Roma Summary Contest (quarto giorno) – Seconda parte della settimana che inizia con la proiezione di Horowitz & il pesce, genere “fantastico” con Bill Murray, Jeff Bridges, Jane Fonda nel cast, dirige Gary Ross, produce Tomcat Entertainment, ecco alcune delle star intervenute per la prima di questa sera.
Horowitz & il pesce
(Tomcat Entertainment)
Genere: Fantastico
Regia: Ross Gary
Cast: Murray Bill, Hannah Daryl, Shelton Marley, Jane Fonda, Perkins Elizabeth, Elizondo Hector, Fahey Jeff, Bridges Jeff
Trama: Lo spaccato di vita del metalmeccanico Horowitz, che ha una moglie insopportabile come Betsy che non perde occasione per prenderlo in giro o denigrarlo. Una donna insoddisfatta che mira alto, ma l’umile lavoro di Horowitz non gli può garantire. Salvo che Horowitz, nell’unico momento di pace che vive nella sua esistenza grigia, non lo porti a fare un incontro inaspettato e che gli cambierà la vita. Ma lo farà in meglio?
La versione in sala avrá anche parecchie immagini delle location, che qui sono state rimosse per pesantezza dello script.
versione moderna de “il pesciolino D’oro” di Tolstoij, non posso che non amarla <3
agnese la doppia negazione rende il tuo giudizio una stroncatura 😛
Dopo una giornata di valutazione sono (quasi) pronto per dire la mia.
Allora, se avessi scritto la recensione ieri appena visto il film avrei espresso tutti i dubbi del caso per la ripetitività delle situazioni che in fin dei conti mi è parso ha rubato spazio (ok, in un summary è poco ma il bello sarà proprio cercare di usarlo al meglio) a un minimo di approfondimento psicologico della storia che invece è lasciata tutta al ragionamento post visione dello spettatore. Dopo un giorno il ragionamento dello spettatore, cioè io, c’è stato e il film ha preso quota e ora posso dire per assurdo che è un bel film che non mi ha entusiasmato, domani vi aggiorno 😉
La regia a Gary Ross è un bel ritorno ai tempi ai suoi migliori film degli anni ’90 ma anche chi recensirà dopo di me non potrà sottrarsi dal complimentarsi per la scelta di Murray che appare più che perfetto per la parte. Tutti gli altri quasi scompaiono e pur amando Daryl Hannah non sono riuscito a vederla a suo agio nella parte della moglie tiranna così come il sempre bravo Bridges non fa nulla di più del minimo indispensabile. Apprezzabilissimo il cameo di jane Fonda.
E quindi? Quindi un buon film realizzato con classe e professionalità da Tomcat che credo dirà la sua una volta presentato in pompa magna nel Cinema Virtuale e che non appena ci saremo abituati a questo nuovo formato lancerà Murray dritto dritto tra i candidati al Ck Award.
In primis ringrazio Merlino per le parole spese. Quindi anche tu sei un recensore che lascia sedimentare la visione come faccio io. Essendo la scelta della struttura del summary, questo è stato un esperimento e credo che i miei prossimi film di tal genere sfrutteranno caratteristiche scelte da altri partecipanti al contest. Mi dispiace se ti é parso ripetitvo, ma la storia serviva per mostrare che Horowitz é un buono e innamorato della sua insopportabile moglie.
Su Daryl, dopo averla vista in kill bill e prossimamente in 2047, credo che possa fare ogni ruolo e poi volevo una donna più o meno della stessa età di Bill e che non fosse sta gran strafiga (Anche se è ancora una bella donna, la foto scelta da Pynox é sicuramente più datata da quella che avevo messo io nello script).
Grazie per la possibile cinquina agli Awards per Murray. Certo che almeno qualcosa di positivo questo contest ce l’ha: Locandina combattuta fra Emilz e Luca. Miglior regista a Lars Von Trier e adesso una nomination per il ghostbuster. Felice insomma che ti sia piaciuto anche se non ti ha entusiasmato.
Non so perché ma il commento sopra chiaramente era mio.
Regia: 7; gran recupero quello di Gary Ross, per me autore di un cult come Pleasentville e poi un po’ perso sulle scene di tanti polpettoni insipidi… meno male che Ck c’è.
Sceneggiatura: 6,5; qua siamo dalle parti del racconto vero e proprio, sarei curioso di vedere l’originale, secondo me riportato per sommi capi ma per filo e per segno… mentre di dialoghi quasi non c’è ombra… e anche sulla durata forse avrei i miei dubbi (se supera i 20mila, allorain sala come film lungo e amen, APRIAMO le porte anche a script di maniera come questo)
Soggetto: 7; non conoscevo la fonte – nè l’origine più nobile che suggerisce Agnese – ed è molto letteraria e poco cinematografica, anche se le scelte di casting fatte da Tomcat sono digeribili quanto basta per un fanta-film virtuale.
