Jeff Daniels, Jim Carrey. I due attori dopo vent’anni indossano nuovamente i panni di Harry e Lloyd. Un’operazione nostalgica più che un sequel. Un ritorno in grande stile più che un film fresco e privo di scivoloni. Il risultato è buono, divertente quanto basta per non far rimpiangere il prezzo del biglietto.

tdy_take_chat_141103Lloyd (Jim Carrey) è paralizzato e costretto da vent’anni su una sedia a rotelle. Harry (Jeff Daniels), spinto dall’amicizia continua a fargli visita tutti i mercoledì. Uno di questi mercoledì Lloyd si risveglia dal suo stato catatonico e i due iniziano una nuova avventura come se nulla fosse. In realtà molto è cambiato in 20 anni e Harry ritornando a casa dai suoi genitori, scopre di avere una figlia maggiorenne, Gina. La madre di Gina, Fraida l’ha data in adozione e adesso la giovane si chiama Penny. I due amici si offrono di andarla a cercare, uno (Harry) spinto dall’amore paterno, l’altro (Lloyd) spinto dall’amore per la bellezza della ragazza vista in foto.

I fratelli Farrelly, dopo i numerosi film di poco successo degli ultimi anni, hanno rispolverato questo film cult degli anni 90 cercando di portare sugli schermi un sequel della loro creatura. L’operazione è riuscita a metà. Era rischioso rivedere Daniels e soprattutto Carrey ormai cinquantenni in parti da “scemi” che son più adatte ad adolescenti cresciuti (poco) o a giovani cresciuti (male) eppure non sta lì il maggior problema del film. Carrey ritorna infatti ad essere quel mattatore di mimica facciale e di divertimento assicurato che han contribuito a renderlo celebre dopo i successi di Ace Ventura, The Mask. Un ritorno alle origini quindi, ma senza dimenticarsi delle grandi interpretazioni fatte anche in ruoli drammatici. I due attori son invecchiati (e si vede) come han fatto i loro personaggi ma tutta la vicenda sembra alcune volte forzata. Come se si volesse ricreare forzatamente un’atmosfera da fine millennio in questo secondo decennio del nuovo millennio.

dumb and dumber toUno dei pregi del film originario era la battuta spiazzante, la logica comica delirante, il percorrere strade di divertimento negli scherzi portati all’eccesso, al paradossale, al continuo confronto con la stupidità crescente dei due personaggi. Una stupidità alcune volte dettata dall’ingenuità, dal fermarsi a prendere le parole alla lettera, al divertimento fanciullesco, alla goliardia del momento. Tutto questo in buona parte c’è anche in questo sequel ma il tutto sembra più lento, più monocorde, alcune volte più scontato come se i Farrelly non siano riusciti in 20 anni a inventarsi qualcosa di nuovo da far fare a Carrey e Daniels.

Il film è comunque divertente e raramente noioso, non sono le battute volgari a determinare un po’ di scollamento con il volere di gran parte del pubblico ma come queste ogni tanto vengano presentate in ambiti fuori luogo, in scene inappropriate e prive di alcun senso. E’ vero, già dal titolo il film non dovrebbe avere senso per la stupidità dichiarata ma se da una parte la sceneggiatura presenta degli spunti interessanti e degli argomenti anche non banali o superficiali, dall’altra i personaggi di contorno (poco curati e banalotti, uno su tutti: Penny, evidente riferimento alla Penny di Big Bang Theory) non danno spessore alle vicende, anzi, spesso le ingolfano così tanto da dover ricorrere alla presenza di Carrey e Lloyd per risolvere la scena con un senso (seppur stupido) funzionale al racconto.

dumb-dumber-to-jum-carey-rachel-melvin-2Chi ha apprezzato il primo film cult potrà ritrovare anche molti riferimenti al passato compreso lo stile nel passare un paio d’ore scarse in modo stupido e in compagnia di due scemi che sicuramente sul set si son divertiti un mondo nel riprendere i panni di Harry e Lloyd. A chi non è piaciuto il film di 20 anni fa, probabilmente non piacerà nemmeno questo sequel perché sebbene l’operazione in termini monetari avrà successo, difficilmente questo seguito potrà diventare mitico come l’originale. Sicuramente il film è anni luce avanti rispetto al pessimo tentativo di prequel di qualche anno fa, certamente è anche molto più avanti rispetto alla comicità delle cineidiozie nostrane ma Harry e Lloyd ad Aspen probabilmente sono un target di scemenza irraggiungibile anche per gli stessi Harry e Lloyd.

Voto: 5,5

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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