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Il seggio vacante
Sunset Boulevard Films

(Drammatico)

Regia: Stephen Frears

Cast: Anthony Hopkins, Kiefer Sutherland, Maggie Smith, Miranda Richardson, Helena Bonham Carter, Timothy Spall, Colin Firth, Ezra Miller, Benicio Del Toro, Johnny Simmons, Mélanie Laurent, Tabu, Rosario Dawson, Elizabeth Barks, Emma Watson, Kunal Nayyar, Samuel Jackson, Kyla Pratt, Carice Van Houten, Aidan Gillen, Lena Headley, Sally Field.

LINK al film

Trama: Quando Barry Fairbrother muore inaspettatamente alla soglia dei quarant’anni, la cittadina di Pagford rimane sconvolta dall’evento. Pagford è, in apparenza, un idilliaco borgo inglese, con una piazza del mercato acciottolata e un’antica abbazia, giardini ben curati e negozi di specialità gastronomiche. Ma dietro a questa facciata pittoresca si nasconde una realtà piena di conflitti. Conflitti fra ricchi e poveri, conservatori e progressisti, adolescenti e genitori, mogli e mariti, insegnanti e studenti… Pagford non è dunque così amena come sembra.
Il seggio nel consiglio municipale rimasto vacante dopo la morte di Barry diventa ben presto il fattore scatenante di uno scontro come mai se ne erano visti prima in quella piccola comunità, dove dietro ai gesti di quotidiana cortesia si nascondono invidie, rivalità, egoismi, pregiudizi, frustrazioni e persino fantasie morbose e odio razziale.
Poco conta chi trionferà in queste elezioni dominate da sentimenti tanto meschini, da doppi giochi e da rivelazioni inaspettate: quando il clamore degli eventi dapprima grotteschi, e poi progressivamente sempre più tragici, si sarà finalmente placato, la vita di molti non sarà più la stessa.

Recensione di Hermes
La prima cosa che ho pensato, finito di leggere il film, è che a Pagford sono tutti pazzi! E ci tornerò nel corso della recensione.
Intanto è bene sottolineare come la tanto attesa nuova trasposizione di Agnese segni un grande passo avanti nella sua scrittura, soprattutto per quanto riguarda i dialoghi e la costruzione dell’intreccio (attenzione però agli errori di ortografia, ne ho visti davvero tanti). E c’è da dire che il compito era tutt’altro che facile, considerato che la produttrice aveva a che fare con una storia piuttosto lunga e infarcita fino all’inverosimile di personaggi e sottotrame. Un guazzabuglio che avrebbe fatto impazzire chiunque (io mi sento male solo al pensiero di dover gestire tre o più protagonisti…).
Il risultato è un film quasi schizofrenico, straripante di situazioni, dal ritmo serrato che non lascia respiro allo spettatore “sballottato” da un personaggio all’altro, da una vicenda all’altra. Se ne esce quasi storditi, come dopo un giro sulle montagne russe, divertiti e per nulla annoiati, anzi, ma se ci si sofferma su quanto visto, in più di un’occasione, viene da chiedersi: perché?
Tutto comincia con la morte improvvisa di un membro del consiglio di Pagford e questa dipartita darà il via a una spietata lotta di potere tra i pretendenti all’incarico. Questa guerra coinvolgerà l’intero paese, portando a galla verità scomode e inconfessate, che in una sorta di beffardo effetto domino condurranno a un finale drammatico e imprevedibile.
Il ritmo c’è (tiene incollati), i dialoghi sono molto più curati che in passato ma ciò che a me non ha convinto è proprio la storia, che se seguita in maniera superficiale intrattiene piacevolmente, ma se studiata con un minimo di attenzione, rivela fragilità e debolezze lampanti.
E questo è da imputare principalmente alla fonte originale, con l’aggiunta del fatto che ovviamente la riduzione e la compressione dei tempi obbligatorie in un film, non hanno certo migliorato le cose.
Nel film ci sono le situazioni più disparate e spesso i personaggi adottano comportamenti diciamo piuttosto “controversi” con un faciloneria disarmante: milf che sbavano dietro agli One Direction, adolescenti che decidono di fare figli così come se nulla fosse, personaggi che esplodono in scenate isteriche senza un apparente motivo (Sam soprattutto), genitori che si comportano in modo puerile, uno stupro che viene dimenticato come se nulla fosse, per non parlare poi delle ultime scene in cui accade di tutto. Mi sorprendo quindi che una scrittrice piuttosto acclamata come la Rowling abbia scritto una storia così superficiale e affrettata.
E’ evidente comunque come alla base di tutto ci sia il tema del conflitto tra genitori e figli. I primi ne escono fuori distrutti, con un ritratto davvero impietoso che mette in evidenza le loro debolezze, le infamità, le ossessioni. I secondi invece (spesso vittime degli adulti) ne escono fuori decisamente meglio, limitandosi a commettere gli errori tipici dell’adolescenza.

La scelta di Frears è decisamente azzeccata, pur avendo visto pochissimi suoi lavori, il film mi è sembrato perfettamente nelle sue corde, sia per tematiche che per ambientazione.
Il cast invece mi ha convinto di meno. Troppi grandi nomi per un film così corale fatto di tante piccole interpretazioni. Se la Carter, la Smith, Miller e tutti gli adolescenti funzionano nei loro ruoli, non può dirsi lo stesso per attori del calibro di Firth, Hopkins, Laurent, Del Toro, Watson. Tutti sprecati per ruoli spesso davvero marginali e a volte anche fuori parte. Essendo un film corale si poteva optare per attori di minor richiamo.

Musiche più che discrete col colpo di genio di Umbrella al funerale che merita un applauso solo per il coraggio.

Tirando le somme quindi posso dire che Il Seggio Vacante è un film divertente, spassoso che intrattiene con i suoi personaggi sopra le righe, e le sue situazioni fuori dagli schemi. C’è però un eccesso di personaggi e situazioni che porta inevitabilmente a una superficialità di insieme. I tanti temi suggeriti vengono trattati in maniera troppo frettolosa e facile così da togliere anche credibilità alla storia. Agnese è migliorata molto nella scrittura e con un libro del genere non credo potesse fare di più (tagliare personaggi e sottotrame in questi casi è più difficile perché sono tutti fortemente intrecciati). Se si prende la storia alla leggera (sorvolando su alcune facilonerie della trama), Il Seggio vacante rimane un piacevole film d’intrattenimento che regala qualche sorprendente guizzo e un finale imprevedibile.

VOTO: 6,5

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Di Merlino

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