Cast: 7; Bill Murray domina su tutti, personaggio dolce-amaro come ci ha abituato in questi ultimi tempi… tutti gli altri sono volti abbastanza noti e Daryl Hannah spicca come super-cattiva. Bridges cameo di classe.
Locandina: 7; una delle migliori del contest. Anche se fa pensare a una commedia tout-court.
Musiche: 8; molta cura e scelte non banali.
Sito: ng
Voto complessivo: 7; film di cui discutere di più, confrontandoci tra critici e con l’autore. Un film “pensato”.
Il pregio/La cosa migliore del film: originale, amaro, ben delineato.
Il difetto/La cosa peggiore del film: letterario, cerebrale, pessimista.
Un consiglio al produttore: che siano i summary la strada per essere più presente?
Concordo sull’ottima scelta di Gary Ross, come anche da me scritto, per il ricordo di Pleasentville e anche per il mio cult personale Seabiscuit.
Questo è sicuramente il film dal soggetto più bizzarro: un povero metalmeccanico che entra in contatto con un pesce parlante, una sorta di genio della lampada pronto a realizzare tutti i desideri, o quasi. Gli scambi di battute sono vivaci e frizzanti, uno dei punti di forza del film, anche se purtroppo è stato scelto sempre il discorso indiretto che inevitabilmente smorza la forza di certi dialoghi (io avrei intervallato, diretto-indiretto, anche per rendere più scorrevole la lettura). Ma ancora più riuscito è il tenero protagonista, un irresistibile Murray per cui non si può che provare un’infinita simpatia. Parla poco, ma è fin troppo facile immaginarselo con quell’aria da pacioccoso “fallito”, stressato dall’insopportabile moglie.
E anche Hannah Daryl dà una bella prova, nonostante un ruolo volutamente antipatico.
Peccato solo che la pellicola scopra troppo presto le sue carte e dopo un paio di scene purtroppo non assistiamo altro che al ripetersi del medesimo schema e delle stesse dinamiche (che funzionano decisamente meglio all’interno di un racconto che di un film). Il risultato è che tutta la pellicola, che ha quasi il sapore di una parabola, assume un carattere prevedibile e schematico. Il finale, nonostante non regali grossi sussulti, è in realtà piuttosto “coraggioso”, per la sottile amarezza che trasmette e la quasi totale sconfitta di Horowitz che perde anche il suo amore (anche se forse non è così male perdere una donna così).
Bello il ripescaggio di Gary Ross, mentre Murray lo ritroveremo sicuramente in cinquina agli Awards.
Anche la colonna sonora è davvero ben fatta, la migliore del contest.
Il film quindi è piacevole, per certi versi originale e bizzarro, ma c’è qualche difetto di troppo (un uso eccessivo del discorso indiretto che smorza la forza di un racconto simile e il ripetersi delle stesse situazioni, anche questo troppo derivativo dalla forma del racconto) che gli impedisce di colpire davvero. Comunque indubbiamente un ritorno, ricco di carattere e personalità, per Tomacat. 68/100
Il ritorno di Tomcat alla produzione è una bella sorpresa. Facendo sua una novella presa da un albo della gloriosa collana Urania, ci viene proposta la storia piuttosto triste e amara di un metalmeccanico, l’Horowitz del titolo che splende della bravura di un perfetto Bill Murray.
Al buon uomo capita di avere una moglie odiosa, tanto odiosa da farla odiare anche al pubblico, e di trovare una specie di mago della lampada che esaudisce ogni suo desiderio, un pesce. Parliamo, naturalmente, dei desideri della moglie, perché il poveretto, succube e incapace di opporsi, torna più volte dal pesce per far esaudire le sempre più assurde richieste che le vengono in mente. Il ripetersi continuo del suo ritorno al cospetto del magico pesce per far esaudire le richieste della moglie è alla fine la rappresentazione di un grandissimo amore che il resto del mondo fatica a comprendere, soprattutto perché univoco e destinato a lasciarlo da solo. La conclusione di questo calvario, infatti, ci lascia con l’amaro in bocca, dato che verrebbe voglia di chiedergli cosa ci trovi in questa donna che le ha solo rovinato la vita.
La struttura scelta da Tomcat, per questo esperimento di summary, è quella del racconto, senza alcuna scena cinematografica e dialoghi. Vi sono alcuni brani musicali di accompagnamento, e mi sarebbe piaciuto leggere almeno una scena dettagliata. Ma per essere un esperimento in piena libertà va benissimo così. Certamente, per il futuro, sarà difficile, però, rivedere al cinema dei summary con una forma simile.
Detto di Bill Murray, vero mattatore, abbiamo da salutare la brava Daryl Hannah, giusta faccia non più giovane e bellissima come l’abbiamo conosciuta truccata da sirena e quindi adatta a tratteggiare con efficacia l’acida megera.
La regia di Gary Ross è un’ottima scelta, anche se l’ultima sua commedia è parecchio datata.
Belle le musiche e carina la locandina.
Voto: 72/100