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The Summer of Mr. Taylor

Produttore: Cadillac Ranch

Genere: Horror

Regia: Howard Franklin

Cast: Russell Crowe, Max Von Sydow, Minnie Driver, Richard Bradford, John Cleese

Data di uscita: 26/08/2001

Incasso totale: 166.909.287

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Cronistoria di un film difficile: L’idea di “The Summer Of Mr. Taylor” si concretizza nella primavera 2000, con la volontà di raccontare la storia di un nuovo Jack Lo Squartatore nella Londra di fine ottocento. La Cadillac Ranch si interessa al progetto e lo sceneggiatore e produttore Cesare Carugi si prepara a scrivere la sceneggiatura. Intanto venivano appuntati i candidati ai ruoli e tra i registi si faceva il nome di Oliver Stone, che però era già impegnato nelle riprese di un altro film. La produzione, dopo il rifiuto di Stone prima e di Michael Mann poi, si è gettata a capofitto sul mercato decidendo di affidare la regia ad un artista poco famoso, ma con progetti concreti alle spalle. E proprio dalla produzione venne l’idea di Howard Franklin, regista e sceneggiatore per lo più di commedie, ma anche autore di un ottimo noir agli inizio degli anni ’90, quale “Occhio Indiscreto“, con Joe Pesci e Barbara Hershey, storia di un fotografo di cronaca nera nella Chicago degli anni ’30. Dopo il si del regista, e di Max Von Sydow, Richard Bradford e John Cleese per i ruoli secondari, non mancava altro che il protagonista. Vista la disponibilità di budget si puntò su un grosso nome di Hollywood per lanciare definitivamente il progetto. Mel Gibson, George Clooney, Dennis Quaid e Nicolas Cage (allora impegnato nelle riprese di “Immaginary Line“, sempre della Cadillac Ranch) rifiutarono, definendo il film troppo violento e d’impatto, e tutti gli sforzi furono impuntati su Russell Crowe, divo in crescita e personaggio incostante. Franklin già agli inizi era diffidente su un tranquillo connubio con Crowe, conoscendo le due diverse organizzazioni lavorative. Nel novembre del 2000 ci fu il primo ciak, in una Londra ricostruita negli studi Omaha appena fuori Denver. Ciò che voleva Franklin era dirigere un film in puro stile Kubrick, con zoom e lenti piani sequenza, e riprese per lo più in interni in stile vittoriano, quasi fosse un’opera teatrale. Al film mancavano ancora la parte della prostituta Eloise e alcuni comprimari, come l’avvocato Wilford Cook o il padrone del locale Loman. Si mise in moto lo stesso Franklin che sospese le riprese per cinque giorni, e tornò poi sul set con i si “amichevoli” diJoe Pesci (già con Franklin in “Occhio indiscreto”), Stacy Keach e Hank Azaria, che accettarono di prendere parte al film gratis e nel semplice segno dell’amicizia verso il regista. La Cadillac Ranch riuscì a convincere l’attore francese Jean Hughes Anglade che accettò con l’assicurazione però di un notevole lancio pubblicitario per il film anche in Francia. Semplice è stato invece convincereNathan Lane ad una piccola parte di contorno (sempre gratis), vista l’amicizia con la produzione che lo impiegò nel film di Kenneth Branagh “Hidden Pathways – Passaggi Nascosti“. Nella parte della prostituta fu chiamata Fairuza Balk, che accettò, ma fu scartata dalla produzione in quanto fuori parte esteticamente. Fu Crowe a proporre Minnie Driver, vista in “Will Hunting“. La Driver, allora sotto contratto per un film della Universal nell’aprile 2001, accettò senza esitare, convinta di terminare le riprese in tempo per girare un altro film ad aprile. E Howard Franklin si organizzò benissimo. Era convintissimo che il suo rapporto con Crowe sarebbe stato difficile, così girò quasi subito le scene con Minnie Driver per darle il modo di rispettare il contratto con la Universal, dopodiché finì di girare con gli altri attori. Le bizze e i ritardi sul set di Crowe prolungarono le riprese fino a giugno, quando, il giorno 12, fu dato l’ultimo ciak. Franklin aveva in mano tre ore e mezzo di film, ma poi in montaggio la pellicola fu ridotta in maniera drastica, visto che molte riprese in esterni erano ben fatte, ma lunghe e con il forte rischio di rallentare troppo il film.

Recensione: (Merlino della Magia Productions)

Gran bel ritorno sullo schermo per Cadillac Ranch. Un film solido, visionario e deciso che non si blocca dove tanti altri si sarebbero fermati. Senza timori mostra la depravazione come mai a Cinematik era stato fatto ed è un vero peccato che il tutto si risolva con una banale motivazione affettiva ma, come al solito, forse è proprio questo che lo sceneggiatore vuole mostrarci, la pazzia in grado di svilupparsi dalla più assoluta normalità.

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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