Roma Summary Contest (quinto giorno) – Il penultimo giorno di proiezioni qui al Roma Summary Contest vede l’entrata in sala di un film Horror. La Hermes Productions ci presenta la sua nuova opera con protagonisti tra gli altri, Monaghan Cameron, Hurd-Wood Rachel, regia di Muschietti Andrès

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Heartbreak Hotel

(Hermes Productions)

Entra in sala e vedi il film

 

Intervista al produttore

Genere: Orrore

Regia: Muschietti Andrés

Cast: Monaghan Cameron, Hurd-Wood Rachel, Lange Jessica, Barrowman John, Michele Lea, Bomer Matt

Trama:  L’umanità  sta affrontando il suo incubo più temuto e spaventoso: la luce del sole è ora mortale. La carne si scioglie al sole come cera. Nolan (Cameron Monaghan) e Ruby (Rachel Hurd-Wood), in viaggio sulla loro auto, ormai a corto di benzina, trovano rifugio in un piccolo e isolato hotel sulla scogliera, l’Heartbreak Hotel. Intrappolati nell’albergo, assieme alla proprietaria (Jessica Lange) e ad altri due clienti (John Barrowman e Lea Michele) dovranno far fronte, sconvolti e sgomenti, all’ultima grande tragedia dell’umanità . La convivenza forzata e la reclusione in quell’edificio isolato dal mondo e a un passo dall’oceano li porterà a temere non più soltanto la calda luce del sole.

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

3 pensiero su “RSC Day 5: Heartbreak Hotel”
  1. Prima di recensire avrei voluto chiedere al produttore se si tratta di un soggetto completamente originale, ma rovistando tra titoli di coda e intervista pare proprio di sì e quindi, bravo a Hermes per il soggetto, perfettamente in linea con questo tipo di pellicole e che, nonostante una serie di spunti all’apparenza già visti, alla fine risulta nel suo complesso originale, intrigante e completo.
    Probabilmente complice il nuovo formato summary, con il quale tutti abbiamo avuto qualche problema a rapportarci ed Hermes pare non fare eccezione, la storia non sempre appare lucida e in qualche passaggio sono dovuto tornare a rivedere quanto successo in precedenza perché lo svolgimento non mi appariva del tutto chiaro ma penso sia dovuto al fatto che in questo film c’è veramente tanto da capire (e quindi per chi lo ha scritto c’era molto da far capire), ma una volta entrati nelle pieghe della storia poco alla volta le nebbie si dipanano e tutto appare molto meno complicato di quanto potesse sembrare all’inizio. Come ho scritto nelle prime righe di questa recensione è innegabile che ci siano alcune cose “già viste” e il personaggio di Jessica Lange è sicuramente forse quella più eclatante. La sua Constance, con il suo bicchiere di whisky e il disco di una vecchia canzone in sottofondo è fortemente debitrice della suor Jude di AHS Asylum tanto da far pensare, e lo dico come complimento a Hermes, che questo Heartbreak Hotel avrebbe potuto essere una terza stagione di AHS sicuramente migliore di Coven.
    E mentre le due ragazze rimangono un po’ in disparte e sottotono il resto del cast, formato da tre attori uomini gay (Monoghan non lo è ma grazie al suo personaggio in Shameless è come se lo fosse) ancora una volta affianca il mito dei vampiri al mondo gay, coincidenza o sottile sotto-testo?
    Musiche bel scelte tra vari temi del genere e locandina, come al solito, molto bella.
    Visto che questo contest è anche una prima prova per vedere le nostre reazioni di fronte ai summary devo dire, con sorpresa, che in questo caso quasi non mi sono accorto di essere davanti al nuovo formato perché in poche righe c’è davvero tutto il film e le parti di collegamento tra le varie scene le ho trovate ben integrate e meno “descrittive” di quanto invece fatto da me e da altri colleghi, quindi anche in questo un bravo allo sceneggiatore.

