Skipper, Kowalski, Rico e Soldato sono i protagonisti di questo spin off della serie Madagascar. Da comprimari a personaggi principali i 4 risultano divertenti per un film godibile e che si fa vedere da grandi e piccini.

i-pinguini-di-madagascar-il-film-33

L’inizio del film ci porta ad “anni fa” (si scopriranno essere 10) per farci conoscere i tre pinguini, di come al gruppo si sia aggiunto un quarto componente e ci catapulta letteralmente 10 anni dopo, ai giorni nostri per festeggiare il compleanno di Soldato. Durante i particolari festeggiamenti i 4 vengono rapiti di Dave, un polpo, che sta progettando la sua vendetta nei confronti di tutti i pinguini cercando di trasformarli da animali “carini e coccolosi” a “brutti mostri”. Con l’aiuto del gruppo segreto del “vento del nord” i nostri 4 funambolici eroi utilizzeranno tutti i mezzi a loro disposizione per salvare il mondo (dei pinguini).

polpo-malefico-pinguini-madagascarIn un cinema sempre più seriale, sempre più vicino alle caratteristiche proprie dei telefilm che si vedono in tv, anche la caratteristica dello spin-off viene sfruttata proprio come si è fatto sovente sul piccolo schermo. Certamente anche il cinema non è nuovo a questa pratica e il gioco non sempre produce i risultati sperati ma promuovere dei personaggi secondari di un film a protagonisti di un altro questa volta ha portato i suoi frutti.

Come in cattivissimo me i Minions avevano riscosso un enorme successo anche più dei protagonisti ,anche in Madagascar il gruppo di pinguini superorganizzati capitanati da Skipper avevano ottenuto molte attenzioni da parte dei più piccoli che li han sin da subito adottati come mascotte. Un film incentrato su di loro era inevitabile. Eccolo. L’unico dubbio risiedeva nella tenuta in un lungometraggio da protagonisti di un gruppo di pinguini nato come spalla comica. Questo dubbio non ha più ragion d’essere.

Il film è divertente, dura il giusto, la trama è semplice, le scene comiche ci sono e strappano regolarmente qualche sorriso o risata. Ci sono anche dei sottili riferimenti ad altri film, per esempio come non cogliere la citazione del sacrificio/contatto vetro di Spock/Kirk in “Star Trek l’idra di Khan” e “Star Trek into Darkness”? Vi è uno spirito di leggera goliardia, mai volgare, mai troppo telefonata e quasi sempre ironica e sorprendente. Di un’ironia capace di cogliere anche il sorriso dei più piccoli. Un altro punto a favore del divertimento è l’estremizzazione di situazioni pericolosissime e totalmente irreali dalle quali i pinguini poi, con il loro estremo ingegno, si riescono a salvare in modo rocambolesco. Qui i bambini (e qualche adulto) rimangono incollati allo schermo a bocca aperta.

102020_s3

“I pinguini di Madagascar” non è un film perfetto, non è un capolavoro, non è un film che rimarrà nella storia, ma ha un grandissimo pregio: diverte grandi e piccini e lo fa in modo semplice e non banale. Ha un notevole ritmo e delle buonissime trovate. Tende a spegnersi con il passare del tempo, infatti parte a razzo e poi in qualche modo si conclude ma non è il finale che interessa, quello è alquanto prevedibile. Ciò che interessa è aver passato un’ora e mezza in modo leggero con tutta la famiglia al seguito.

Da annoverare tra le voci originali dei personaggi: Benedict Cumberbatch (Agente segreto) e John Malkovich (Dave)

Voto: 6,5

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *