice rende visibilmente sofferente nell’animo quanto è costretta a subire.

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Sebbene la sceneggiatura sia scorrevole non manca qualche passaggio forzato e illogico. L’escalation degli obiettivi di Ma-Rina è cosa già vista, rivista e i mezzi usati sono lievemente originali con la lodevole iniziativa di confezionare l’intero film all’interno della leggenda delle streghe attraverso lo specchio nero.

“Friend Request” però si perde, non troppo lontano dalla meta, dal finale che, anche con poca attenzione, è facile prevedere. Un’occasione mancata di poter dire, attraverso il genere horror, qualcosa di concreto e vagamente ironico sulla dipendenza da internet e dai social.

Benché da “Friend Request” ci si può solo aspettare puro divertimento, Simon Verhoeven inserisce qualche tocco artistico ma fine a se stesso in un film che, nel complesso, fatica ad arrivare alla sufficienza.

Voto: 5,8

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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