Recensione in anteprima – Nella notte dell’8 maggio 1945 scatta la pace e si celebra la vittoria degli Alleati. Scendono in piazza anche le giovanissime principesse britanniche, che in quel di Londra vivono, per una notte la vita dei loro coetanei. Una favola nella favola, una realtà commovente, una fantasia libera ben orchestrata e colorata. Il film esce il 7 aprile.

Una notte con la regina

E’ la sera dell’8 maggio 1945, giornata della vittoria degli Alleati contro la Germania nazista. Giorgio VI si appresta a parlare all’Inghilterra via radio, superando la sua balbuzie: è lo stesso discorso del re celebrato dal film di Tom Hooper. Ma le sue due figlie Elizabeth – futura regina Elisabetta II – e Margaret scalpitano per unirsi al caos gioioso che si è riversato per le strade di Londra. La loro mamma, Elisabetta I, è fortemente contraria ma papà Giorgio acconsente a mandare le ragazze al ballo che si terrà all’Hotel Ritz, scortate da due guardie reali. Appena arrivate al Ritz però Margaret, la sorella più intraprendente, riesce ad eludere la sorveglianza delle guardie e sgattaiola fuori dall’hotel, tuffandosi nel fiume di londinesi in festa. Al suo inseguimento si lancia Elizabeth, anche lei depistando i due chaperon.

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A pochi giorni dai 90 anni della Regina Elisabetta II, li compirà infatti il 21 aprile, esce in Italia un film che ripercorre con molta fantasia una delle sue notti, per sua stessa ammissione, più indimenticabili della sua vita. Il film è già uscito in Inghilterra l’8 maggio del 2015 per celebrare i 70 anni di quello storico giorno, anzi notte e giunge in Italia dopo quasi un anno di girovagare nei cinema del mondo.

“Una notte con la regina”, in originale “A Royal Night Out” è una favola moderna, creata con molta maestria e altrettanta fantasia dal regista Julian Jarrold. A scrivere questa commedia ricca di azione sono Trevis De Silva e Kevin Hood che si lasciano andare a licenze poetiche sulla famosa notte della regina ma la bellezza di quanto scrivono sta proprio lì, i due sceneggiatori si disinteressano se la vicenda possa apparire o meno surreale, anzi l’eccesso è conferma della loro finzione che lascia sempre una scia di verosimiglianza e, per tutto il film si porta dietro un pizzico di mistero.

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Come andarono realmente le cose, i cronisti lo sanno da decenni e nessun eccesso è stato destinato alla futura regina. Cosa è per le due principesse un eccesso, cosa no? La festa, il perdersi tra la folla come fossero persone normali sono essi stessi desideri che si possono conciliare con la voglia mai negata di una Elizabeth che, allora 19enne avrebbe voluto una vita più semplice e riservata. Il film ben incanala questa volontà, questo desiderio condivisibile, plausibile e più volte espresso proprio dalla futura regina.

Nel film, Elizabeth è interpretata da Sarah Gadon, un’attrice canadese che ricorda molto, sapientemente truccata, la principessa di quel periodo ancorché appaia folgorante nella sua straordinaria bellezza tanto da passare difficilmente inosservata per le strade di Londra. La Gadon ha un’età leggermente maggiore della principessa Elizabeth del 1945 così come Bel Powley che interpreta la sorella 14enne Margaret ha, in realtà 10 anni in più. Non vengono nascoste, comunque, queste maggiori età delle principesse nel film rispetto alla realtà come non viene taciuta una massima che la Regina Elisabetta II ama dire “sono la prima reale che sa guidare una macchina”.

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La bravura di Sarah Gadon unita alla frizzante recitazione di Bel Powley rendono il film godibilissimo, solare, divertente, appassionante. Si capisce in più punti che si tratta di qualcosa che corre a fianco della realtà, lo spettatore ne è consapevole, lo accetta e si fa guidare per un’ora e mezza, poco più per le strade di Londra alla caccia della felicità, della vita da provare, delle situazioni buffe e ridicole davanti alle  quali le principesse si imbattono. Una sorta di “Tutto quella notte”, film d’esordio alla regia di Chris Columbus ma in versione principesca e nella Londra anni ’40.

Una sceneggiatura pirotecnica senza però far pesare troppo le formalità e l’epoca, anzi, fuori da palazzo, gli inconvenienti di linguaggio tra le principesse e le persone comuni danno luogo a divertenti scene, certamente alcune volte forzate e prevedibili ma al tempo stesso incastrate perfettamente nell’economia del racconto.

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“Una notte con la regina” è un film adatto alla visione in famiglia, magari risulterà perfetto per portare la madre, la zia o la nonna al cinema e non solo diverte ma commuove, di quella commozione mista al “come sarebbe stato se ….” quell’ “if” con i quali non solo le persone normali debbono fare i conti man mano che gli anni passano. Il film celebra una vittoria, quella storica ma anche quella personale di due ragazze che, per una notte hanno vissuto con i loro coetanei festeggiando nelle strade. Una commedia che riempie il cuore anche con una storia d’amore tenera e mai ingombrante.

Voto: 7,3

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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