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Dell’amore e di altri demoni

Hermes Production
(Drammatico)

Regia: Alfonso Cuaròn

Cast: Isabelle Fuhrman, Benicio Del Toro, Diego Luna, Danny Huston, Famke Janssen, Geoffrey Rush, Carla Gugino, Lola Dueñas, Catalina Sandino Moreno, Eduardo Noriega.

LINK al film

Trama: Sullo sfondo il mare dei Caraibi, dove il cristianesimo si scontra con le lingue e i riti religiosi yoruba degli schiavi, ai tempi dell’Inquisizione del Santo Uffizio. L’amore e l’odio, nelle loro variegate declinazioni, si manifestano e si confondono con la follia, il dolore, la speranza, la rabbia (come stato emotivo, ma anche come malattia trasmessa dai cani infetti), dilaniando la mente e il corpo dei protagonisti. I sintomi vengono interpretati dal vescovo e dalla badessa delle Sepolte Vive come sintomi satanici e si preparano le indagini per gli esorcismi. I confini sbiadiscono, la ragione può anche essere una gabbia per la mente. L’amore nella sua forma più pura è un vero e proprio demone, che non può essere scacciato e solo la morte renderà conforto alle povere anime.

Recensione di Tomcat

Regia: 75 – Cuaron è stato il regista che ha portato una ventata dark nella saga di HP. Qui si spinge oltre, gettandoci in un’abbuffata di sensualità, malvagità e piccolezza umana. Con grande stile e accortamente. Forse ha puntato troppo sulla sessualità esplicità in alcuni tratti, ma non c’è niente da ecccepire.
Sceneggiatura: 77 – Lo script è scritto e impaginato in maniera corretta e a eccezione di un (a mio avviso) orripilante “Schiavare” al posto di aprire, non ci sono errori di sorta. Una sceneggiatura immaginifica che punta molto su ciò che può dare allo spettatore, con scene inquietanti e in alcuni casi, perfino paurose. Sicuramente vedendo la pellicola, si avverte l’angoscia per la sofferenza che è costretta a vivere Maria, sia in quella che dovrebbe essere la sua casa, sia quando è rinchiusa. Non ho capito molto l’utilizzo della voce fuori campo, che all’inizio sembrava invasiva e poi ritorna solo nell’ultima scena. Io non sono contro la VFC, ma in questo caso, credo che se ne poteva tranquillamente fare a meno e il film non ne avrebbe risentito. Grande attenzione per i dialoghi e idem per la costruzione dei personaggi, anche se come detto il personaggio di Bernarda non mi ha fatto impazzire. Complimenti per gli effetti speciali, che sono notevoli, con le punte massime, nell’inferno sotto la gonna della badessa e le suore ragno. Immaginandomelo, mi ha fatto tornare alla mente i diegni del video di “The wall” dei Pink Floyd.
Soggetto: 77 – Una storia che ci porta in un’epoca lontana, dove il potere è ancora forte e spietato nelle mani dei figli della Chiesa. Una istituzione che non viene certo dipinta bene, ma storicamente è una considerazione ineccepibile. La storia gira intorno all’amore e alla passione, Ci sono gli amori fra Ygnacio e la pazza (che è l’unica che gli resterà fedele per tutta la vita), c’è la piccola e povera ragazzotta che incastra il ricco solo per alzarsi di livello; che in questo caso, sarà la sua rovina. La passione di una bambina per la libertà e il non volersi piegare alle regole; la fede in Dio di un giovane prete, che si lascia irretire dai piaceri della carne; L’amore del padre per una figlia e ancora tanto altro. Una storia affascinante, che è tragica, ma questa tragedia, viene acuita d quelle che potrebbero essere visioni di esseri inesistenti, ma che incarnano visivamente la cattiveria umana. Mi ha fatto specie però che alla fine sia un film sull’amore che è il peggiore dei demoni, ma che solo nel finale questo aspetto emerge prepotente.
Cast: 77 – Grandissima prova dei due a me sconosciuti Luna e Fuhrman. Entrambi splendidi nei loro ruoli regalandoci, una recitazione che sprizzava sofferenza e amore da ogni poro. Trovo forse poco sfruttato Del Toro, seppur mostri la sua bravura e abbastanza fuori ruolo la Jenssen che si ritrova a interpretare la plebea arricchita che sta sempre a amoreggiare con gli schiavi o mangiare cioccolata. Anche se un paio di scene in cui parla al marito o mostra l’odio per la figlia non sono male.
Locandina: 75 – Forse un po troppo letteraria, ma ha la forza visiva di farci capire qualcosa del film.
Musiche: 80 – Le ho trovate tutte buone e che ben si adattano. Magari appena avrò un attimo ne parlerò in maniera più approfondita.
Voto complessivo: 76/100 Dell’amore e altri demoni è un film sulle passioni, che siano carnali, amorose, affettuose o altro, le analizza tutte. Una storia che non manca di essere godereccia, ma fondamentalmente è una storia di sofferenza. Una storia immaginifica che potrebbe turbare, ma che riesce a tenere sempre viva l’attenzione dello spettatore e non è poco.

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Di Merlino

2 pensiero su “Dell’amore e di altri demoni (CK)”
  1. si può sapere gentilmente dove e come è stato visto questo film? non se ne trova traccia sul web, nemmeno nelle filmografie dei singoli attori

    1. Ciao, il film in questione è un “fantafilm” cioè un’opera che è totalmente inventata. Il gioco “Cinematik.it” infatti, consiste nel fondare una casa di produzione virtuale con un budget iniziale, ingaggiare il cast e scrivere la sceneggiatura. Così, nel corso degli anni son stati creati più di 600 fantafilm. Per maggiori info, si può leggere il regolamento qui: http://www.cinematik.it/iscriviti/regolamento

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