Casa di produzione: Dreaming Studios

Regia: Joe Wright

Cast: Vanessa Redgrave, Anthony Hopkins, Scott Glen, John Hurt, Mackenzie Crook, Olivia Williams, Tom Hollander, Gina Mckee, Domhnall Gleeson,

Appena eliminato dal cinema virtuale dopo aver diviso ampiamente la critica cinematikina, come spesso accade per le opere del suo produttore, Mastruccio alias Andrea, uno dei migliori fanta-sceneggiatori del nostro gioco, pubblichiamo la prima recensione ricevuta dal film e non per caso, dato che il film è celebrato (oppure maldigerito) per il suo finale choc, quindi la prima reazione in assoluto è quella che è giusto condividere.

Recensione della Chimera

Contiene spoiler!

“Mind the gap” è la frase che un uomo ha registrato per la metropolitana londinese e dopo la sua morte la moglie usa queste parole per ricordarlo, andando a fargli visita proprio in quella metropolitana dove nel frattempo ha stretto amicizia con personaggi bizzarri del sottosuolo.
La trama prende spunto da un fatto realmente accaduto e ciò le dona un fascino particolare, sebbene si prenda ovviamente diverse libertà, inoltre… No cavolo, non posso scrivere una recensione normale… CHE COS’E’ QUEL FINALE?
Dunque, dicevo… sì. La storia.
In fondo è una storia d’amore, di quelle più belle. Quella tra un uomo e una donna che nonostante abbiano raggiunto una veneranda età, riescono ancora a trovare la forza per amarsi. Poco importa se lui non c’è più, i dialoghi con il suo “spirito” rappresentano perfettamente cosa c’è stato nel loro passato e l’amore reciproco che provano.
Pur nella sua semplicità è insomma una storia in grado di toccare le corde emotive dello spettatore. Lo ammetto, ho avuto gli occhi lucidi ed è scesa una lacrima quando lui nel finale la lascia andare e le dice che è giunto il momento di trovarsi un altro uomo. Finale scontato, già si sapeva fin dall’inizio che sarebbe andata così, eppure la sceneggiatura e i dialoghi, le atmosfere, sono riuscite a commuovermi.
E questo è il film che ho visto, a cui avrei dato un ottimo voto.
Infatti, non si sa bene perchè, a un certo punto la bella storia d’amore si trasforma in un horror. Gli ultimi cinque minuti del film stravolgono totalmente i personaggi e ciò che si è visto prima. I buoni sentimenti, l’amore, la commozione, si trasformano in un enorme pugno allo stomaco perchè in realtà la cara vecchina è un’assassina con allucinazioni che la spingono a far fuori gli uomini che l’avvicinano.
La prima domanda che nasce spontanea è… perchè? Mastruccio, hai scritto un film perfetto nei suoi intenti, quelli ciò di descrivere una tenera storia d’amore, perchè rovinare il tutto con un finale che non si sposa per nulla con il genere intrapreso fino a quel momento? Avrei potuto accettarlo se tutto il film fosse intriso di un po’ di mistero, ma non mi puoi scrivere una sceneggiatura che non lascia per nulla presagire una cosa del genere e infilarmi alla fine una scena splatter che più splatter non si può. Mentre la leggevo ho seriamente pensato di avere delle allucinazioni o che fosse tutto uno scherzo. Mi dicevo “non può essere, dev’esserci una spiegazione, forse è un sogno della vecchia” e invece sono arrivato alla fine e ho capito che era tutto vero.
Dall’intervista si evince che ti sei preso questa libertà per sperimentare. Ok, ammiro il coraggio, ma per me l’esperimento non è riuscito. Lo spettatore cosa dovrebbe portarsi a casa dopo una visione simile? Forse, riuscendo a dimenticare quei cinque minuti, potrebbe ricordare della storia d’amore che lo aveva commosso. Oppure potrebbe portarsi dietro il disgusto, perchè in fin dei conti anche quella è stata una forte emozione.
Ma sono due sensazioni diametralmente opposte e tirando le somme, mi porto a casa il dubbio, il non sapere cosa ho guardato, il classico “nè carne nè pesce”. Probabilmente questo mio fastidio è dato anche dal fatto che mi ero commosso. Avevo scelto questo film come uno dei miei preferiti di sempre perchè tra quei pochi in grado di farmi venire gli occhi lucidi. E scoprire che in realtà era tutto falso, è stato come un tradimento, una pugnalata alle spalle che ti ferisce e ti impedisce di ricordare con affetto quel film a cui ti stavi innamorando.

Non mi dilungo sul resto. Sceneggiatura impeccabile, musiche perfette e cast altrettanto, dove spiccano ovviamente i due protagonisti.
Locandina professionale e sito completo.

Voto: boh, 6,5? 

Questo è un giudizio dato ancora a caldo. Come ho scritto su, ho provato non poco fastidio per quel finale che ha influenzato negativamente quanto di buono avevo pensato fino a quel momento. Un finale assolutamente gratuito ed evitabilissimo. Se lo si togliesse, il film sarebbe un gioiellino.
Però è anche vero che non posso ignorare che siamo comunque davanti a un’opera scritta benissimo e che forse questo mio fastidio potrà scemare col tempo e quello di cui ricorderò magari saranno solo i pregi (tanti) di questo film.

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