  2. And last but not least, sono arrivato all’ultimo film del contest che è un horror (uno dei miei generi preferiti), che a ben vedere non è che porti grosse novità al genere in senso stretto, ma riesce a mixare vari incipit che messi insieme riescono a dare un notevole spessore alla pellicola. Ulteriore stile di Summary che a mio avviso assomiglia a quello utilizzato da Merlino. Fatto sta che di carne in tavola (trattandosi di Vampiri) ce n’è parecchia, con la trama che non è lineare, ma complessa nelle storie che si intrecciano.
    Tant’è che se sulle prime alcune scene sembrano buttate a casaccio, proseguendo la visione si dirama la nebbia e si capisce meglio ciò che sta succedendo. Forse a causa della formula Summary, alcune vicende potevano essere sviluppate meglio o almeno ampliate, ma la storia ha tuta la sua quadratura quindi niente da eccepire. Come avrete capito mi ha sorpreso piacevolmente perchè ci troviamo un film sui vampiri “old style” senza orpelli, ombretti e trine come imperano le saghe teen di oggi. Quindi niente film apocalittico da fine del mondo come mi immaginavo, ma un limbo, dove ognuno ha i suoi segreti e il suo piglio (bravo lo sceneggiatore nel caratterizzare), con le figure che emergono di più che sono il magister (gran figlio di buona donna) che inziga e trama. Ma soprattutto una grandissma Jessica Lange nel ruolo di Constance, che offre una gran prova.
    Buono il comparto sonoro e quell’aria malsana e dark che permea tutta la pellicola, così come buona graficamente è la locandina.
    Decisamente una buona prova per Hermes che ha fatto la sua sperimentazione con perizia ed ha centrato l’obiettivo a mio avviso.
    VOTO: 76/100

  3. In questo nuovissimo Contest abbiamo assistito a summary realizzati sotto le forme più diverse, più o meno efficaci, ma comunque apprezzabili sperimentazioni.
    Hermes preferisce invece andare sul sicuro – forse per non rischiare figuracce? – e presenta un film classico, con tutte le scene e i dialoghi al loro posto, e soprattutto affidandosi al genere che lo rappresenta al meglio delle sue potenzialità, l’amato horror che lo ha celebrato come nuovo “King of”, soffiando il titolo al disperso Nuno.
    Pur non inventando nulla e facendoci vedere una serie di situazioni già viste, “Heartbrake Hotel” ci immerge in un contesto orrorifico piuttosto efficace ed immediato. Non tanto, però, per la solita (almeno qui a Ck) presenza di vampiri e mostri affini, quanto per le atmosfere create dalle immagini dei fenomeni legati al sole, e ai suoi effetti. Alla fine avrei preferito che la storia si dedicasse ad approfondire e inventare qualcosa di diverso, prendendo spunto proprio da queste immagini iniziali, ed invece purtroppo la soluzione vampiresca mi ha in qualche modo deluso.
    Possibile che qui a Ck si va troppo spesso a finire su figli e figliastri di Nosferatu?
    La brevità del costrutto crea qualche difficoltà a districare la linea narrativa, che appare qua e là piuttosto ingarbugliata. Per fortuna alla fine la vicenda ci appare più chiara, ma forse sarebbe stato necessario inserire qualche passaggio narrativo più sommario, utile a dipanare meglio la matassa nell’immaginazione del pubblico.
    Sono del parere, comunque, che Hermes abbia fatto un buon film, soprattutto perché farina del suo sacco. Nelle acque torbide rosso sangue lui ci sguazza come un bambino nella piscina di Acquafan.
    La grande Jessica Lange ruba la scena a tutti gli altri componenti del cast, e il premio alla migliore interpretazione femminile è andato.
    La regia di Muschietti è solida e sicura, grazie ad una sceneggiatura sufficientemente dettagliata.
    La bella colonna sonora mi è piaciuta moltissimo, con brani perfetti e carichi di atmosfera.
    La locandina è molto buona, perché riesce a trasmettere i toni del film.
    Voto: 70/100

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