Recensione in anteprimaPixar Animation Studios propone al cinema il suo secondo lungometraggio animato in questo 2015 dopo l’enorme successo di pubblico e critica di Inside Out. Il risultato non è all’altezza di cotanto fascino ma il piccolo Arlo ha sicuramente qualcosa da dirci con una grafica, come sempre eccellente. Dal 25 novembre al cinema.

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l viaggio di Arlo pone la vecchia domanda: che cosa sarebbe accaduto se l’asteroide che ha causato il cataclisma che ha cambiato per sempre la vita sulla Terra, in realtà avesse mancato completamente il pianeta e i dinosauri non si fossero mai estinti? Il film è la divertente ed emozionante storia originale di Arlo, un vivace Apatosaurus adolescente, alto 70 piedi, con un grande cuore. Dopo un evento traumatico che innervosisce la tranquilla comunità di Arlo, decide di partire in una missione per riportare la pace, guadagnando lungo la strada un improbabile compagno, un giovane ragazzo umano di nome Spot.

Sarà nelle sale italiane, in contemporanea con il resto del mondo, “A Good Dinosaur” nome originale de “Il viaggio di Arlo”. Una decisione della Pixar per quanto riguarda l’Italia non troppo scontata visto l’affollamento di film di questi tempi e in anticipo rispetto all’idea originale: fare di Arlo il film d’animazione del Natale italiano spostando a gennaio Star Wars dell’altra azienda del gruppo: la LucasFilms. Ritornato in contemporanea mondiale Star Wars anche in Italia, “Il viaggio di Arlo” si trova così a calcare il buio della sala a solo due mesi dall’incredibile successo di “Inside Out” (record d’incassi stagionale con oltre 25 milioni di Euro) che in qualche cinema di periferia si può ancora trovare.

Le sorti del film saranno legate soprattutto alla storia e alla più o meno buona fattura della pellicola. Abbiamo avuto modo di vedere il film e sebbene Peter Sohn ci delizia gli occhi con bellissimi e funzionali panorami della natura incontaminata che non sembrano nemmeno in CGI tanto sono simili alla realtà che potremmo vedere in un documentario della National Geographic, il film risulta un passo indietro narrativo e di coinvolgimento emotivo rispetto non solo al citato “Inside Out” ma rispetto anche ad altre pellicole della produzione Pixar.

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“Il viaggio di Arlo” funziona a momenti, coinvolge a tratti, ci si chiede molto spesso il perché di alcune situazioni create e poi abbandonate o poco approfondite. Ci sono personaggi legati ad Arlo o semplicemente incontrati nel suo viaggio che appaio e poi scompaiono e sui quali poteva essere costruita meglio una relazione di confronto, conflitto oppure utilizzando il personaggio come guitto per le battute. Ne “il viaggio di Arlo” non si ride praticamente mai, si sorride tutt’al più ogni tanto e questo non piacerà ai più piccoli.

In sostanza “Il viaggio di Arlo” è un “Alla ricerca di Nemo” un po’ particolare e non perfettamente riuscito. Anzi se lo si confronta con questa avventura di diversi anni fa, il confronto ne risulta perdente sotto quasi tutti i punti di vista. La pellicola presenta la sua buona dose di avventura ed infatti dopo una prima parte abbastanza edulcorata e lenta il film si accende e tra una scena azzeccata e l’altra traccheggia verso un finale giustamente preventivabile. La scena senza parole tra Arlo e Spot è poesia come poesia e amicizia pura sono anche altri momenti durante il film ma si ha la strana sensazione che il tutto sia debolmente collegato e con una sceneggiatura un po’ pasticciata sempre in bilico tra il voler essere indirizzato a un pubblico di bambini e un pubblico di più grandi, il risultato è che per accontentare un po’ tutti si ha alla fine una narrazione a singhiozzo e non lineare, un vero peccato.

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Un film comunque abbastanza godibile, difficile da far vedere ai bambini piccoli perchè potrebbe risultare un po’ noioso.

Voto: 6,3

Fom per chi? Bambini ai quali piacciono i dinosauri, la natura e soprattutto che non si annoiano facilmente

Fom perché? Altro film d’animazione da equiparare a “A bug’s life” oppure da paragonare per avventura e ricerca della propria strada per un percorso di crescita a “Alla ricerca di Nemo”

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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